Lo sai: debbo riperderti e non posso.

Quando moristi, mia Musa, il corpo indebolito da un’influenza pervicace
si predispose naturalmente a subire una marcia vitale, un assalto. E
accolse senza alcuna resistenza un microscopico esercito che aveva tutti
i numeri - miliardi! - per vincere la guerra.

Lo stafilococco aureo prese possesso dei miei follicoli, dopo una ceretta a
caldo nel corso della quale tremavo di freddo. Piccole pustole pruriginose
chiazzarono la gamba sinistra – soltanto quella - mutando lentamente in
cupe crosticine e poi in macchiette. Rosse.
Il lutto a pois.
Antibiotici a sostegno, e cortisone in pomata. Peli incarniti le prime vittime.

Sul cuoio capelluto, la dermatite seborroica strombazzò
il suo attaccamento a me staccando grosse squame di forfora. Placche da
distacco. Feroci. Shampo medicato, tamponato sul cuoio capelluto due volte a settimana, dal parrucchiere.

Sul volto mi fiorì l’acne rosacea: l’aurea del santo bevitore, una leggenda.
Lozione detergente. Crema schiarente. Chili di fondotinta.

In cariche violente e successive, virus non meglio identificati colonizzarono le prime vie aeree, annunciando la vittoria con secchi colpi di tosse. Aria di battaglia. Caramelle al propoli, lattemiele bollente a profusione. Che sconfisse la tosse, ma aprì
una breccia per la cagarella. Scariche inarrestabili di puzzolenti liquami.
Il male dentro, il vuoto intorno. Infinite notti in bianco. Infinite sedute di scaricoterapia. Infinite fialette di fermenti lattici.

Subdolamente, agendo indisturbata, un’ onicomicosi conclamata sventolò bandiera
gialla ai piedi del campo di battaglia. Su entrambi gli alluci, pure su quello destro.
Sempre stato sano, contrariamente al sinistro.
Limatura serale, smalto medicato a buon rendere. Cifre da sballo per boccettine
invisibili. Ne comprai per mesi.

Infine, una fastidiosa blefaro-congiuntivite di tipo allergico firmò la resa.
Fiumi di collirio instillati a gocce. Tempo sprecato. Occhi sprecati come il Tempo.
E un patrimonio. Dilapidato.

(Cazzeggiare_pallidoeassorto, in morte della Mussa)

... è il bisness farmaceuticos..... Segue messaggio privato.

Sai, ho letto varie volte questa tua pagima.
Mi ricorda qualcosa che conosco e preferisco non aggiungere parole.
Ma ti ho letta e qui lascio un bacino (se non lo vuoi me lo puoi sempre restiture)

clelia

i doni, specie quelli preziosi come un bacio inaspettato, non si restituiscono. anche se a me è successo di chiedere la restituzione di un bacio, molto tempo fa...

Rendimi il bacio che uccide
il sogno che non provvede
a disincagliarsi dal petto

poi abbandonami all’istante
più duro, che ho miele amaro
in fondo ad un sorriso. Rendimi

il bacio che stride più forte
nell’ora del sangue rappreso
e privami del fumo delle dita

che serrano labbra a sere
sincere di stupore. Puro fiele
il futuro, ancorato alla vita.


ma ero solo molto provata, ancora convalescente da quella brutta influenza.
e tu sei sempre molto gentile e attenta, perciò ti ringrazio (e ti sorrido ) .

Bellachessei.
Grazie.
c.

p.s. La vuoi smettere di tenerti nascoste le tue poesie? (guarda qui che c'è... da leggere e rileggere!)

Ma... Darla Conpassion, è lontana parente di Ciòlanca Sbilenka??

No, no, è cugina di EstElla Formossa.

ti rispondo coll' incipit sublime

L'amica del Vate
ha la fica sbilenca

non crede alle Fate...


di una mia famosa ( ) composizione
intitolata "Distratti ritratti contratti".

(Il Vate di cui la fica sbilenca è amica NON eri tu! disgrazziato!)

Massimo Guisso ha scritto:

Ma... Darla Conpassion, è lontana parente di Ciòlanca Sbilenka??

Ah. sì: Vate Veltogni!!!

Affacciati e guarda un po' se passa il treno proveniente da La Spezia, per favore!
saluta!!! ...è passato??

... prima, oltre dieci anni fa, vedevo la ferrovia.... Mò sto vicino al porto...

Allora, a Savona, vengo in nave.

... sì, ma copriti, che qui vicino alla Costa Crociere fa un freddo cane bastardino... (detto con affetto: I remember).... e poi ti si congela la patatina PAI tipo avatar... Còpritela!!

Ah! Finalmente hai notato ch'ero nuda! (licenzia il poeta)
già tenevo i prodromi della poetica patatica (rilicenzia il poeta e mandalo a zappare!)

... qui in ufficio fra un po' mi licensiano sul serio...

capito... mi dovevo fermare ai primi due scambi

... chè poi io il libriccino de "La leggenda del Santo Bevitore" di Roth lo tengo sempre sul comodino, come portafortuna...

peggio di jacopone da todi: mamma mia!!
solo che lui se li augurava... almeno sceglieva!
auguri!