Quasi un garage-blues …Un assestamento lo chiamano che dannato!
M’ha sbalestrato la saracinesca ora va su a calci!
Ma nell’angolo ho le gomme di ricambio: acciambellate
E la carrozzina del pupo ora allungato più di me …
Questo sottoscala fuligginoso come tomba etrusca
Illuminato a scatti da lampadine anemiche alonanti
Come lampare per la pesca sullo Stige il 2 novembre:
Sa di morgue da video gioco già obsoleto …
E che io non utilizzo che spazi ciechi da tutti i lati
Ho in urto gli spigoli scoscesi da una rupe color del sogno
E l’eco sa di passi del killer dell’ultimo noir di Fois:
Uno stillicidio di giravolte repentine verso l’imbecille vuoto!
L’altro giorno ho rincorso il bobbi del vicino rosso vomito
Sapevo che marcava gli angoli divaricati del mio box:
L’acido miasma conduceva al rigagnolo ancora fumante
Giallognolo come la mia bile dilatatasi per il furore!
Ma un garage ricovero di ipoteche in aggiunta io l’ho!
O meglio ora sta lì come ricettacolo di bestemmie:
Aperto e sbilenco disperatamente sverginato e osè …
Ma è solo la spelonca della musa iella under my house.
Ho chiesto un preventivo per rifondarlo quel che basta:
Pare che competa all’insieme dei coinquilini visto che:
La terra ha camminato lungo tutta la parete di nord est:
Una affare fuori dal tempo e dello spazio ottimo per Einstein …
Meglio lasciare la crepa alla crepa che crepare nell’attesa!
Ho di meglio in cui avvilirmi come crema rappresa …
Mi sparo un blues on the road anzi meglio roadhouse blues:
Che di porte da aprire ne ho una in meno e ne ho la percezione
Tutta esplicitata in un bradisismo tetragono e terrigno oh yes!
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