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 Così vanno le cose anche se così non dovrebbero andare

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Daniela Micheli
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MessaggioTitolo: Così vanno le cose anche se così non dovrebbero andare   Così vanno le cose anche se così non dovrebbero andare Icon_minitime10/3/2009, 13:10

Da quando abbiamo messo la società in liquidazione, lo scorso novembre, e chiusa definitivamente a dicembre, ogni volta che suona il campanello e al citofono sento il postino gridare “Raccomandata da firmare” io vado in panico.

Intanto perché, essendone stato l’amministratore per qualche cosa come venticinque anni e poi il liquidatore e quindi responsabile della chiusura di tutte le pendenze, ogni onere che arriva mi compete, dopo che per tanti anni ho avuto l’onore di comunicare a tutti che ero io colei che gestiva quella mandria di buoi della Radio.

Sabato, ore 13.

“Raccomandata!”

Ok, scendiamo le scale: il postino non si formalizzerà di certo se vado con l’ abito da casa che indosso, non devo andare al lavoro e il giro turistico al supermercato è previsto al pomeriggio, quindi posso scendere in pigiama, titubante perché immagio si trattidi qualche cosa inerente alla suddetta liquidazione e, quindi, soldi da pagare.

Sorpresa delle sorprese: non è per la radio ma per me, Micheli Daniela: una raccomandata dall’Equitalia ovvero l’agenzia di riscossioni della provincia di Modena.

Tranquilla, Dani, vedrai che è un errore.

Sti cazzi: apro la busta e leggo, tra il riso e il pianto, che hanno disposto il sequestro cautelativo del mio veicolo poiché morosa della somma di ben 129,36 Euro.
In grassetto, in fondo, la minaccia implicita che tale cartella la si può pagare solo ed esclusivamente presso gli uffici dell’agenzia delle entrate.

Al che, stamane, alle otto in punto sono davanti all’agenzia delle riscossioni: orario di apertura otto e trenta.

Mentre aspetto che aprano i battenti, inizio a studiare la pantomina che reciterò.

“Quello stronzo di mio marito, da quando abbiamo deciso di separarci, non mi consegna più la posta per farmi dispetto…
Guardi, sono quasi intenzionata a denunciarlo, pensi che mi è pure arrivato un rimborso dall’Enel a mezzo di un assegno circolare e se lo è incassato lui…”

Sì, questa storia può tenere: che ne sanno, loro, che in realtà le cose non stanno proprio così ma che io, così ordinata per tante cose, sono assolutamente una casinista da premio nobel per quanto riguarda tutto ciò per il quale non ho l’addebito in banca?

Aprono i battenti.

Il signore che mi riceve, cortese come mai mi sarei aspettata, mi fa accomodare.

Gli racconto tutta la balla che mi sono raccontata nella testa, appare talmente credibile che ormai mi sto quasi convincendo sia vera e, per sostenere la parte, aggiungo pure:

“Senta, visto che sono qui, mi faccia per cortesia un controllo se ci sono altre cose simili in giro, ché le sistemiamo una volta per tutte”.

Gli basta pigiare il mio codice fiscale e salta fuori una tabella che, al primo colpo d’occhio, sembra quasi la tabella di excel che preparo con le pubblicazioni dei round: tutta colorata in rosso, giallo e blu, un arcobaleno di numeri insomma.

“Dunque, qua risulta una pendenza relativa all’unico del 2001 di 1.635 euro, una del 2004 di 7.205 e una del 2006 di 1245 euro, oltre a tre anni di tassa RAI non pagata.”

Al che, la Daniela per poco schiena.
Devo aver assunto varie tonalità di colore perché il mio ospite mi ha guardata un attimo preoccupato.

“Non ne era al corrente?”

“Ma le pare ne fossi al corrente? Secondo lei, se avessi saputo di avere pendenze simili con l’agenzia delle entrate, sarei così tranquilla e serena? Mi può dire, per cortesia, che cosa riguardano?”

“Certo, un attimo…”

Altro tastino pigiato e salta fuori che non solo non riguardano me ma la radio, risulta anche che, a parte l’ultima, sono già state tutte sgravate per cui dobbiamo solo verificare se è davvero dovuta quella del 2006, per la quale già iniziato ricorso presentato dal mio commercialista, e non ho pendenze con il ministero delle finanze.

E meno male, stronzo, mi devi prima però fare stare in apnea cinque minuti, farmi mancare il respiro mentre mi affannavo a come annunciare al signor marito mio che c’avevamo dei debiti con lo Stato e manco lo sapevamo…

Insomma, alla fine, il tutto si riduceva a tre canoni di tassa di possesso del TV.

“Ok, mi faccia il conto, la pago con bancomat”.

Che sia finita qui? Macché, sarebbe troppo bello per essere vero.

“Non posso, lei deve recarsi a uno dei cinque sportelli Equitalia presenti in provincia: Modena, Carpi, Pavullo, Mirandola e Finale Emilia”.

E ti pareva? Considerando che Modena è la località più vicina, avviso in ufficio che tarderò.

Allo sportello mi presento con tutti i miei bei fogli stampati, con il mio nome, cognome e codice fiscale in altro, come se una lettera scarlatta mi fosse stata appiccicata sul petto affinché tutti quanti mi guardassero e mi segnassero a dito.

Allungo i miei cinquecento euro e il tipo mi guarda in modo interrogativo:

“Perché mi dà tanti soldi?”

“Scusi, sono tre anni di canone RAI, 129,36 euro ad anno, sanzioni comprese, mi pare che bastino…”

“Veramente, Signora, a me risulta che lei ci deve solo e unicamente la somma di 129,36, non so di che altro stia parlando”

“Ma è sicuro? Ha digitato bene il mio codice fiscale?”

“Certo che sì, guardi” e mi gira il monitor.

Sto zitta, pago i miei 129, 36 euro, prendo la ricevuta, soffoco una bestemmia ed esco.

Mi chiedo: dove sono finiti i soldi che a Sassuolo dicono gli devo mentre a Modena, distanza in km 19, dicono che non devo più nulla a nessuno?

Li avranno persi per le vie telematiche?

Mistero della fede!
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Natascia Prinzivalli
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Natascia Prinzivalli


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MessaggioTitolo: Re: Così vanno le cose anche se così non dovrebbero andare   Così vanno le cose anche se così non dovrebbero andare Icon_minitime11/3/2009, 06:26

Io sono diventata da parte materna una ICI dipendente!


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