Lirica di lingua

Hai silenzio fra le dita
e lo giochi a partitura
di lirica per entrarmi
dentro gli occhi, che ti
guardavo, nella stanza
piena di rumori, forse
per esserci e per esser
stato ad un passo
dal tuo drappo che t'avvolgeva
di fiori e poi; silenzio,
ti appoggio il palmo sulla guancia
e mi brucio le vene,
me le brucio, cantandoti
di ciglia la luce traversa
dalle labbra e piovimi sul petto
le tue mani; sai, che ieri
le tenevi in grembo,
recitando nervosa la distanza
fra i nostri due cuori
e azzannami ogni centimetro
a dividerci, azzannalo,
per farne arcobaleno distratto
gravido d'attesa; che ancora
una volta tu possa voltarti
e infilarti, di soppiatto,
fra il mento e il collo
e lì, riposarmi; come foglia
d'autunno che trema primavera;


( 29 – 1 – 2008 )