Quando leggi Hikmet
e fuori piove
quando le giornate son leggere
e i coralli invidiosi,
non resta che pensare
alle sirene,
alle foglie innevate d'estate
alle auto che sbandano
e non si scontrano,
quando fuori piove
e senti i capelli bagnati
e le ginocchia umide
le orecchie sbucciate,
e le labbra mute,
quando i petardi sono ricordo
e le navi nei porti non salpano
e le foto di Doisneau risplendono
non c'è piacere privato
e la morte non ha più senso,
quando un respiro leggero sale,
e nel cielo gli aerei non lasciano scie
capisci che le rime non hanno futuro
e gli amori hanno una fine,
quando l'aurora resta un tempo:
meraviglioso
faticoso
insidioso,
non hai titoli a cui pensare
e sai che i cani randagi
non lo sono,
loro vivono
e non pensano all'estate.