Ecco qua.
Ci ho messo un poco di tempo ma le ho lette tutte.
Cosa mi hanno lasciato le parole di questi piccoli poeti...
Non è facile. Ma una grande riflessione sì, e te la scrivo qui, Emma, sperando la leggerà anche Nonno Ben.
Io ebbi una maestra alle elementari, Suor Romana, che ringrazierò per sempre per avermi fatto amare la parola.
Se lei non fosse stata, non sarei qui.
Ho l'esempio dei miei figli: alle elementari hanno avuto dei maestri di italiano che non sono riusciti loro a trasmettere l'amore che invece fu trasmesso a me e sono presi da altre forme artistiche con l'esclusione di quella che io, invece, amo sopra tutto.
Intendimi, Emma, io non mi reputo una scrittrice ma un'amante della parola, scritta e letta sì, una grandissima amante.
Un amore che è cresciuto con gli anni: ricordo quando ero in terza elementare, quando mi chiedevano che regalo volessi per il compleanno o per Natale, la mia risposta era sempre quella: un libro.
Ecco, io non so se i ragazzini dell'Istituto Comprensivo Serravalle Scrivia chiedono ai loro genitori un libro in dono (alcuni preferirebbero un cagnolino o un gattino, ho letto) ma una cosa è certa e ne sono sicura: questa esperienza li segnerà per sempre. A lungo ricorderanno le loro maestre, Nonno Ben e l'esperienza che hanno fatto loro vivere e condividere.
E non potranno non continuare ad amare le parole.
I miei sinceri complimenti per questo lavoro che ha l'odore del sapone di marsiglia, delle cose pulite, sincere, senza macchie.
Ci ho passato ieri sera e stasera sopra e ho sorriso nel vedere cosa i vostri piccoli sono riusciti a fare.
Come ha scritto Ben da qualche parte, è come fare una doccia di freschezza.
Grazie, dunque, del vostro impegno, del tempo che ci hai messo a copiare le poesie che mi auguro possano proseguire...
Intanto, voglio la mia poesia in rima sul mio nome