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 Del sesso degli autobus

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Daniela.Micheli
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Mauro Scicchitano
Mario Malgieri
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Mario Malgieri
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Mario Malgieri


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MessaggioTitolo: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime8/1/2009, 10:44

Anche oggi, in città, sto viaggiando in autobus. Che cosa c'è di strano, direte voi.
Nulla, ma salire su quei mezzi e restare appeso, schiacciato, spintonato e magari borseggiato a me fa venire strani pensieri.
In molti, per secoli, hanno sottilmente disquisito a proposito di un argomento di enorme interesse: il sesso degli angeli.
Ma scommetto che sinora nessuno ha mai parlato di qualcosa di altrettanto vitale: il sesso degli autobus.
Non fatevi venire pruriti inopportuni, intendevo dire che per me non c'è dubbio: loro, gli autobus urbani, sono maschi.
Ruvidi, essenziali, rumorosi, non ti accolgono, ti sopportano, e te lo fanno capire sbatacchiandoti di qua e di là mentre stai aggrappato a forza di muscoli alle maniglie o alle sbarre di freddo acciaio inox. E se per caso riesci a sederti, la durezza del sedile la dice lunga su quanto sei gradito. E poi ci sono tutti quei pulsanti per chiedere la fermata, sempre a portata del dito, sembrano messi lì per dirti: “Sei ancora qui? Dai, scendi”.
Si capisce benissimo che fanno il loro lavoro e basta, come svogliati impiegati comunali, ma non vedono l'ora di ritornare alla loro rimessa dove magari, tra di loro, parlano di calcio, motori e, ovviamente, femmine: "Avete visto la corriera per Vienna, quella nuova, con quelle linee sinuose e due fari allo xeno che..."
Perchè poi ci sono le corriere, quelle che si prendono per turismo. E loro invece sono femmine.
La corriera ti accoglie con luci sapienti, ti avvolge in sedili morbidi, reclinabili, magari persino eiettabili, lo pensi mentre osservi con sospetto tutti quei pulsanti, non vorresti trovarti sparato oltre il tetto, appeso a un paracadute. Poi c'è la televisione e l’aria condizionata, addirittura la toilette, laggiù in fondo.
Sì, le corriere sono femmine, sofisticate, morbide, accoglienti, aprono la loro porta con un sospiro sensuale: "Avanti, ti sto aspettando, entra, entra...". Ma non vorrei scadere nel pornografico.
Però quelle di oggi non sono perfette. O forse lo sono troppo.
Per esempio non fanno rumore; il motore è un lontano fruscio di otto educati cilindri e il cambio automatico nemmeno ti accorgi che funziona, niente stridore di ingranaggi che incastrano a forza i dentoni ruvidi. E sopratutto non hanno un profumo, se non quello asettico dell'arbre magique all'essenza di chissàcosa.
Bella senz’anima, insomma, come diceva Cocciante nel 1974, mi pare.
Ancora prima, fine anni ‘50, io andavo a scuola in corriera, tutti i giorni.
Le “corriere” allora facevano un regolare servizio di linea, proprio come quelle trainate dai cavalli e assalite dai briganti. Ma non esageriamo con l’età, quella che prendevo io aveva già il motore. E aveva pure l’anima, e un suo odore.
Salivo e subito ne percepivo l'aroma. Proprio così, "aroma", come quello di una miscela di caffè o di tabacchi, un sentore composito, deciso. Di nafta soprattutto, poi di sedili di cuoio - non "pelle", c'è una bella differenza -, impregnati dal sudore delle centinaia di persone che tutti i giorni andavano a lavorare, o facevano le compere nella città oppure, come me, si recavano a scuola, visto che nel paese, dopo le elementari, o si andava a lavorare i campi oppure per le medie si scendeva in città. E poi c'era il fumo, mica era vietato e quindi le persone fumavano. E ti andava bene se il vicino di posto non aveva in tasca il mezzo toscano. In autunno si percepiva persino il retrogusto dei funghi. I cercatori arrivavano all’alba con la prima corsa delle 5,30 da Piazza della Vittoria, perlustravano i castagneti sul monte e rientravano subito, mostrando le prede al vicino: - Guardi questo porcino, sarà almeno quattro etti, sano sano, senta che profumo! -
Quell’aroma mi piaceva, come mi piaceva il fragore del motore.
FIAT 682 diceva una targhetta sul cofano, dentro la corriera. Sì perché il motore era lì, all’interno, a fianco del guidatore, coperto solo dal cofano di lamiera tenuto chiuso da due maniglioni metallici. Altro che cilindri educati! Rombava vibrando e fremendo, esprimendo tutta la sua riottosità ad accelerare, a prendere quei pochi giri in più che spingevano il corpaccione verniciato di blu della corriera su e giù per la statale 45, allora stretta e sinuosa come una vera strada di montagna.
Quando lo trovavo libero, mi piaceva sedere sul sedile anteriore, quello che il motore separava dal posto di guida. Non guardavo la strada, ma l'autista che con la corriera aveva un rapporto di amore-odio, oggi si direbbe conflittuale. Molto fisico, ci voleva forza per girare quel volante grande, senza la minima ombra di servo questo o servo quello, come usa oggi. Bisognava avere muscoli e sudare per seguire tutte quelle curve, a filo dei burroni e delle spallette dei ponti che a me ragazzino sembravano attraversare i baratri del Pamir, ma in realtà scavalcavano stretti valloncelli dove rigagnoli assetati andavano a buttarsi nel Bisagno, nella vana speranza di dare a quel torrente una sua dignità di corso d’acqua. Ammiravo quegli autisti, e li conoscevo tutti per nome. C’era Pollani, sempre allegro e in ritardo, poi Caifa, il cui vero nome nessuno sapeva, ma lui era Caifa e basta; alto, moro, con i baffoni. Ma Il mio preferito era Soresi.
Grosso, sanguigno, sapeva tirar fuori da quel diesel primordiale tutti i muli recalcitranti che possedeva. Correva, e molti passeggeri quando vedevano che al volante c’era lui salivano malvolentieri. Ma sbagliavano, era il migliore. E come usava quel cambio! Automatismi? Ma per carità! Le leve da maneggiare erano due, le marce e le ridotte, e di sincronizzatori nemmeno l'ombra. Tutto accadeva tra grandi colpi di frizione e denti di metallo che immaginavo sprizzassero scintille incastrandosi fragorosamente. Soresi, che oramai conosceva tutti noi ragazzi delle medie Parini. Ci raccoglieva alle fermate dei paesi e delle frazioni e se vedeva che uno mancava chiedeva come mai. A volte lo aspettava e lui, il ritardatario, correva a perdifiato ché poi il giorno dopo gli toccava portare la giustificazione, visto che altre corse che lo portassero a scuola in tempo non ce n’erano. Poi, arrivato davanti alla scuola, il Soresi si inventava una fermata, che la fermata vera era trecento metri dopo. Un giorno c’era un tram che andava piano, un altro una delle rare automobili doveva parcheggiare proprio li, un altro ancora non trovava scuse, si fermava e basta: i ragazzi devono andare a scuola, piove, mica li vogliamo far bagnare tutti, vero?
Eh si, quelle corriere avevano un'anima, e chi le guidava aveva muscoli e cuore. Oggi invece...
Ecco la mia fermata, accontento l'autobus e scendo. Mi fermo sul marciapiede e lo vedo ripartire. Sulla fiancata mi scorre via sorridendo la foto di un tipo dal quale non comprerei la classica auto usata: "L'assicurazione che ti sta vicino"; sul retro, il numero verde di un'officina che garantisce la perfetta messa a punto dell'auto per il bollino blu. Peccato, il fumo nerastro dello scappamento rende difficile leggere il resto, ma forse non ho perso molto.
Magari la prossima estate mi faccio un bel viaggio organizzato in corriera, una di quelle comode e molto femminili: alla mia età essere un po' coccolato mi sembra quasi un diritto.
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Mauro Scicchitano
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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime8/1/2009, 13:21

Bello!

Grazie Mariovaldo, veramente bello.

Prendo l'autobus tutti i giorni ma qui è un altro film: puntuali, anzi no, puntualissimi, pulitissimi, con lo schermo LCD che ti mostra il percorso e se deve salire un disabile o una carrozzina per bambini si inclinano fino a raggiungere il livello del marciapiedi.
Ma la cosa più bella è la voce femminile (sexy da morire) che annuncia la prossima fermata. A volte mi viene voglia di fare tutto il percorso da capolinea a capolinea solo per sentirla.

Dovrai, forse, rivedere le considerazioni sul sesso dell'autobus: magari qui sono un po' transgender :_)

Piaciuto oltre limite, grazie di cuore.

M.M.
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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime8/1/2009, 14:20

che bello

è sempre stata una mia passione stare dietro l'autista
a vedere tutti i movimenti, i tasti che premeva alle fermate,
le occhiate agli specchi
e la sicurezza con cui muoveva quel mezzo per me enorme in mezzo alle strade

piaciuto molto.
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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime8/1/2009, 14:24

Non sopporto gli autobus, sulle corriere mi dà fastidio l'odore dello scarico ma questa tua è splendida.
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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime8/1/2009, 14:34

Mario, le selezione in portale di oggi sono certa sarà da te apprezzata Wink
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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime9/1/2009, 10:20

maximo.meridio ha scritto:
Bello!

Grazie Mariovaldo, veramente bello.

Prendo l'autobus tutti i giorni ma qui è un altro film: puntuali, anzi no, puntualissimi, pulitissimi, con lo schermo LCD che ti mostra il percorso e se deve salire un disabile o una carrozzina per bambini si inclinano fino a raggiungere il livello del marciapiedi.
Ma la cosa più bella è la voce femminile (sexy da morire) che annuncia la prossima fermata. A volte mi viene voglia di fare tutto il percorso da capolinea a capolinea solo per sentirla.

Dovrai, forse, rivedere le considerazioni sul sesso dell'autobus: magari qui sono un po' transgender :_)

Piaciuto oltre limite, grazie di cuore.

M.M.

maximo, grazie a te per il bel commento. Qui da me i datori di lavoro dei signori bus urbani continuano invece a peggiorare il servizio ma in compenso aumentano le tariffe e vorrebbero escludere totalmente il traffico privato dalla città... alla faccia della coerenza, eh?
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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime9/1/2009, 10:22

pio ha scritto:
che bello

è sempre stata una mia passione stare dietro l'autista
a vedere tutti i movimenti, i tasti che premeva alle fermate,
le occhiate agli specchi
e la sicurezza con cui muoveva quel mezzo per me enorme in mezzo alle strade

piaciuto molto.
Io ho praticamente imparato a guidare osservando quegli autisti... li guardavo e mi dicevo che non ci sarei mai riuscito, beata innocenza! Grazie delle belle parole.
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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime9/1/2009, 10:26

Daniela Micheli ha scritto:
Non sopporto gli autobus, sulle corriere mi dà fastidio l'odore dello scarico ma questa tua è splendida.

Prima di tutto, grazie per la collezione di De Andrè... ascoltata più volte anche se conosco ogni brano a memoria, ma non ci si stanca mai.
Mi spiace averti portata sugli autobus, spero non ti sia venuto il mal d'auto pale
Grazie di tutto Del sesso degli autobus 556327
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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime9/1/2009, 12:00

Mario, mi è passato tutto leggendoti.
Besos
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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime11/1/2009, 14:51

L’allegria di questa pagina mi contagia fin dalle prime righe.
Colorato, ironico e molto preparato (anche sui motori).


Monica
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lalla
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lalla


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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime11/1/2009, 16:22

Bella, mi è piaciuta tanto.
Non avevo mai considerato la differenza di sesso tra autobus e corriera.
Mi sono divertita , grazie
Lalla
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maria cristina gea
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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime11/1/2009, 19:54

Se gli autobus hanno un sesso non mi è dato saperlo, quello che so per certo è che diventa un poco imbarazzante quando l'occhio ti cade sulla patta del tuo vicino che avanza verso il tuo fianco sinistro, per poi curvare sulla traiettoria della sua faccia da porco e andare a inondarlo con un'occhiataccia travolgente e uno sbuffo-alitata che purtroppo per te proprio quel giorno non sa nemmeno d'aglio. Allora muovi l'anca, gli pesti distrattamente il piede e subito dopo dici: Mi scusi, certo che si sta terribilmente stretti, sembriamo tante sardine sott'olio.
Incroci lo sguardo di solidarietà della donna filippina seduta di lato, ma intanto la frenata dell'autista e "Li mortacci tua" rivolti al pedone che attraversava col rosso ti hanno già fatto digerire.
Sugli autobus non c'è sesso. Primo perchè per fare sesso ci vorrebbe un letto, secondo perchè sia che navighi sulla barca di Caronte con una bustina di Coin contenente lucidalabbra e crema ristrutturante, sia che ti sei caricata 5 confezioni di detersivo per piatti scontate e hai le dita segate dai manici delle buste di plastica nessuno si alza per farti sedere. Generalmente poi gli italiani non si alzano proprio, molto più facile che sia gentile con te un extracomunitario.
Forse perchè sono più abituati al concetto di fatica e dell'essere stanchi.
Anche se non hanno sesso e non si fa sesso sono pero' dotati di stereofonia. I maledetti Hi pod cantano, gracchiano e non scendono mai prima di te....torni a casa con le tue buste e mentre posi il detersivo per piatti il piede batte il ritmo di musica tecno....
Il giornale non lo puoi leggere perchè non c'è spazio. Vorrei che facessero dei giornali formato Topolino, di modo che si possano leggere anche mentre sei appollaiata su un piede solo, l'altro piegato mentre ti reggi poggiando il fianco alla sbarra metallica. Invece no, sono tutti enormi e per aprire le pagine devi inviare uno strillone che lo appunti nell'altra direzione senza farlo volare via....Pero' c'è la pubblicità. Sempre la stessa per tutta la settimana. Una stanga bionda, alta che cammina verso di te e si spoglia. Prima inizia dalla collana, poi la veletta in testa e si sfoglia così piano piano....e tu pensi sempre: ma quanto è alta?
L'alternativa è la donna mascherata che va in giro al Carnevale di Venezia dove ci sono tanti uomini e donne mascherate a baciare dopo essersi tolta la prima maschera e aver fatto vedere a tutti che ha un'altra maschera dipinta - uno sconosciuto moro, poi lo fissa con sguardo languido e inizia a salire le scale.....E poi c'è l'oroscopo....che inizia sempre a passare da sette segni prima del tuo e non è mai continuo, per cui per arrivare a leggere il tuo devi farti da capolinea a capolinea.
E gli odori! Gli odori! Vanno dal profumo pungente della signora bionda a quello d'aglio dell'indiano, vomitevoli entrambi.
Se sei fortunata ti rimane spazio per guardare fuori dal finestrino, squarci di Roma. Se ti dice iella e piove mettiti l'anima in pace: a volte l'autobus ha il finestrino talmente sporco che non vedi nemmeno se piove fuori, ma ti sembra di stare su una jeep ad attraversare il sahara, tanto lo strato di sabbia - ops polvere - posato sul vetro....
I controllori difficilmente salgono: non ci riescono, preferiscono le vetture semivuote, verso il capolinea....Se è freddo e ti siedi al posto vicino alla ruota ti scaldi il culo, perchè bolle là.
Ecco perchè oggi pomeriggio mi sono fatta otto chilometri a piedi, anche se non ho comprato il Last.....
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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime12/1/2009, 07:46

Musa ha scritto:
L’allegria di questa pagina mi contagia fin dalle prime righe.
Colorato, ironico e molto preparato (anche sui motori).


Monica

jocolor mettere allegria è una conquista bellissima, grazie Musa.
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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime12/1/2009, 07:48

lalla ha scritto:
Bella, mi è piaciuta tanto.
Non avevo mai considerato la differenza di sesso tra autobus e corriera.
Mi sono divertita , grazie
Lalla

Chi l'ha detto che gli oggetti sono asessuati? Ne conosco moltissimi con spiccate caratteristiche femminili o maschili Very Happy

Grazie per tutto, Lalla.
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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime12/1/2009, 07:53

gea ha scritto:
Se gli autobus hanno un sesso non mi è dato saperlo, quello che so per certo è ...

.. e prosegui con un testo che commento non è, ma prende spunto dal mio per completarlo, confutarlo, debanilizzarlo (si dice così?)...
Bellissimo Gea, dovresti pubblicarlo come testo autonomo, in ogni caso, grazie duemila Very Happy
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Margherita Bassi
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Margherita Bassi


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MessaggioTitolo: Re: Del sesso degli autobus   Del sesso degli autobus Icon_minitime12/1/2009, 14:32

Bellissima, Mariovaldo! Ironica, originale, dieci più.
E si, gli autobus sono proprio MASCHI.

Marghy
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