Mi chiamo Mac

Che fate voi qua? Sono le dodici e io devo mangiare. Per quanto tempo ne avete ancora? Due ore?
Ma non posso pranzare con gente che lavora vicino. Scusa, ma non potevano venire prima? Ma che sistema è arrivare a casa della gente a quest'ora? Era un appuntamento aperto? Non possono fare così. Deve essere tutto preciso. Che sistema di lavorare è questo? Vado a casa. Certo, vado a casa mia. Non capisco. No, no di certo. Ci sono cose che si devono fare nelle sue tempistiche. Non so perchè tu abbia accettato un appuntamento del genere. Avevo anche dei lavoretti che avevo lasciato a mezzo. No. La macchina ha un suo movimento regolare. Sono ingranaggi che vanno tenuti a modo e tutto fa parte di un grande meccanismo.
Si vede che si sta rasentando l'anarchia, non c'è più rispetto per niente, nè regola nè credo. Vedi che non
vanno nemmeno a mangiare, sono a cottimo.
Il mio lavoro di meccanico era una vocazione, a quei tempi. Ci si spostava in bicicletta nel dopoguerra con la borsa degli attrezzi in canna. Era un lavoro puro, una filosofia. E tutto aveva le sue pause, i suo ritmi, anche il rispetto per gli altri. Gli altri.

Sai che trovo spesso lattine vuote sul muro del cancello?

Tempi moderni, Alessandra.
Chaplin alla catena di montaggio.
Quando le cose andavano peggio ma in un certo qual modo andavano molto meglio.
La filosofia dei nostri padri, che riuscivano a gustare il tempo, a cercare il tempo.
Per vivere più felici di noi.
Come stai? Benissimo a prescindere è la risposta.
Ma non sempre è così.

fra l'isteria e la meticolosità...
c'è gente pignola, che incastra impegni come mattoncini della lego...
e poi magari a fine giornata si rende conto che non ha concluso nulla (per mancanza di tempo) e quelle lattine sul muro...come a domandarsi se ci sono le lattine qualcuno le avrà bevute e io dove diavolo ero?
Bel pezzo!

Daniela Micheli ha scritto:

Tempi moderni, Alessandra.
Chaplin alla catena di montaggio.
Quando le cose andavano peggio ma in un certo qual modo andavano molto meglio.
La filosofia dei nostri padri, che riuscivano a gustare il tempo, a cercare il tempo.
Per vivere più felici di noi.
Come stai? Benissimo a prescindere è la risposta.
Ma non sempre è così.

I padri che non capiscono ancora dove siamo andati a finire.
I padri che ad un certo punto si sono chiusi nella loro centinaia di movimenti giornalieri e vivono
della loro realtà. Perchè non hanno più bisogno di niente. Aspettano...

Benissimo? Prendi e porta a casa.
Domani è un altro giorno, si vedra!

zingara ha scritto:

fra l'isteria e la meticolosità...
c'è gente pignola, che incastra impegni come mattoncini della lego...
e poi magari a fine giornata si rende conto che non ha concluso nulla (per mancanza di tempo) e quelle lattine sul muro...come a domandarsi se ci sono le lattine qualcuno le avrà bevute e io dove diavolo ero?
Bel pezzo!

Tutto sotto controllo. Sempre. Parola d'ordine.
La vita come una routine preordinata. Guai ad andare fuori dai canoni.
Non siamo più così.

Grazie!

salmace ha scritto:

Non siamo più così.

Grazie!

Già, il problema vero è che ancora non sappiamo cosa altro siamo.... eh eh eh
Belli questi tuoi bigliettini giornalieri.

GeF ha scritto:

salmace ha scritto:

Non siamo più così.

Grazie!

Già, il problema vero è che ancora non sappiamo cosa altro siamo.... eh eh eh
Belli questi tuoi bigliettini giornalieri.

Ci si scontra con quello che è stato e quello che è oggi. Forse non ci rendiamo conto.
Siamo sempre a correre. Noi siamo quelli della velocità, del MAC3, loro quelli del lavoro ciclico,
tutto a posto, a cartolina. Ma non si rendono conto che siamo arrivati a realtà dove si va avanti
solo con i contratti con aziende interinali.

Noi siamo in crisi. E ti dirò che sto assistendo ad un grande riflusso.

Noi, quelli delle terre di mezzo!

Sono contenta che ti piacciono!

A parte il fatto che non mi piace mangiare dove c'è chi lavora o si attrezza o si agita, per il resto, sì, la velocità è una conquista e allo stesso tempo una gabbia. Fare le cose velocemente si può e, forse, oggi si deve. Perché ne fai di più e ti sembra che sia giusto. La tecnologia aiuta. Gustare le cose velocemente, invece, è già più difficile. E difficile è far maturare le cose velocemente.
Beh, allora siamo come in una serra... Siamo primizie di serra, buone per tutte le stagioni, un po' chimicizzate, e con poco sapore.

Gibbì ha scritto:

A parte il fatto che non mi piace mangiare dove c'è chi lavora o si attrezza o si agita, per il resto, sì, la velocità è una conquista e allo stesso tempo una gabbia. Fare le cose velocemente si può e, forse, oggi si deve. Perché ne fai di più e ti sembra che sia giusto. La tecnologia aiuta. Gustare le cose velocemente, invece, è già più difficile. E difficile è far maturare le cose velocemente.
Beh, allora siamo come in una serra... Siamo primizie di serra, buone per tutte le stagioni, un po' chimicizzate, e con poco sapore.

Bello questo tuo commento, veramente!
Mi fa pensare, è scatenante. E' come lo sviluppo di un pensiero.

Gustare le cose velocemente, invece, è già più difficile. E difficile è far maturare le cose velocemente.
Beh, allora siamo come in una serra... Siamo primizie di serra, buone per tutte le stagioni, un po' chimicizzate, e con poco sapore

Siamo primizie da serra, buone per tutte le stagioni, un pò chimicizzate, e con poco sapore.
Si, con poco sapore.

Per fortuna ci sono molti riflussi. Molto SLOW!

Un ringraziamento sentito!

Vivere di corsa,non gustare nulla, aspettare il tempo della lentezza... un sogno da realizzare

Emma Bricola ha scritto:

Vivere di corsa,non gustare nulla, aspettare il tempo della lentezza... un sogno da realizzare

Si, sai che ci vorrebbe, entrare nella mentalità "slow".

si potrebbe vivere fuori dal tempo eppure la nutricazione ha i suoi tempi