Di come la Strega Belvedere giunta al bivio per Ballao-Dolianova apprese la notizia (Ovvero di un mago che dormiva con le finestre aperte anche d’inverno). Prologo sulle origini di Belvedere
La strega Belvedere era nata in un giorno imprecisato di settembre. Era una strega di terza generazione. Su questa sua condizione il lettore avrà notizia in seguito. Belvedere non era proprio una strega ma una semi-strega, nonostante vantasse nella sua discendenza avi di tutto rispetto. Infatti, poteva annoverare: Morgana, Merlino e l’unica sopravvissuta al processo di Salem, che per strana coincidenza si era tenuto proprio in Settembre ed una interminabile parentela con elfi e folletti inglesi. Belvedere era una strega di antico lignaggio. Ma si sa, le colpe dei genitori ricadono sui figli, vieppìu se si è streghe, vincolate come sono ad un rigidissimo protocollo. La madre di Belvedere era famosa per la sua folgorante e rara bellezza, cosa questa che le provocava notevoli invidie. Durante i festeggiamenti per un Capo d’anno, la madre di Belvedere si trovava a Roma e più precisamente in un locale a Squarciarelli. Per l’occasione indossava uno smoking con gonna fasciante, fatto apposta per lei da Schiapparelli. Le streghe non resistono a tutto ciò che inizia per “esse”. Fu così che, un po' per il mambo, un po' per lo champagne, perse la testa per un critico cinematografico che si trovava lì. Fecero coppia fissa per tutta la notte e fu così che nacque Belvedere. E’ risaputo che le streghe non possono unirsi agli umani, pena la retrocessione e fu così che la stirpe di Belvedere fu punita nel non avanzare mai. Questa punizione coinvolse anche la nonna di Belvedere antica strega sarda ( nell’ambiente si mormorava che discendesse direttamente dalle abitanti delle “domus de janas”), dagli occhi di smeraldo come il suo mare. Appresa la notizia, la nonna di Belvedere scagliò le sue maledizioni sulla figlia, rea di tanto. Le fu proibita la “dolce vita” e fu spedita nella terra dei miti e degli eroi. Li nacque Belvedere. Già alla nascita i suoi tratti presentavano la ieraticità dei bronzetti e l’ineffabilità del canto delle sirene. Fu mandata in collegio, per volontà paterna, ma di nascosto, fu erudita nella premonizione, nei sogni divinatori, nell’arte antica del pendolo e dei tarocchi. Sviluppò poi una rara dote. Infatti, era l’unica della sua famiglia che sapesse leggere il cielo ed annusare il vento. Sapeva sempre esattamente che tempo avrebbe fatto e quando il maestrale suo amico da sempre, avrebbe spirato. Come tutte le streghe era una irriducibile vanesia. Si narra che sin da piccola, quando la tata, la portava in giro, soleva camminare con i palmi delle mani rivolte in su, per evitare che le gocce di profumo potessero cadere o peggio, finire in altrui mani. Motivo questo per cui Belvedere non stringeva mai la mano a nessuno. ......continua.
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31/3/2009, 07:21
