La donna del mare

La guardavo come da uno specchio,
la grandine a chicchi sprofondare in mare
schioccava rumore nel cadere
come venendo da distanze troppo lunghe,
vita che mi hai legato allo scoglio dell’immenso
non so respirare l’aria di un minuto;
ma allora tutto si spegneva
non sentivo nient’altro che il mare
l’incessante fragore delle onde
mentre tu, tempesta
fra i capelli mi sbattevi contro
tutti i miei pensieri, ridevi,
con la rabbia di un cielo troppo cupo
di quello che mi era in mano-ed era tutta la mia vita
tutti i miei occhi, i miei silenzi
cuciti nel piccolo fuscello annegato



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Giugno 2007;
di quando venne la tempesta a cambiare un po' di cose.
la vita è una serie di difficoltà vere. Solo a queste riesco a dare il giusto peso.

Nul post scriptum l'essenza della tua grande dignità, un punto di forza senza il quale si è travolti dalle tempeste. E' vero, si annega ma quanto più giù si va, più forte è la voglia di risalire dagli abissi, per respirare ancora, per rinascere, per metterci in salvo. E di fronte a certe "sciagure" non si può fingere di essere altri in continua finzione, la realtà t'inchioda e ti presenta il conto e solo raccogliendo forza dalla nostra integrità, dalla nostra dignità, se ne esce a testa alta, per ricominciare. Ti abbraccio forte.

La guardavo come da uno specchio,
la grandine a chicchi sprofondare in mare
schioccava rumore nel cadere
come venendo da distanze troppo lunghe,
vita che mi hai legato allo scoglio dell’immenso
non so respirare l’aria di un minuto;
ma allora tutto si spegneva
non sentivo nient’altro che il mare


fino a qui è davvero splendida, poi un pò si sfilaccia nel già letto

molto bella, si sente il rtimico e poderoso infrangersi delle onde. brava

salvarsi da una tempesta e riportare alla luce una vita rinnovata.
penso al mio temporale e al rumore che mi porto dentro. vita tragica e bellissima. ciao