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 Colui Che Cerco ( terza e ultima parte )

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Alessandro Vettorato
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MessaggioTitolo: Colui Che Cerco ( terza e ultima parte )   Colui Che Cerco ( terza e ultima parte ) Icon_minitime18/3/2009, 19:16

Mi stava passando davanti, vestito solo con una pelle di lince maculata e una clava nella mano che faceva roteare sopra la testa, Colui Che Cerco. Quello che doveva essere nel regno dei più. Il Defunto.
“Cazzo”.
Mi ero alzata in piedi, rovesciando qualche bicchiere sul tavolo vicino e mandando Will col culo per aria.
In due salti gli fui alle spalle e gli misi le mani agli occhi.
“Chi sono?” avevo cinguettato, strizzando l’occhio a Will e pronunciando a voce muta “è lui. È lui”.
“Dall’odore delle mani direi… un’aringa”.
“No. Sbagliato. Riprova”.
Deglutivo acqua di mare. Avessi sputato, avrei provocato maremoti.
“Hai troppi peli fra le dita per essere una ragazza, anche se in certe tonalità ricordi che, anche qui, esiste un po’ di femminilità. Sei la lontra che prima ha tentato di farmi una sega?”.
Gli avevo piantato le unghie nella carne, costringendolo ad urlare. La clava gli era caduta sul piede.
Quando si era voltato e aveva incrociato i miei occhi furenti, era diventato pallido, poi aveva ripreso colore, poi era tornato pallido, poi aveva ripreso colore, etc etc così’ per circa i due minuti che gli concessi di divertirsi cromaticamente.
Poi: “Una lontra ti ha fatto una sega?”.
“No. Ci ha provato, però”.
Si mise l’indice in bocca, andando in trance e io lo amai per quel gesto che sentivo del tutto mio.
“Che sorpresa, Cleo, trovarti qui. Ti avrei già chiamata, ma fra una cosa e un’altra…”.
“Già, eri troppo impegnato a sottrarti alle avances di una lontra”.
Lui si era ravvivato i capelli. “Non immagini quanto possano essere insistenti le lontre”.
“Scenderemo nei dettagli di questa sordida storia più avanti. Magari stando abbracciati nel lettone a mangiare biscotti e guardare canali di fantascienza polacca, però ora dobbiamo allontanarci al più presto da qui”.
Il mio ragazzo aveva recuperato la clava e si era messo a lucidarla.
“Mi ascolti, idiota?” avevo latrato.
“Sì”.
Mentre mi pigliava clamorosamente per il culo, vedevo che le labbra si muovevano, senza però emettere alcun suono dalla bocca.
“Che diavolo stai borbottando?”.
“Ah. Una filastrocca”.
“Ti pare il momento delle filastrocche?”.
Mi stava salendo l’esaurimento. Allungai le braccia per strozzarlo.
“Ho imparato delle cose carine, stando qui. Ora ti dico questo scioglilingua”.
Prima che potessi interromperlo interrompendo la sua inutile esistenza, prima che potessi interromperlo senza ucciderlo o ucciderlo senza però interromperlo, lui appoggiò la clava a terra e allargò le braccia. Su ognuna di essi vennero a posarsi delle cinciallegre. Poi si mise a sculettare e a muoversi come un pallavolista ubriaco.

Genere Lutra
Lontra europea (Lutra lutra) (Linneo 1758)
Lontra canadese(Lutra canadensis) (Scherber 1776)
Lontra dell'America Centrale (Lutra annectens) (Major 1897)
Lontra dal collo macchiato (Lutra maculicollis) (Lichtenstein (1835)
Lontra liscia (Lutra perscicillatata) (Geoffrey 1826)
Lontra dal naso peloso (Lutra sumatrana) (Gray 1865)
Lontra del Rio de la Plata (Lutra platensis) (Waterhouse 1838)
Genere Pteronura
Lontra gigante del Brasile o Arirai (Pteronura brasiliensis) (Gmelin 1788)
Genere Aonyx
Lontra dalle guance bianche (Aonyx capensis) (Schinz 1821)
Genere Amblonyx
Lontra senza unghie o Lontra nana (Amblonix cinerea) (Illiger 1815)
Genere Paraonyx
(Paraonix microdon) (Pohle 1920)
(Paraonyx philippsi) (Hinton 1921)
(Paraonix congica) (Lönnberg 1910)
Genere Enhydra
Lontra marina (Enhydra lutris) (Linneo 1758)

Vi assicuro che disse in questo ordine esatto le cose. Non ho cambiato una virgola.
Will, nel frattempo, pescava da un punch color anguria litri di dentiere che poi sorseggiava fra un molare e l’altro.
Gli ospiti presero a battere le mani a tempo e a ripetere ogni nome di lontra Colui Che Cerco sputasse fuori.
Ero inebetita, ma dovevo e potevo reagire.
Lo presi per un braccio e lo scrollai. Le cinciallegre volarono via, mostrandomi il medio.
“Sei impazzito? O stai facendo il buffone? Tutta questa gente ti sa dando corda e questo ti fa sentire importante. Non è così, cazzino floscio?”.
Lui continuava ad elencare le specie sempre più velocemente.
“Vuoi che i tuoi nuovi amici sappiano che quando pisci sporchi sempre la tazza del gabinetto? Che figura faresti se venissero a conoscenza di quante volte hai scoreggiato a ritmo di hip hop?”.
Lui si era chinato su di me e, a denti molto stretti, aveva bisbigliato. “Vogliono uccidermi. Se si rendono conto che vuoi farmi evadere mi sbraneranno”.
Aveva fatto una piroetta e si era inginocchiato. La folla, ormai numerosissima, aveva risposto applaudendo e richiedendo bis.
Lui aveva sorriso, calmando con le braccia protese il gregge.
“Bis non ce ne saranno, per ora. Adesso vado nella villa e faccio sesso con la mia ragazza, poi torno qui e ricominciamo”.
Mi aveva presa per la mano, trascinandomi con sé.
Quando fummo a distanza di sicurezza, mi confessò. “Ho raccontato loro che facciamo sesso sedici volte al giorno. E di notte almeno quaranta volte. Tutte quelle star sono talmente terrorizzate dall’ipotesi di sciuparsi il corpo ( anche gli obesi ) che hanno abolito il sesso dal 1937. l’ultima che lo ha fatto è stata Shirley Temple, non ancora decenne. Era rimasta incinta e per coprire la notizia che, sicuramente, avrebbe sollevato un polverone da ricordare, hanno girato “Via col vento”.
“Vuoi farmi credere che Via col Vento è nato per l’esigenza di non far trapelare il fatto che la Temple fosse gravida?”.
“Assolutamente sì”.
“Non c’è un nesso fra le due cose. Tu ne trovi?”.
« No. Ma le regole non le ho create io “.

Entrammo nella villa. All’ingresso c’era San Pietro con un cherubino appiccicato alle palle. Al contrario del panzone lui, però, sembrava goder parecchio di quel contatto.
Si riscosse giusto il tempo di bloccarci la strada con una spada di fuoco ad accensione rapida.
“Dove andate?”.
Il tono di voce era a metà fra il dittatoriale e il melò anni cinquanta italiano.
Non potei non pensare ad Amedeo Nazzari.
“Stiamo andando a far sesso”.
San Pietro mi guardò, congiungendo un sopracciglio con la nuca.
“Con lei?”.
“Cicci, sono finiti i tempi delle pompe con gli animali. È la mia ragazza. Tutto regolare”.
San Pietro annuì, poi abbassò la voce.
“State attenti che sta per giungere”.
“Cosa. Sta. Per. Giungere.?.” chiedi io, coprendomi il petto, visto che il santo protettore del paradiso sembrava trovare interessanti i miei tendini.
“Shirley sta per partorire. Dopo una gestazione abbastanza faticosa sta per farlo nascere. Purtroppo tanti ospiti hanno vomitato, quindi le lavatrici sono tutte occupate”.
San Pietro fiutò l’aria. “No, voi non avete vomitato. Magari Shirley sarà comprensiva e non vi farà assalire dai suoi cani. Lei è molto comprensiva con chi fa del sesso”.
“Non riesco a collegare un parto ad una lavatrice” dissi io, fiutando a mia volta l’aria. “Nemmeno tu hai vomitato”.
“Io sì. Ma non dalla bocca”. San Pietro ridacchiò e spinse la mano fra i riccioli del cherubino.

Entrammo nella villa. Se da fuori ricordava lontanamente certe atmosfere da cinemini di periferia notturni, dentro si respirava a pieni polmoni un’aria di allegria da campo di sterminio.

“Perché hai detto loro che facciamo tutto quel sesso?” chiesi al mio ragazzo, rimproverandolo con le punte dei piedi.
“Per farmi ammirare. Per non farmi uccidere”.
I lampadari cigolavano, ogni qual volta ci passavamo sotto.
Incontrammo anche due spade, ma non riuscimmo a capire quale fosse un Damocle Originale.
Alle pareti, dipinti che dipingevano dipinti.
“Il tuo piano, genio?” ringhiavo ogni due secondi, sempre più inferocita verso il ragazzo che aveva cambiato la mia vita.

Lo amo, ma si caccia sempre in situazioni di merda. Dalle quali sembra impossibile uscirne con la salute mentale integra.

“Arriviamo sul retro e da lì spicchiamo il volo e ce ne torniamo a casa”.
“Non avremmo potuto farlo anche nel prato davanti alla villa? Ora dobbiamo stare attenti a Shirley Temple incinta”.
“San Pietro ha detto che non dobbiamo preoccuparci. Che sarà buonissima con noi”.
“Che cosa ha detto il rincoglionito colla barba bianca?”.
Sbiancammo contemporaneamente io e il mio fidanzato, solo che lo facemmo con tonalità di sbiancamento differenti, io più a livello mozzarella spalmabile su fetta di pane integrale con noci, lui come lo spruzzo d’acqua espulso dalla balenottera azzurra che gioca coi suoi piccoli.
Shirley Temple avanzava verso di noi abbastanza velocemente per una bambina gravida, cioè, faceva un metro al minuto.
Dato che si trovava dall’altra parte del corridoio, prima che giungesse fino a noi, io e Colui Che Cerco discutemmo sulla caduta del Muro e le conseguenze dei film espressionisti tedeschi nella cultura generale del DopoGuerra.
Shirley si piazzò davanti a noi, le mani sui fianchi, le gambe larghe, forse pronta a partorire a momenti.
“Noi facciamo del sesso” l’avvisò subito il mio ragazzo e una platea intera di tarme, invisibili, applaudì, con l’effetto di un’arachide che viene triturata nelle fauci di un Labrador.
“E con ciò?”. Shirley aveva delle labbra stupende, ma probabilmente si era alzata da poco, visto che ci lanciava zaffate pestilenziali. Tipico caso di alitosi cinematografica.
Il Mio Ragazzo mi lanciò un’occhiata tanto breve quanto significativa.
“Avete dato retta a San Pietro?”. Shirley aveva lanciato una specie di ululato. “Coglioni. Lui fa così per attirare prede nel mio castello! È il mio schiavo. Anzi. È lo schiavo della mia figa. Il figlio che tengo in grembo non è suo, ma glielo lascio credere”.
D’un colpo ci sventolò davanti degli artigli che neanche un cinghiale idrofobo avrebbe avuto così taglienti e affettò l’aria a una spanna dai nostri visi.
“Devo uccidervi. Devo uccidervi” si era messa a strillare, muovendosi verso di noi.
Facemmo dietro front e corremmo verso l’uscita / entrata della villa maledetta.
Sul portone scorgemmo una figura imponente che, colla sua stazza, ci bloccava la fuga.
San Pietro, sporco traditore malato di figa!!
Azionai le mie ali e volai fino al soffitto, prendendo le due spade penzolanti.
Ne lanciai una a Colui Che Cerco che si voltò verso la Temple impazzita, intimandole di non fare un altro passo altrimenti l’avrebbe affettata, peggio di una commissione cinematografica statunitense anticensura negli anni cinquanta.
Visto che RiccioliD’Oro ci sentiva poco da quell’orecchio, Colui Che Cerco le disse: “Tu non sei un’attrice. Non sei riuscita a far altro che innocui e zuccherosi filmacci, interpretando sempre il medesimo ruolo. Quello dell’orfanella sfigatissima”,
Lei si era bloccata e aveva riposto gli artigli.
Ansimava. “Ti sbagli. Ho girato film fino al 1949. e ho pure vinto un Oscar”.
Lui le aveva riso in faccia. “Cazzate. Chi se li ricorda più i tuoi film dopo “Zoccoletti Olandesi”?. E l’Oscar lo danno anche alle mattonelle con cui si pulisce il culo Darth Fener. Sei un’attrice che non è mai stata un’attrice. Sei diventata un simbolo. Un modello da imitare. Gli U.S.A. avevano bisogno di te, per stemperare la crudeltà di fondo della loro storia. Ora” e qui il Colui Che Cerco le aveva messo una mano sulla piccola spalla “perché non vai a cercarti una lavatrice entro cui partorire? Diventerai una splendida mamma”.
Shirley aveva abbassato la testa ed era scoppiata a piangere, prima di rifugiarsi fra le braccia del mio ragazzo, singhiozzando quanto avesse ragione.
Poi si era voltata e si era incamminata là, sul suo personale viale del tramonto. E fuori dalla villa, nella piscina illuminata a giorno, galleggiavano cadaveri d’insetti, le cui voci, anche se fuori campo, raggiungevano di sussulto in sussulto i boccioli delle rose in amore.
Colui Che Cerco aveva alzato la spada e aveva tagliato la testa a Shirley.
Sia io che San Pietro urlammo: “Perché l’hai fatto?”.
Lui aveva alzato le spalle. “E’ una cosa che ho sempre sognato di fare. Decapitare Shirley Temple. E ora che ne ho avuto l’occasione…”.
San Pietro si accigliò. “Ora però vi devo uccidere”.
“Ma va la, coglione” risposi io, ficcandogli la spada nel petto. La lama uscì dall’altra parte, sotto forma di vangelo apocrifo.
Facemmo dietro front al dietro front e raggiungemmo facilmente il retro della villa.
Qui, appoggiati ad un sicomoro, si baciammo, rinnovandoci eterno amore.
“Voglio tornare a casa” aveva uggiolato lui, il viso sul mio petto. Gli carezzavo i capelli, rasati quasi a zero per la verità, però il mio sentimento nei suoi confronti faceva sì che sotto il tocco delle mie dita si trasformassero nei capelli più soffici e belli dell’universo.
“Ora ci andiamo. Mi spieghi però che ci facevi in questa villa?”.
“Beh, sai. Conosci quella barzelletta in cui c’è il tipo che va a prendere le sigarette e non torna più indietro? Ecco, volevo immergermi nella situazione dell’uomo che fa aspettare la propria donna quarant’anni. Chiariamo, io sarei tornato indietro molto prima. Tipo, verso le undici di sera. Ma era questo ciò che cercavo. L’immedesimazione in un’atmosfera da barzelletta popolare”.
“Sei tutto scemo” gli ricordai, poi lo baciai ancora.

Quando ce ne andammo, spiccando il volo e sbranando la placida nebbia che si stava formando appena sotto l’equizono delle stelle, soltanto Will si accorse di noi e ci salutò con la mano.

Per questo ora dico merda.
Perché ho mal di testa da sbornia e non ho bevuto.
Perché ho male alle ossa e non ho scopato.
Perché mi vien da vomitare e non sono incinta ( unica nota positiva ).
Perché quella scansafatiche della mia sorellina minore ha dato una festa e poi si è scordata che il casino non si pulisce da solo.

Ma, soprattutto, è una di quelle mattine in cui il mio fenicottero mi conficca nell’intestino tenue il becco, forse per stare al caldo.
Devo andare in bagno e non ho nemmeno una striscia di carta igienica.

Quei dieci chili di carta igienica ora penzolano dal capezzolo della Shirley decapitata.

Quanto li rimpiango.

Quanto.
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Daniela Micheli
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MessaggioTitolo: Re: Colui Che Cerco ( terza e ultima parte )   Colui Che Cerco ( terza e ultima parte ) Icon_minitime19/3/2009, 10:29

Io me lo sono stampato, sono 15 cartelle con carattere calibri 14 e me lo sono portato a letto ieri sera ma, dopo il primo capitolo, ho deciso che era meglio leggerlo con la luce Molto felice


Ultima modifica di Daniela Micheli il 19/3/2009, 11:41 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Colui Che Cerco ( terza e ultima parte )   Colui Che Cerco ( terza e ultima parte ) Icon_minitime19/3/2009, 11:37

stampato...mi ci dedico il we. kss
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MessaggioTitolo: Re: Colui Che Cerco ( terza e ultima parte )   Colui Che Cerco ( terza e ultima parte ) Icon_minitime

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