Non mi guardare in codesta maniera mentre stai guidando. Potresti disfare la tua macchina nuova.
Sto andando alla velocità del suono su questa bicicletta improbabile. E' la tua?
Non la dovevi lasciare in quel modo, dovevi tenerla con cura. Certi tipi di bici sono prede ambite.
Comunque ti ringrazio da parte di chi la sta usando ora.
Sono le due di notte, sto pedalando per tornare al mio rifugio di assi sotto il ponte al confine fra
un comune e l'altro, in zona franca. Là non danno fastidio, nessuno ci viene a controllare.
Vivo del lavoro nero che faccio. Tutte le mattine passa il camion dell'impresa e mi carica con gli altri.
A sera, tante ore, tanta paga. E ce ne andiamo a fare la spesa. Poco pane. Tanta birra da consumare
insieme sotto un lampione, a raccontarci di noi, delle nostre giornate, delle nostre conquiste
straniere ubriache. Si sorride, si ammazza la notte.
Se abbiamo qualcosa si mette da una parte per la nostra famiglia. Se continuo a lavorare così potrò
permettermi un posto letto insieme ad altri in un appartamento di periferia e una donna a scaldarmi il sonno.
Poi forse anche una casa al mio paese.
Ma ora sto qua. Al confine del probabile, fuori dal lecito.