Pagina Bianca

Volevo scrivere una pagina sull'olocausto, prendere la voce di uno di quei volti
, diventare un uomo in mezzo all'incomprensibilità del male ,
prendere un cuore e fargli dire con la voce vera della poesia
cosa sia la disumanità. Stavo per farlo , l'ho fatto , ma ho cancellato tutto.
Mi sono sentito così non in grado , io che gioco a diventare ciò che scrivo,
a dare la mia voce a chi non ha potuto usarla.
Non era la paura a fermarmi, non mi spaventava il diventare quegli occhi
e porgervi con la possessione le immagini della cancellazione della dignità ,
del senso , della vita dell'essere umano. Il dolore sarebbe stato atroce ma
non avevo paura di provarlo sulla mia pelle, ne di mostrarlo.
Semplicemente in quest'occasione non è possibile dire, sentire , vedere
abbastanza. Sarebbe un intrusione inutile e vana entrare nell'anima di chi ha tanto
sofferto. Preferirei che mi parlassero , queste anime , dal loro silenzio, e il mio rispetto
per loro, fosse questo sussurro ; lo lascio senza firma, che non ci sia autore, chi vuole
lo faccia suo :


Pagina Bianca

Ero.
Sono.
La vita
è una pagina bianca,
che sento scorrermi
dentro,
senza comprenderla,
solo, da dentro,
la sento.
Se ti fermi un istante,
prova il silenzio,
il sospiro del vuoto.
Non sono.
Forse non ero.
Per questo
cancellarmi è vano,
Her mani di fiume,
non ho un nome,
sono te, dento te,
fino
all'orlo di te,
eppure non sono che
un lampo, uno sparo,
un niente nel niente.
Per questo non serve
parlare, mentre
l'assoluto tace e mi
annullo.
La vita è una pagina
bianca.
Ti scorre da dentro,
diventa chi vuole.

Citazione :

La vita è una pagina
bianca.
Ti scorre da dentro,
diventa chi vuole.

.....

bella, amorfolio, davvero bella.
si, però, scrivi di più.


ciao

.............. :-)

l'ho letta ieri in silenzio
che poi è come per i pittori la presenza...
invisibile fino a che

fino a che uno non trova le giuste immagini?
le giuste parole?

ieri è accaduta una cosa strana:
con un nome di fantasia commentavo sulla morte
(pretesa del cazzo la mia)

e finisco con: non sono
(forse un errore di ortografia, un inciampo grammaticale... )

però oltre le suggestioni e la fame d'assoluto
oltre i falsi specchi dello splendore, certo splendore che ruba solo la parola all'altro
c'è oltre? una possibilità di...

essere immensi e pudici, sfacciati e dignitosi
umani e disumani
lontani e vicino alla pietra

leggo molto Celan ultimamente
con la mia mente capace solo di balbettare...

cazzo ci vorebbe
invece di questi congiungimenti da ogni parte

(perdona se ho imbrattato la pagina. è che ultimamente sono nella confusione più totale. e sto cercando di rifarmi il vocabolario. perdonami)

..................

Citazione :

Non sono.
Forse non ero.
Per questo
cancellarmi è vano

è una delle più belle e sentite che ho letto di te

Bellissimi versi. Grazie.

Vi ringrazio davvero per l'attenzione, volevo che fosse così..
Digit, non preocuparti per il flusso di parole , è sempre una
cosa positiva, dimostra la continua attività della mente di uno
scrittore... grazie in particolare a te

Quando un foglio lo si lascia bianco
è perchè qualcuno si spera che passi a scriverci qualcosa
Io dico che è una speranza, anche buona.
Nel senso che una parola incisa vale più di uno spazio vuoto.
In qualunque direzione vada.
Ora la storia, purtroppo ha riempito una parte di quel foglio a caratteri rossi,
ma ci si passa in tanti davanti a un foglio bianco
gli ebrei lasciano un segno, un sasso sulle lapidi tombali
ecco, adesso io passo di qua e mi va di scriverci dentro a questo foglio bianco
non serve no, a cancellare quel rosso
ma è il segno di qualcuno che ha avuto memoria, di là di ogni commemorazione celebrativa.
grazie per questo foglio che ci hai messo davanti Amorfou.

adesso vado a ripescare parole che scrissi e mi farà molto piacere metterle qui
senza firma particolare, solo per dire......speranza e mai più. mai più genocidi.

ritorno.

io non so se si possa o meno scrivere , prendere possesso di quegli attimi
senza togliergli qualcosa. Io non mi sono sentito in grado.
Qualcuno potrebbe , io no.
So solo che ho provato come un vuoto , nel percepire l'annullamento
di queste anime , e siccome io credo che uno sia tutti ,
credo che quando diventi nulla diventi chiunque, vittima e al
tempo stesso il tuo carnefice sente che in quella vita
c'è un po della sua.
Anche se non c'è più nulla, ne un viso , ne un nome , ne un immagine...
come nei recenti genocidi ...

scusate il " corretto italiano " ma sono in pessime condizioni
di " non sobrietà " mentale

lo so che non si può, amorfou.
Chi vive non solo di se stesso, percepisce che qualcosa intorno non quadra, che qualcosa che muore ti muore dentro, e che ogni vita vilipesa è anche la tua vita.

però se loro non possono più farlo a parole non dobbiamo mortificarci nel silenzio del pudore.
Non si può avere pudore per cose così.
Questo è un urlo amorfou, anche sussurrato, non lo voglio gridare, non è più questo il tempo, ma è un urlo che deve arrivare il più lontano possibile.

ecco ti lascio le parole di una piccola ebrea anonima. era mia sorella, mia figlia,mia madre. io.


Agonia di Luce

Era un giorno d'agonìa di luce
era un giorno di follìa.

Quando il fumò si levò caldo sulla neve
nessuno ebbe occhi
nessuno capì

che io ero passata nel mio sonno
dentro la canna d'un camino

Umanità dolente che grida sperando che qualcuno possa ascoltare ed impegnarsi a far sì che non succeda più. Ma le generazioni che si sono succedute hanno causato altri genocidi mentre piangevano quelle passate alla storia. Ed è forse questo che inebetisce, questa ineluttabilità di fronte alla quale ci si sente impotenti.Saluti.