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Titolo: Stringimi con dolcezza 21/2/2009, 14:41
Non credo di mancarti più di quanto ti manchi Il cane che hai affogato, guardandolo agonizzare. O il figlio che hai abortito e poi circonciso Con la telecamera degli occhi marci O come la zanzara ripiena di sangue, il tuo, spiaccicata contro il muro, che lascia poi la scia di budella sulle piastrelle bianche per formare quadri allusivi trendy. O come i cuccioli di foca a cui spaccano Bicchieri da matrimonio in testa, per la pelliccia che sia candida, però, ma mai mai mai sporcata. O come i daini ai lati della strada Presi e rovesciati per ingannare il tempo E intanto inganniamo le lucciole, neanche quelle ci mancano, ma una volta le vedevamo nei prati o sull’erba o sulle prugne avvizzite, lacrimate dal suolo bugiardo, lacrimate e poi sputate, vizze come la faccia del vecchio condotto al suo funerale da oceani ballerini di gente che solo ieri sacrificava l’essenza delle cose
Stringimi, anche se ti manco come un cancro, stringimi, anche se ti manco come l’aids, stringimi, anche se ti manco come la sifilide che ti sbrana le dita, stringimi, anche se ti manco come chi ti ha massacrata, stringimi, anche se ti manco come la siccità o la carestia, stringimi, come l’incendio che ha bruciato la biblioteca di Alessandria, stringimi, come chi ha assassinato il tuo gatto
Ti manco, dici, e mi strappi le ossa, non dai ascolto al pentirti
Forse sono assuefatto da troppe droghe, ma intanto so di non aver posto nei tuoi pensieri e mi piace ferirmi e mi piace dedicarmi al culto della persona che sta dentro la persona che sta dentro la persona
Mi rendo inumano vivendo
Stringimi anche se sto di star abbracciando il vuoto, il fiume, gli scogli, la scogliera quella sera arrampicata sui balconi non aveva valore, ma stringimi come non hai mai stretto tua madre nemmeno quando sbavando merda dalle gengive nere di petrolio ti implorava “non lasciarmi qui”, come non hai abbracciato la tua migliore amica stuprata coi bastoni a spalancarle le cosce e le avranno urlato in presa diretta, telecamera a spalla inquadrando tutto l’inquadrabile, le avranno gridato puttana nata solo per goderCi, stringimi come non hai stretto la bambina dai teatri di buchi al sapore d’infanzia in bocca che ti chiedeva “vuoi una mappa di tutti i punti in cui i miei genitori - mamma, papà, un saluto anche se non sono in televisione, ma perdonatemi, ho solo sei anni e 1095 giorni di arretrati in figa di vetro, figa di filo spinato, figa di cocci di bottiglia, figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa figa o vi annoiano le ripetizioni, vi domanderà la bimba, ( i punti in cui, le X, i miei genitori mi hanno scopato la carne ) pensate a quante volte ho dovuto riguardare lo stesso cazzo, Ops, pene di mio padre in bocca, a sei anni non si devono dire certe cose, ma va bene sentirlo duro mentre mangio l’antipasto e glielo succhio, mentre mangio il primo e glielo succhio, mentre mangio il secondo e glielo succhio, mentre mangio il contorno e glielo succhio poi al dolce chiedere di andare in bagno, per favore e ricevere in cambio una posata nel culo, Ops, sedere O ano O deretano - E stringimi come farebbe un’innamorata tradita
Ti manco come una telefonata notturna, sapendo che dall’altra parte sentirai ansimare, come scoprire che a tuo padre all’ultimo trapianto di testicoli han dato il cuore di un signore della guerra, ma questo non dovrebbe stupirti, si sa che quelli hanno l’ordigno cardiaco più piccolo delle palle dei moscerini, ti manco come il primo amore morto appunto per essere a vita il solo, ma tu stringimi pettinandomi le labbra fra le tue, carezzandomi di brezza i gigli nascosti nel mio tumore, suonami ogni alba e prestami i tramonti, verniciandoli di spine, lecca l’aria che mi circonda tossendone autunni malinconici
Quando sorridi sembri mia mamma, quando piangi sembra l’altra mia mamma e quando mi ari di petali il precipizio di dividendi o divisori ad equizono assomigli così tanto a quell’altra mia mamma che ti sparerei in bocca per assicurarmi che non ci siano partorite le impronte digitali dei miei geni! O vaginali! O anali! O maniacali!
Ma tu stringimi Come se fosse l’ultima volta che lo fai Mentre con dolcezza Ti racconto la favola Che ti cambierà la vita
Luca Curatoli Star
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Titolo: Re: Stringimi con dolcezza 22/2/2009, 10:23
qui che sei? un martello pneumatico? per bucare la crosta? indurita? ricoperta di carbone asfaltato, glassato?
(bellino nella foto: sembri un turco )
Stringimi, anche se ti manco come un cancro, stringimi, anche se ti manco come l’aids, stringimi, anche se ti manco come la sifilide che ti sbrana le dita, stringimi, anche se ti manco come chi ti ha massacrata, stringimi, anche se ti manco come la siccità o la carestia, stringimi, come l’incendio che ha bruciato la biblioteca di Alessandria, stringimi, come chi ha assassinato il tuo gatto
Luca Curatoli Star
Numero di messaggi : 2173 Data d'iscrizione : 04.01.08
Titolo: Re: Stringimi con dolcezza 22/2/2009, 10:26
a proposit la biblioteca di Alessandia mi fa venire alla mente quella iugoslava (di LINEA GOTICA dei CSI)
Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
Titolo: Re: Stringimi con dolcezza 22/2/2009, 15:17