Alla bellezza che m’hai offerto
(io da ladra dietro i vetri coglievo)
offrendola alle stelle
a quella mano mai sfiorata
lieta di donar parole
e musica d’immagine;
alla bellezza di un piccolo
centimetro di cuore
in cui talvolta germogli
e sbocci di luce propria
ad una via
fatta di volti troppo uguali
sulla spazzatura ai margini
salvando in te quel battito
di vento, di poesia,
a muovermi lacrime nascoste;
sì, ad ogni bellezza
che m’hai dato e tolto
al quel senso più alto ed infinito
che con dolore fu dolore
e gioia insieme.
nulla mi desti ma
io non fui mai più
così ricca
così bella.