Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.



 
RegistratiIndiceCercaUltime immaginiAccedi

 

 Diversamente abili, portatori di handicap handicappati: cambiamo non solo a parole

Andare in basso 
2 partecipanti
AutoreMessaggio
fraser
Gold
Gold
fraser


Numero di messaggi : 47
Data d'iscrizione : 25.01.08

Diversamente abili, portatori di handicap handicappati: cambiamo non solo a parole Empty
MessaggioTitolo: Diversamente abili, portatori di handicap handicappati: cambiamo non solo a parole   Diversamente abili, portatori di handicap handicappati: cambiamo non solo a parole Icon_minitime25/2/2009, 19:07

Lettera aperta.

Sono un uomo cui la vita molto ha tolto e molto ha dato e se dovessi fare un bilancio direi che – nonostante tutto - ho più ricevuto che dato. Condizione questa comune a tutti noi perché – per il solo fatto di esistere – siamo creditori verso…chi volete voi.

Pensavo, dopo essere stato colpito dalla Malattia di Parkinson, di aver conosciuto tutte le brutture del mond ma sbagliavo! Il peggio è sempre in agguato ed ha un nome che la moderna linguistica cerca di edulcorare: diversamente abile. Un tempo erano definiti portatori di handicap, e prima ancora handicappati.

Quando non ero in questa situazione vivevo la vita sapendo che c’erano persone in stato di disagio ma – occupato come ero a badare ai miei interessi – come gli struzzi nascondevo la testa per non vedere. Forse perché non volevo vedere! Forse perché credevo che per i diversamente abili le cose funzionassero nel nostro Paese.

E – a dire il vero – abbiamo leggi all’avanguardia, siamo di certo un Paese civile e proteso verso il bene del prossimo.

Poi, qualche anno fa – come sapete – mi sono imbattuto in Mr. Parkinson, un fottuto inglese che mi sta letteralmente rompendo le scatole e che io rigetterò – di questo potete starne certi – nell’inferno da cui è venuto. Ma…c’è un ma! Ovvero il mio corpo s’è irrigidito, i miei movimenti si sono alterati e sono diventati - a volte – anche incontrollati. Il mio collo ha perso la forza muscolare per cui faccio fatica a tenere la testa anche appena solo sollevata. Ciò comporta un equilibrio precario cui sopperisco
camminando con un bastone. Tra l’altro elegantissim è del
primo novecento inglese con sul manico un levriero in argento.

La ASL di competenza – nel mio caso la TR104 – ha certificat soggetto con gravi difficoltà motorie, handicap grave.

Signori, benvenuti nel mondo reale!

Eh si! Perché ho scoperto un mondo che non conoscevo! O, meglio, che credevo di conoscere e che – invece – nulla sapevo! Ho conosciuto la discriminazione, l’umiliazione, l’essere considerato un ritardato mentale per il solo fatto di essere storto e curvo! Mi sono reso conto di quanto sia difficile – per i diversamente abili – vivere in una società che guarda al contenitore e mai al contenuto! È l’errore di molti. Forse di tutti, purtroppo. Ma è così difficile capire che una buona grappa messa in una brutta bottiglia resta una buona grappa e che una cattiva grappa messa in una bella bottiglia resta una cattiva grappa?

E mi succedono cose aberranti! Ma andiamo per ordine!

1. settembre 2008, stazione ferroviaria di…omissis…, ore 07.45, binario 12, faccio per salire sulla carrozza dell’Eurostar che va a Lecce – io devo scendere ad Ancona - il Capotreno mi chiude la porta in faccia! Vado all’altra porta di accesso ma cammino piano e il treno parte. Alcuni dipendenti delle FS assistono alla scena ma – su mia specifica richiesta se testimoniano in mio favore mi rispondono di no, perché una cosa del genere porta al licenziamento del tale e che per loro la vita – in quell’ambinte di lavoro – diventerebbe impossibile. Capisco le loro difficoltà perché mi sono occupato di “diritto al lavoro” e se un lavoratore testimonia conto un altro lavoratore, ha la morte civile. Per mia fortuna ci sono dei viaggiatori che hanno assistito alla scena e si dicono pronti a testimoniare. Andiamo alla locale Polfer e mi riceve un tale il quale, appena esposto il caso, mi dice che non può prendere la denuncia. A mia richiesta di spiegazioni mi invita ad andarmene. Potrei fare casino, citare gli articoli di legge che lo sprovveduto ha infranto, potrei….potrei…ma decido di vedere dove arriva la stupidità umana. Vado allora – coi miei testimoni – all’ufficio reclami delle FS e una distinta signora raccoglie il mio racconto e mi licenzia dicendomi che se fossi arrivato prima potevo salire da un’altra parte. Colpa mia. Le faccio notare che ero in orario e per tutta risposta mi invita ad andarmene. I miei testimoni sono delusi ed uno di loro mi dice che cose del genere succedono tutti i giorni. A questo punto telefono ad…omissis… , ex direttore del…omissis… e – dal 2005 – direttore de…omissis…, il quotidiano di…omissis…. Espongo il caso e mi manda un caporedattore ed un fotografo. Torniamo alla Polfer ed il “bricconcello” di prima non è più così spavaldo. Quando il giornalista gli dice chi sono si scusa con me peggiorando la sua situazione: “mi scusi professore, non sapevo fosse lei”! Gli faccio notare che deve prendere le denunce di tutti e che la mia denuncia la farò direttamente al Questore – che mi dicono stava arrivando – e che denuncerò anche lui per omissione di assistenza. Mi dice che è un padre di famiglia e gli rispondo che poteva pensarci prima. Stessa sorte alla responsabile dell’ufficio reclami FS e al capotreno dell’Eurostar: quest’ultimo sospeso dal lavoro.
2. ottobre 2008: sono a …omissis… su invito del Sindaco …omissis….. Mia figlia è con me in veste di assistente. All’Università tengo la mia relazione finisco alle 13.00 declinando l’invito a colazione del Sindaco e preferendo andare alla …omissis… dove un mio amico gestiva un ristorante. Entriamo e mi metto seduto al primo tavolo che trovo libero e dico a mia figlia di cercare il mio amico. Ma non c’è: la gestione è cambiata da due anni! Cazzo come passa il tempo! Si sono fatte le 13.30 e decidiamo di mangiare lì qualcosa. 13.45 e nessuno dei camerieri viene al nostro tavolo! 14.00….14.15 e mia figlia si alza e va in cerca di qualcuno. Che arriva ed ha il volto insolente del prepotente che dice: lei signora può restare ma il signore deve uscire. E mia figlia: lei mi sta dicendo che mio padre non può stare qui? E lo stronzo di rimand esatto! E se ne vada anche lei che il tavolo mi serve. Voi cosa avreste fatto? Non avevo voglia di discutere ed ho telefonato al Sindaco. Tempo 10 minuti ed eccolo arrivare con il Comandante dei VV.UU e con altre persone che non chi fossero. Lo stronzo – alla vista del Sindaco – allargò le braccia e: signor Sindaco, quale onore, cosa le faccio preparare? La risposta del Sindaco lo gelò: nulla per me, per il professore e sua figlia quello che vogliono e sono gli ultimi due pasti che lei serve nella mia città. E la difesa cretina de malcapitato è stata la stessa di tutti: non sapevo chi fosse lei! E non si rendono conto che peggiorano le cose! Se sono qualcuno – pur diversamente abile – mangio, se non sono nessuno o sono uno dei tanti, non mangio! Ma vi rendete conto?

Questi sono solo due esempi, ma me ne sono successe di tutti i colori! È poi deprimente notare come la gente mi guarda quando entro in un locale da sol non so se è più compassione o ribrezzo! In entrambi i casi la cosa mi da fastidio. Poi tutto passa quando comincio a parlare del più e del meno ed allora vedo il mutare l’approccio nei miei confronti. E questo se da un lato mi gratifica, dall’altro mi fa imbestialire! Io so difendermi, attaccare e distruggere! Ma chi non può? È costretto sempre a subire e non mi par giusto. Ed allora torno a fare politica – si può fare anche non occupando uno scranno – e a farla secondo un’etica morale sana. Ovvero mettere le mie possibilità – e quelle degli amici – al sevizio di chi non può difendersi. Questo è fare politica! Non blaterare del nulla in Transatlantico!

Una volta chi faceva politica metteva il suo potere al servizio dei cittadini; oggi chi fa politica lo fa per avere potere! Il potere da mezzo è diventato fine e questo è la morte della politica! E di ciò siamo tutti corresponsabili: dal cittadino elettore al cittadino eletto. Prendiamo ad esempio la crisi politica del 1992 che ha generato tangentopoli e che ha generato i guasti che ancora viviam erano tempi in cui tutto era lecito e dovuto! Sapevamo tutti di vivere al di sopra delle nostre possibilità e tiravamo avanti essendone consci! Sapevamo che il lavoro stagnava ma ciò non ci impediva di usare i partiti come uffici di collocamento. Fino a quando il cancro della cattiva politica tutto ha distrutto.

Vedete amici, il bisturi può essere il più preciso del mondo ma se disonesta è la mano che lo usa, da strumento di vita diventa strumento di morte. E io voglio 10, 100, 1.000 bisturi al servizio dei bisognosi.

Mi spiego.

Ora è tempo di non ricadere nello stesso errore e io desidero che quello che accade ai diversamente abili venga commisurato e riportato nel giusto alveo. L’idea è questa: creare una struttura legale, spalmata sulle province e sui grandi centri fino ai piccoli paesi, di modo che il diversamente abile vessato, si possa a essa rivolgere per avere giustizia.

Si può cominciare da subito, chi è con me si faccia avanti, apriamo un ufficio virtuale ove raccogliere le istanze dei diversamente abili e picchiamo sodo. Chi mi vuol seguire in questa mia lotta di civiltà lo faccia scrivendomi in privato e se vuole anche pubblicamente.

Come organizzare il tutto ce l’ho ben chiaro in mente ma lo esporrò solo se la cosa si concretizza!
Torna in alto Andare in basso
Daniela Micheli
Admin
Admin
Daniela Micheli


Numero di messaggi : 14694
Data d'iscrizione : 04.01.08

Diversamente abili, portatori di handicap handicappati: cambiamo non solo a parole Empty
MessaggioTitolo: Re: Diversamente abili, portatori di handicap handicappati: cambiamo non solo a parole   Diversamente abili, portatori di handicap handicappati: cambiamo non solo a parole Icon_minitime25/2/2009, 19:15

Stampo e leggo con calma.
Ma ho vissuto con una persona a me molto cara, lo smarrimento dell'essere etichettato così.
Lui era speciale, Fraser: quando ci diedero il cartellino da esporre in auto con il simbolo dell'handycap, mi disse:
"daniela, pensa che non avremo più problemi di parcheggio"

Ripasso dopo cena

Ciao
Torna in alto Andare in basso
 
Diversamente abili, portatori di handicap handicappati: cambiamo non solo a parole
Torna in alto 
Pagina 1 di 1
 Argomenti simili
-
» 100 parole. Parole da buttare
» PAROLE
» LE MIE PAROLE ***
» Le mie parole.
» Parole

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
 :: Prosa e Poesia :: Prosa-
Vai verso: