[distanza]

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[distanza]

“Se non vedessi le tue mani qui di fronte a me penserei che mi stai accarezzando con queste. Andiamo da te?”
Un tavolino fra noi e la gente che passa.
“Ora no, dopo, forse.”
A cena fuori, dopo anni. Ad un cinema, non ci siamo mai stati insieme. Perché? Ora che sono qui devo capire. Mi parli. Continuo a non capire, eppure non chiedo.
“Portami a casa mia.”

E’ come quando valuti la distanza fra due cose e ti appare infinita, solo che alla fine, a furia di percorrere lo spazio che le separa, è come se questa distanza si dissolvesse.
Eccoci qui, due punti lontani che a furia di incontrarsi siano diventati vicini.
In qual modo posso continuare a negare io il nostro essere insieme? Tu lo fai.
Ed eccoci legati all’elastico che tiene una pallina alla sua racchetta da ping pong.
Boing, boing.
Rimbalziamo e non smettiamo mai. Più in alto andiamo, più in basso ricadiamo.

Nel passare dalla stretta della passione al distacco, le voci si avvicendano: sussurra la fantasia per mano alla follia ed assieme se ne vanno ridendo felici, ripulsa la ragione in una rude esclamazione ed ingenua reticenza si dissolve, mentre l’agile coscienza sghignazza in lontananza. E’ fragile la saggezza e la presunzione del desiderio che non si ferma ai limiti di un giorno. Presenza lacerata è questa mia di oggi.

Cammino dietro di te, quando ti fermi mi appoggio alle tue spalle.
Ridi.
“Ma ti accorgi di come stai camminando?”
“Nel mio palazzo abita una famiglia araba, le donne camminano dietro agli uomini, mi sto esercitando! Di solito mi vengono dietro, mi sento una processionariai.”
Da lungo, lungo tempo cammino dietro di te, per lungo tempo ancora potrei farlo, forse per sempre, forse.

“Cosa fai quando sei in ferie?”
“E’ meglio che non te lo dica.”
“Non dirmi niente!”
Mi ingannno, mi chiudo da sola nel cerchio dell’erronea coscienza, nel costante errore di un’anima che non vuole sapere. L’equilibrio ad ogni passo si fa e si disfa, per eccesso per difetto ed io libero sragione da ogni parte di me.
Non dirmi quando parti, quando torni, non dirmi ciao, non dirmi a presto, non dirmi buona domenica, buone vacanze, non dirmi nulla. Taci, salvami.
Oppure dovrei dirti, buttami in faccia tutta la verità.

“Non torno questa volta, sono stanca, mi sono seccata, vai al bar Ideal sabato alle 17.00, una mia amica ti ridarà tutte le tue cose.”
“Aspetta non riattaccare, ti prego.”
Spengo il telefono.

Eccomi, cammino per strada, ho una parrucca rossa corta, è un bel tiziano il colore, quando un giorno mi tingerò devo provarlo. Occhiali scuri, vestito corto bianco e rosso a fiori, e i miei zoccoli preferiti. Null’altro.
Entro nel bar, sono sola, mi siedo dando le spalle all’entrata, da uno specchio ti vedo arrivare. Eccoti infine.
Ti butti sulla sedia di fronte a me.
“Imbecille!” esclami ridendo.
“Sono quattro giorni che hai staccato il cellulare, mi hai fatto impazzire!”
Rido di cuore. Mi prendi le mani.
“Ora ti faccio impazzire io.”

Titolo: Re: [distanza] 12/2/2008, 23:13

Hai mai pensato di metterli tutti assieme e di farne carta stampata?
Riesci a stemperare con un sorriso anche i passaggi drammatici. E questo mi piace molto.

Titolo: Re: [distanza] 12/2/2008, 23:55

"L'amore non è bello... (ecc ecc)".

E' bello questo tuo stile di scrittura, mi piace e te lo invidio (in senso buono, ovvio!) anche se so che, per quanto io sfrondassi dal mio periodare, non riuscirei a scrivere così. Qui, infatti, non si tratta di "prosa scarna" ma di prosa essenziale e, tuttavia, descrittiva (nel senso che comunichi tutto).

Complimenti ragazza! Un abbraccio. Al

Titolo: Re: [distanza] 13/2/2008, 09:36

Sorry: niente fèlms... I cìnemi costano troppo!

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nocturna ha scritto:: Hai mai pensato di metterli tutti assieme e di farne carta stampata?
Riesci a stemperare con un sorriso anche i passaggi drammatici. E questo mi piace molto.

... è un racconto unico, lo metto a puntate perchè su web penalizza la lunghezza, l'ho appena inviato ad una case editrice ... mò vediamo che succede ... Wink

Titolo: Re: [distanza] 13/2/2008, 13:01

mammolina ha scritto:

nocturna ha scritto:: Hai mai pensato di metterli tutti assieme e di farne carta stampata?
Riesci a stemperare con un sorriso anche i passaggi drammatici. E questo mi piace molto.

... è un racconto unico, lo metto a puntate perchè su web penalizza la lunghezza, l'ho appena inviato ad una case editrice ... mò vediamo che succede ... Wink

BRAVA BRAVA BRAVA! Smile

ti auguro tantissimo bene! Ciao Al

Titolo: Re: [distanza] 13/2/2008, 13:34

Te lo auguro anch'io, anche perche' perde molto leggerlo distratti da altre cose e con le precedenti che sbiadiscono dal tempo ( intercorso)
E' da leggersi in sequenza, restando condotti all'appassire.
Ecco si lo chiamerei, appassire, compreso quei rigurgiti che lottano coi denti a rimanere vivi, pero' nutrendosi della fine.
Poi prendo sotto braccio Almita, e tutto quello che ha detto.
Come lo hai chiamato nel suo insiema Renata ?
In bocca al lupo, di cuore, davvero.

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sorcio ha scritto:: Te lo auguro anch'io, anche perche' perde molto leggerlo distratti da altre cose e con le precedenti che sbiadiscono dal tempo ( intercorso)
E' da leggersi in sequenza, restando condotti all'appassire.
Ecco si lo chiamerei, appassire, compreso quei rigurgiti che lottano coi denti a rimanere vivi, pero' nutrendosi della fine.
Poi prendo sotto braccio Almita, e tutto quello che ha detto.
Come lo hai chiamato nel suo insiema Renata ?
In bocca al lupo, di cuore, davvero.

"Ho un nuovo gioco per te " è il suo titolo ...

Ospite

Che bella che sei stata qui. Si, si.
Grazie.

clelia

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