c'è nella letteratura dei bambini proprio quella scintilla sul concetto di poesia che molti hanno perso di vista.
Leggo molte poesie durante la giornata, la maggior parte le sento - prive di carattere -
quasi che la ragione avesse mediato, filtrato, depurato la parola con l'intento di renderla più bella, più appetibile.
invece...
invece è proprio questa azione mediata della ragione che rielabora, a togliere dinamicità immaginativa, freschezza sentimentale, anche colore.
Ecco perchè penso che scrivere poesie (solo poesie; non prose) debba subire l'azione dell'immediatezza, del bagliore del lampo, del rannicchiarsi ad ascoltare la prima voce dentro che chiama e che scrive. Poi un minimo di rielaborazione, ma proprio poco per conservarla così, come è stata percepita.
I bambini fanno tutto questo. percepiscono e scrivono. e scrivendo così, creano bellezza.
forse semplice, ma la bellezza è semplice alla fine.