Uno sgocciolar di sguardi affranti
Mi tormentava. Quelle mille faccine
A pulirsi magoni con le manine in fango
E io volevo lottare e non piangere
Come l’ombrello sotto il quale guardavo
Quello scrosciare di vite.
Una pioggia che stava fluendo
Verso antri oscuri. Non un raggio
Trapelava dalla spessa maglia di nubi.
Il mio mondo mi chiamava,
non potevo provare oltre parte di quel dolore.
Mi voltai e, allontanandomi,
un riso di bambino.