ODIO IL SILENZIO DI SOPHIA - MASSIMO GUISSO

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Io lo seguivo a qualche passo di distanza, sicuro che non si sarebbe accorto di nulla, tanto era profondamente assorto nei suoi pensieri cupi. Gli ultimi. E poi, a mio favore c’era pur sempre il buio, la possibilità di nascondersi subito dietro a qualcuno degli alberi. Sapevo che avrebbe potuto avvertire la mia presenza, se non avesse avuto qualcosa di molto più importante a cui pensare, è evidente: certo, non si stupirebbe mica di vedermi qui, se mi scoprisse all’improvviso… Ma sono io stesso a sussultare, quando vedo avvicinarsi nelle semioscurità dalla parte opposta del parco Sophia!
Lui allora si incontra di nascosto proprio con Sophia, la sorellina della più famosa e chiacchierata puttana della città!
Proprio lei, lei è la sua amante notturna e disgraziatamente anche la mia, o di chissà di quante altre dozzine di facoltosi clienti assatanati! Un motivo in più per farlo. Ad ogni costo. Sono pronto. Nulla potrebbe fermarmi, commuovermi, distogliermi dal mio fanatico e fatidico proposito assassino. Neanche se lui adesso si mettesse a piangere ed implorare sulla spalla di Sophia. Sì, lui ora sta piangendo amare lacrime già di sangue sulla sua veste. Sembra quasi che preghi sommessamente, invece sta singhiozzando. Sembra un quadro. Lei lo consola, gli accarezza i capelli, ma a me non me ne frega un cazzo del mesto silenzio di Sophia. Non me ne importa niente di quello che penserà la gente. Adesso lei lo conforta nelle tenebre e lo protegge dal vento, quella troia di Sophia, lei, e magari pure sua sorella Maddalena. Ci scommetto. Ma io sono pronto, o perlomeno, mi sento pronto! Lo farò. Morirà. LUI deve soffrire, non io che lo sto qui a guardare. Bastardo, ormai sei fottuto! A me rimarranno solo le briciole, qualche granello di questa storia maledetta. Nessuno udrà le mie bestemmie e imprecazioni nella luna fioca, ora o mai più. Lo odio, devo farlo. Immagino già la faccia di quel povero Giovanni… Andate a morire tutti quanti nella sinagoga! Riscuoterò senza rimorsi e rimpianti i miei trenta denari!
Eccolo! Centurioni! E’ colui che bacerò… Io, non Sophia!
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