INVITO AL PASSATO -PIO

Ciao PDG! Ho letto la tua storia, e mi è venuta molta malinconia.... perchè molti dei sentimenti che tu hai descritto, li ho provati anch'io. Tu ti concentri sui sentimenti più che sul racconto, ed in particolare su ciò che hai provato nel tuo rifugio, nella tua tana.
Mi ritrovo particolarmente nella frase:

L'invito al raduno aveva rotto quel fragile equilibrio che avevo raggiunto nel tempo e tutta insieme, con forza, mi assalì una feroce nostalgia.

So cos'è quell'equilibrio che rischia di essere rotto. Il tuo racconto parla di tensione, anche la scrittura è tesa e quasi forzata, ma non per negligenza tua, perchè parla di una situazione che sembra una corda tesa, che si può spezzare imprevedibilmente.

Il tuo racconto mi ha colpito molto sulle emozioni, e quindi ti faccio i miei più vivi complimenti.

Marghy

P.S. Complimenti doppi per avuto il coraggio di toglierti quel sassolino dalla scarpa, è un argomento doloroso, sentirsi stranieri nella propria seconda casa.

P.P.S. Domani parto, sarò via fino al 16, mi scuso immensamente con le penne future, appena tornerò leggerò i vostri racconti.

Marghy

Ciao Marghy

Ciao Rubi

Gibbì ha scritto:

C'è un posto dove ho fatto le vacanze da bambino, sei, sette anni di seguito. Lì, per esempio, prima ho imparato ad andare in bici senza rotelle, e poi ho avuto il primo, tenero innamoramento (corrisposto, fortunatamente).
Ci torno, di tanto in tanto. Ora volentieri. Ma le prime volte, dopo una lunga pausa, fu traumatico. Ero geloso ('E chi sono quelli? Mai visti.'), indispettito, sconcertato (perché tutto è diverso, anche se è uguale o quasi. E tu cercavi le sensazioni di ieri, ma ovviamente non sei quello di ieri).
Oggi accetto persino che la casa della mano nera, quella diroccata, dei fantasmi e delle sortite notturne dei più intrepidi, sia divenuta un ristorante agrituristico dei più qualunque.
Se avessi partecipato al round, avrei scritto anche di quella casa. Ma in fondo l'hai già fatto tu, pdg.

grazie
hai capito perfettamente

rubinia ha scritto:

Trovo bellissimo il voler tornare in quei posti non più per riprendere sentimenti già vissuti ma per portarci il presente e il futuro: la famiglia.
E anche se tirato, il finale lascia la sensazione che da quel momento si riparte, alla grande.
Benebene PdG.
Auguri

si
ripartendo
voltando pagina
coinvolgendo persone care ai miei sentimenti interiori

grazie rubinia

Musa ha scritto:

La penna del giorno ha scritto:

Mi sento sempre attratto dai posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni, per cui ero fortemente tentato di accettare l'invito e approfittare di questo raduno senza senso per fare ritorno all'isola.
Provai il desiderio incontenibile di respirare quella che era stata per anni l'aria di casa mia, di camminare per strade a me familiari, salutare amici e conoscenti, farmi una nuotata, stendermi al sole su una delle spiagge a me care e poi cenare in quel posticino caratteristico che così spesso mi aveva visto seduto
al tavolo sulla terrazza con vista sul mare.

Per chi ha vissuto su un'isola è forte il richiamo della terra. Sviluppa per lei un amore viscerale.
E chi ci vive si sente orgoglioso di appartenerle.
Conosco persone che, pur avendo solide radici al nord, non esiterebbero a tornare se ci fosse lavoro.
Qui sento lo stesso richiamo, trattenuto dalla Penna perchè il tema proponeva anche altro.
E' una bella pagina, PdG. Mi scorre lineare fino alla telefonata che arriva fredda; una doccia gelata a rompere il ritmo cadenzato del tono intimo scelto.

è vero Monica
la telefonata riompe quell'equilibrio che negli anni si era creato
risveglia ricordi belli ma anche nostalgia e rimpianti

grazie del passaggio.

IlVoloDelFalco ha scritto:

Ciao PDG! Ho letto la tua storia, e mi è venuta molta malinconia.... perchè molti dei sentimenti che tu hai descritto, li ho provati anch'io. Tu ti concentri sui sentimenti più che sul racconto, ed in particolare su ciò che hai provato nel tuo rifugio, nella tua tana.
Mi ritrovo particolarmente nella frase:

L'invito al raduno aveva rotto quel fragile equilibrio che avevo raggiunto nel tempo e tutta insieme, con forza, mi assalì una feroce nostalgia.

So cos'è quell'equilibrio che rischia di essere rotto. Il tuo racconto parla di tensione, anche la scrittura è tesa e quasi forzata, ma non per negligenza tua, perchè parla di una situazione che sembra una corda tesa, che si può spezzare imprevedibilmente.

Il tuo racconto mi ha colpito molto sulle emozioni, e quindi ti faccio i miei più vivi complimenti.

Marghy

grazie Marghy
che belle parole
hai percepito perfettamente quel che provavo mentre scrivevo !

Rosalba Signorello ha scritto:

Scusami: sono stata io stessa frettolosa e non mi sono spiegata fino in fondo.

Volevo dire che spesso il linguaggio che usiamo non è bello come il nostro mondo interiore. Per "bello" intendo profondo e risonante, come può essere un vecchio pozzo ancora in uso, a cui attingere in abbondanza. Esempio:

"Per i successivi dieci anni, trascorremmo lì le nostre vacanze estive, integrandoci con la gente del posto, imparando a conoscerne i segreti come se fosse il nostro luogo nativo, vivendo il resto dell'anno in trepidante attesa dell'estate".

Questo è un bel passo ma - a parte la punteggiatura - se si sostituissero certi termini, usati più che altro per abitudine, con altri più aderenti e personali, sarebbe ancora più incisivo.
In fondo è questo il lavoro dello scrittore "navigato" - alimentarsi uno stile - e solo in questo senso ho usato il vocabolo "neofita" nel precedente commento.

Altro mio errore: l'uso improprio del termine "tenerezza". Volevo invece dire che il tuo cruccio e il tuo desiderio insieme avevano suscitato un mia certa qual solidarietà, a prescindere dal tuo stile un po' impersonale.

Ciao

Homo mundus minor

Grazie Rosalba
adesso ho capito meglio quello che volevi dire
e sono d'accordo con te
in questo senso sono davvero acerbo

grazie davvero
il tuo è un commento che certamente mi sarà d'aiuto.

SMACK!

Homo mundus minor

Buonasera PDG, io non ritengo di essere bravo ad analizzare i testi con occhio critico.
La tua pagina si legge bene, e trasmette con chiarezza la tua passione per l'isola e, di riflesso, per una vita semplice, forse in parte meditativa.
A me è arivato soprattutto il senso di tranquillità che la tua casa ti trasmetteva quando ti permetteva di isolarti (scusa il gioco di parole).
Piero.

La penna del giorno ha scritto:

Gibbì ha scritto:

C'è un posto dove ho fatto le vacanze da bambino, sei, sette anni di seguito. Lì, per esempio, prima ho imparato ad andare in bici senza rotelle, e poi ho avuto il primo, tenero innamoramento (corrisposto, fortunatamente).
Ci torno, di tanto in tanto. Ora volentieri. Ma le prime volte, dopo una lunga pausa, fu traumatico. Ero geloso ('E chi sono quelli? Mai visti.'), indispettito, sconcertato (perché tutto è diverso, anche se è uguale o quasi. E tu cercavi le sensazioni di ieri, ma ovviamente non sei quello di ieri).
Oggi accetto persino che la casa della mano nera, quella diroccata, dei fantasmi e delle sortite notturne dei più intrepidi, sia divenuta un ristorante agrituristico dei più qualunque.
Se avessi partecipato al round, avrei scritto anche di quella casa. Ma in fondo l'hai già fatto tu, pdg.

grazie
hai capito perfettamente

No, ho compreso.

_g&f_ ha scritto:

Buonasera PDG, io non ritengo di essere bravo ad analizzare i testi con occhio critico.
La tua pagina si legge bene, e trasmette con chiarezza la tua passione per l'isola e, di riflesso, per una vita semplice, forse in parte meditativa.
A me è arivato soprattutto il senso di tranquillità che la tua casa ti trasmetteva quando ti permetteva di isolarti (scusa il gioco di parole).
Piero.

Piero
i tuoi commenti sono sempre attenti
e arrivano sempre all'osso della questione.
eccome se mi piaceva isolarmi nell'isola !!

grazie.

p.s.
a forza di dire grazie mi s'è cariato un dente

Io voglio l'isola che non c'è!!!!!

PDG, Penne tutte, vi lascio qui il mio buon proseguimento, una cena mi aspetta...
A dopo per un nuovo tuffo nei ricordi.
Baci

Daniela Micheli ha scritto:

Io voglio l'isola che non c'è!!!!!

Io l'ho vista nel musical, strepitoso.

PS: gli avatar di Rubinia meritano un oscar
ma anche quelli di Gibbì tengono il passo.
'sera sera, PdG.

Daniela Micheli ha scritto:

PDG, Penne tutte, vi lascio qui il mio buon proseguimento, una cena mi aspetta...
A dopo per un nuovo tuffo nei ricordi.
Baci

buona serata

cari tutti
vado a cena
passo dopo per l'ultima occhiata
e per la buonanotte.

buona cena

è l'ora della nanna
buona notte a tutti
e grazie a chi è passato.

alla prossima,
'notte.

pdg.

Ciao PDG.
Ho avuto difficoltà nel leggere il tuo brano.
Alcuni periodi mi sembrano scollati fra loro. Magari é solo una mia impressione.
Ci sono due o tre frasi (l'ultima di queste é una gita all'isola.) che scriverei in modo diverso: una gita nell'isola.
Per il resto condivido lo stato d'animo del protagonista che dopo la perdita della casa si sente come uno straniero in patria.
A presto.