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 La vita e la morte, due facce della stessa medaglia?

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Gianpaolo Fugazzaro
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Gianpaolo Fugazzaro


Numero di messaggi : 187
Data d'iscrizione : 26.01.09

La vita e la morte, due facce della stessa medaglia? Empty
MessaggioTitolo: La vita e la morte, due facce della stessa medaglia?   La vita e la morte, due facce della stessa medaglia? Icon_minitime24/4/2009, 22:15

Voglio parlare di un argomento normalmente fastidioso e, da sempre evitato come la peste. La morte. E credetemi, ne voglio parlare non per un momentaneo periodo di depressione, ne voglio parlare in virtù del suo contrario, la vita. Già, noi tutti sappiamo che la morte è l'esatto contrario della vita, morire è indubbiamente all'opposto del nascere, due cose nettamente distinte e lontanissime fra loro. Almeno così si dice. Ma...se non fosse così, se non fosse vero?
Se noi pensassimo alla morte come ad una trasformazione, un passaggio da una forma di esistenza ad un'altra, potremmo anche scoprire che la vita e la morte non sono due cose così lontane e opposte fra loro. Molte testimonianze ci parlano di un tunnel di luce, bene ammettiamo che ciò sia vero e proviamo per un'attimo a dare un'immagine concreta a questo luogo luminoso. Proviamo a pensare questo tunnel come un utero divino dove, in un tempo non ben definito, abbiamo modo di crescere adeguatamente per poter poi “rinascere” in forma umana, uscendo da un'altro utero non meno divino, quello di una donna. L'ipotesi, se ci si pensa bene, non è del tutto campata in aria, ne del tutto improbabile. Si parla sempre del mistero della “morte” allo stesso modo in cui si parla del mistero della “vita”, e se questi due misteri insondabili fossero le due facce di una stessa medaglia?
Due incognite legano indissolubilmente queste due forme di “esistenza”, dopo la morte cosa diventiamo, cosa facciamo, dove andiamo? Prima di nascere, chi eravamo, cosa facevamo, e da dove arriviamo? Chi parla del tunnel luminoso, lo definisce, fra le altre varie cose, come un luogo di transito, dove ti vengono incontro angeli o persone care che ti hanno preceduto in questo viaggio, e questi ti prendono per mano e ti portano verso un luogo che non conosci e non sai definire. E, sempre ammesso che ciò sia vero, nessuno è mai venuto a dirci quanto tempo è stato in quel tunnel, cosa ha visto o cosa ha fatto, e cosa ha trovato all'uscita. Un po come dopo la nascita. C'è qualcuno di noi che sappia dire cosa ha fatto in quei nove mesi in cui galleggiava in un liquido nutritivo? Qualcuno di noi ha memoria dell'attimo esatto in cui è uscito dal ventre di sua madre? Qualcuno di noi ha avuto percezione, e memoria della stessa, del tempo trascorso dalla concezione alla nascita? No, nessuno! E tutto questo mi porta inevitabilmente a ritenere la vita e la morte come due esistenze diverse nella forma, ma non nella sostanza. L'unica differenza, forse, è la paura della morte. Ma anche questa è una paura che non avrebbe modo di esistere se non fosse che per secoli (soprattutto la chiesa cattolica) ci hanno terrorizzato con immagini funeste e orripilanti della morte. Certo è un passaggio traumatico, e per quanto uno provi a prepararsi non ci si riesce mai bene del tutto. Ma del resto anche la nascita, nel momento in cui si viene al mondo è un trauma per la creatura che esce dal ventre della madre. Quindi se vogliamo, un'altro aspetto della vita che, sorprendentemente, ci richiama al momento del trapasso. Singolare, vero?
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MessaggioTitolo: Re: La vita e la morte, due facce della stessa medaglia?   La vita e la morte, due facce della stessa medaglia? Icon_minitime25/9/2009, 22:44

Ricordo che il mio libro di medicina iniziava con queste parole: la morte è il momento più importante della vita.
Mi ha sempre incuriosito questa frase, perchè il momento della morte dovrebbe essere riferito alla morte e non alla vita.

Come si intende la morte ( e pure la vita) probabilmente è un fatto principalmente culturale. Le nostre sensazioni e modo di viverla ( ohibò come mai non si dice morirla?) non è uguale per tutti i popoli. Grazie appunto alla nosctra religione angosciosa, la subiamo in modo terrorrizzante, anzichè naturale. Nei secoli scorsi era una cosa molto più semplice, più accettata, più naturale.
Non escludo che la vita fosse così grama che morire non era poi la soluzione peggiore ( penso al medioevo) o forse era così frequente tra guerre e carestie, che era ovvia.
Ora vogliamo vivere a tutti i costi, anche quando non ha senso e siamo arrivati all'accanimento terapeutico. Semplicemente rifiutiamo la morte, come cosa possibile.
E' un'assurdità come rifiutare di passare dalla stato di infanzia a quello di adolescenza eccetra....
L'argomento è interessante, si potrebbe parlarne in eterno , ma credo che siano in pochi ad averla spiata da vicino più di una volta ed essersi fatta la ragione che essa sia indispensabile quanto la vita. Ai miei figli ho cercato di insegnare a non aver paura, non so con quale risultato, perchè un conto è parlarne, un conto è avere una diagnosi in mano che non ti dice nulla di buono.

Principalmente credo che pochi abbiano paura della morte per sè stessi, ma per la responsabilità che la morte ci impone verso gli altri.
Faccio un piccolo esempio: una madre con bimbi piccoli morirà sapendo quali traumi avranno i suoi figli. Questa sarà la vera e inevitabile disperazione e non la morte in sè.
E comunque ogni dipartita lascia un buco, un vuoto che ovviamente poi si colmerà, ma lasciando inevitabili cicatrici.
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Luca Curatoli
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Luca Curatoli


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MessaggioTitolo: Re: La vita e la morte, due facce della stessa medaglia?   La vita e la morte, due facce della stessa medaglia? Icon_minitime29/9/2009, 23:50

per me la morte è la conclusione di una storia.
attorno ci sono i tanti modi di raccontarla, la vita come la morte.

raccontarsi e viversi diventa quasi la stessa cosa quando si toccano confini così complessi e quasi ineffabili: il buio lo si cerca di colmare con un po' di luce intravista o solo immaginata. per questo andrebbero riletti i miti e i racconti che fin dalla notte dei tempi ci siamo fatti.

provate a pensare al momento più vicino alla sensazione di morire: molti di noi hanno provato questo, seppure nell'arco di un attimo rapidamente razionalizzato o rimosso.

se provassimo a raccontarceli questi momenti, per davvero e nella forma il meno possibile mediata, si assomiglierebbero oppure diverrebbero il grafico impazzito di quelle esperienze al confine tra la vita e la morte?
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MessaggioTitolo: Re: La vita e la morte, due facce della stessa medaglia?   La vita e la morte, due facce della stessa medaglia? Icon_minitime

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