Certi occhi, dietro l'uscio

Guardarti in bocca è logico, sai,
si è pieni di sensi di colpa e di rovine,
le mani bianche dei vecchi mi tremano nel bicchiere,
le mani bianche dei vecchi mi tremano sotto il naso
ed ho il timore che tu sia oltre quella porta,
che tu ci sia e non te ne voglia andare,
ho timore di carezzarti, perché lo farei
tremando come la mano di un vecchio,
perché avrei il fiato corto come la mano del vecchio
che sarò il giorno delle piogge in scatola
e perdona la vite scura che calpesto,
però sei fatta di occhi,
però sei fatta di occhi che ho dormito,
posandoli sul cuscino ogni volta che pioveva,
che ho toccato e mi son detto,
"guarda, guarda, questi occhi, una volta, chissà perché
avevano il mio nome sull'iride,
avevano il mio nome fra i cespugli di ciglia,
avevano il mio nome nascosto lì, proprio lì,
ove il cuore recita a memoria salmi d'innocenza,
ma chi ha amato ha sempre un fiore chiuso nel grugno della mano,
ma per chi ha amato vi è sempre un fiore,
pronto per esser colto fra un batticuore e l'altro.
E gli occhi tuoi si perdono per certe strade
che solo noi conoscevamo,
che solo noi percorrevamo,
che solo noi piangevamo significati controcorrente.
Che, stretta nel morso delle stelle, brilli.
Lo hai sempre fatto.
Capiterà ancora.

31 - 3 - 2009