Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.



 
RegistratiIndiceCercaUltime immaginiAccedi

 

 Muta d’accento e di pensier

Andare in basso 
5 partecipanti
AutoreMessaggio
lalla
Top
Top
lalla


Numero di messaggi : 120
Data d'iscrizione : 30.11.08

Muta d’accento e di pensier Empty
MessaggioTitolo: Muta d’accento e di pensier   Muta d’accento e di pensier Icon_minitime18/6/2009, 13:36

Muta d’accento e di pensier

…i pubblicitari italiani ci fanno o ci sono?

Possibile che tra i pubblicitari italiani ci siano tanti distratti e tanta supercialità al limite della sciatteria?
A giudicare delle “chicche” (tutte rilevate su pubblicità nazionali) che vi propongo qui di seguito sembrerebbe proprio di sì. Errori, sviste, frasi senza senso, e …chi più ne ha più ne metta, campeggiano bellamente, spesso a tutta pagina sulle riviste italiane. Il fenomeno dilaga da anni ed è talmente vasto che risulta impossibile riportare tutte le “perle”.

Accontentiamoci dunque di qualche esempio significativo.

Decisamente in testa alla classifica delle “disattenzioni” si pone l’applicazione degli accenti. Una nutrita schiera di pubblicitari italiani mostra di non conoscere la differenza tra accento grave ed acuto o, forse,di non ritenere indispensabile la “pignoleria” di applicare l’accento giusto (tanto si capisca lo stesso: siamo o non siamo nell’era dei superstringati SMS?).
Usano perchè al posto di perché oppure é per è verbo oppure per negazione, per pronome et similia molte pubblicità come: Baysol –Bayer, Virmaca ampex, CAME cancelli automatici, Tecnosan, Grande Marvin, Hotel Emmy, Directa trading on line, Dermo Labocaina, Voltaren, Sinico gioielli, Sant’Orsola gli specialisti di piccoli frutti, Sorrisi e Canzoni, etc.etc.
Ma al riguardo le “chicche” più gustose sono quelle di Nestlè e Costa Crociera.
La prima nella stessa pagina si dichiara prima Nestlé e poi Nestlè ingenerando nel lettore il legittimo dubbio : ma almeno loro sapranno come si chiamano?
La seconda dichiara: “una crociera Costa, la nuova méta nel mondo degli incentive”.
Come ognuno sa la lingua italiana ha abbandonato da tempo (non senza il rimpianto dei linguisti tradizionalisti) sia l’accento tonico che quello fonico sulle vocali e ed o. Ma il nostro pubblicitario è uno assai preciso e dispone un bell’accento acuto (peccato che sia quello sbagliato) sulla e .
Si dà però il caso che “méta” (fonte Enciclopedia Treccani) significhi: “escremento di bestia grossa, emesso in una sola volta: es.: una méta di bue”.
Dunque il messaggio trasmesso ha pressappoco il seguente significato: una crociera Costa, la nuova grande “cagata” nel mondo degli incentive.
Non c’è che dire, decisamente irresistibile come slogan !

Riguardo all’accento tonico, il caso più eclatante rimane quello della USAG che anni fa in Tv asseriva (probabilmente a buona ragione nella sostanza) di costruire gli utènsili usati dalla Ferrari. Qualcuno speriamo avrà informato (meglio tardi che mai) quel pubblicitario che “utènsili” esiste sì, ma come aggettivo (macchine utènsili,etc.) mentre come sostantivo (ed è il nostro caso) andava detto “utensili”.
Non mancano, poi, casi di apostrofi e accenti birichini.
Un’idea (senza apostrofo) per la casa” (Prandini Mobili);
“è un’olio leggero” (Natural Honey della Revlon);
“…questo dietetico… da nutrimento…” (Citrus slim), ed altri.
Non meno frequenti sono i messaggi pubblicitari che danno del “tu” al lettore per poi passare disinvoltamente al “voi”, salvo poi ritornare al “tu” (Chitosan 800, Ottica Sacco ed altri).
Meno male che la lira italiana è andata in pensione perché sono stati veramente in tanti a usarne il simbolo come se fosse un’abbreviazione e cioè col punto.
Cattivi esempi vengono forniti da: Alitalia, Aixma Evolution, TELE 2 ed altri.
Quello dei simboli usati come se fossero comuni abbreviazioni (mm. – cc. – mq. – km. etc.) è, del resto, una piaga molto diffusa nel mondo pubblicitario italiano cui non si sottraggono neppure le grandi Case. I pubblicitari della Sony, danno al riguardo un esempio…di chiarezza per tutti. Ci dicono infatti che un televisore ha “lo schermo piatto panoramico da 50” pollici”.
Naturalmente i due apici che seguono il numero sono già da soli il simbolo del pollice. Se poi qualcuno ha ritenuto che il simbolo si prestasse a incomprensioni o fraintendimenti…bastava eliminasse gli apici e lasciava “pollici” per esteso.
Ma tutte e due proprio no.
La suddivisione in sillabe per gli accapo costituisce, nelle pubblicità italiane, ancora uno spauracchio ben presente. Al top della classifica troviamo la Clarins cosmetici che nella stessa pagina è riuscita a mettere insieme i seguenti accapo.
ricos-truita” e cos-metici”.
Non male.
Una menzione a parte merita l’interpunzione (o, per dirla in termini spicciolo, la punteggiatura). Ebbene in campo pubblicitario riesce sempre più difficile trovare chi la adoperi correttamente.
Gli “ipermoderni” hanno risolto il problema eliminandola del tutto dalle loro pubblicità e si sono posti in una botte di ferro (ma come non pensarci prima!). Molti altri la usano a piccole dosi, a pioggia, qua e là tanto per gradire, e spesso a sproposito.
Il risultato è che molte frasi risultano scarsamente comprensibili quando addirittura non generano equivoci non voluti. Qualche esempio: ” Ma non basta: Clarins vuole determinare l’efficacia dei suoi prodotti anche in condizioni reali, condotti (ma chi? che cosa? certo non i prodotti .) su volontari sotto stretto controllo dermatologico”.
Falqui, basta la parola (ma neppure per sogno:occorre anche la punteggiatura) ci fa sapere in una frase pubblicitaria tutta senza interpunzioni: “…da 1 a 4 compresse rivestite masticabili a seconda delle personali necessità”.
Se per avventura facessimo pausa dopo “rivestite” (dobbiamo pur prendere fiato qualche volta!) quel “masticabile” a seconda delle personali necessità potrebbe voler dire: avete la dentiera? Masticatele lentamente. Avete una carie a sinistra? Masticatele dal lato destro. Avete fretta? Masticatele velocemente a mò di roditore, con gli incisivi. Insomma masticatele …a seconda delle personali necessità.
Anche per la scelta delle parole “infelici” l’antologia rischierebbe di essere troppo corposa per essere riportata, tuttavia voglio riferire almeno due casi. Quello (se ricordate) della Hyundai automobili i cui pubblicitari dicevano” Il motore 1.0 plurivalvole mi sorprende sempre, anche con il suo silenzio”.
Crediamo bene che il silenzio del motore sorprenda giacché, nella accezione corrente, il “silenzio del motore” è un eufemismo per dire che il motore è “andato” e non dà più segni di vita. Probabilmente, invece, dovremmo essere sorpresi della “silenziosità del motore” che è ben altra cosa.
Infine quello dei pubblicitari della Barilla che nel darci la ricetta di “Insalata di ruote Barilla con marinata mediterranea” ci suggeriscono di usare “120 g.di feta”.
Possiamo immaginare lo sconforto di tante massaie che , ignorando il significato della parola “feta” siano ricorse a dizionari ed enciclopedie varie. Ma inutilmente ché di “feta” non v’è alcuna traccia.
Pazienza, mangeremo riso al burro.
Limitandoci alle volubilità più frequenti, notiamo pure un uso arbitrariamente indifferenziato e causale del segno “-“ e del segno “ / ” .
Infatti, per indicare una progressione (da 8 a 10 olive) si dovrebbe usare “8-10 olive” e non “8/10 (otto decimi) olive” in particolare quando si usa contemporaneamente ( è sempre il caso dell’insalata Barilla) “1/2 limone” per indicare correttamente mezzo limone non 1 o 2 limoni.

Siamo, ahinoi, in possesso di una galleria di pleonasmi, anacoluti, e strafalcioni vari di grandi e piccole marche da far rimanere a bocca aperta anche il più scettico.
Breve compilation come dessert:
“da più di 30 anni alla Findus ci impegniamo…(anzichè “impegnamo”) .
“Allegato non vendibile separatamente al N.33… “anziché dal N.33 (Sorrisi e Canzoni).
“…tu ti fai un bel giro in montagna” (Céréal)”
“ … rughe da al VI° grado (Rugastir) anziché “ I e VI” .
“ In grado di soddisfare alle necessità del cliente” (Sulzer Texil) anziché “soddisfare…le necessità del cliente”
“Riguardo la vostra produzione” (Vimec Dervoscale) anziché “riguardo alla vostra produzione.

Da quanto esposto una domanda sorge spontanea: e gli Sponsor ?
Probabilmente in tutt’altre faccende affaccendati devo supporre che paghino e ringraziano soddisfatti e senza batter ciglio.
Se così non fosse assisteremmo ad un “ravvedimento” di cui, invece, francamente non si avverte alcuna avvisaglia. Anzi.
Torna in alto Andare in basso
Daniela Micheli
Admin
Admin
Daniela Micheli


Numero di messaggi : 14694
Data d'iscrizione : 04.01.08

Muta d’accento e di pensier Empty
MessaggioTitolo: Re: Muta d’accento e di pensier   Muta d’accento e di pensier Icon_minitime18/6/2009, 22:26

Lalla, questo tuo articolo mi ha fatto sorridere. Perchè tra il serio e il faceto il tuo dito sfiora una piaga che, ahinoi, non a tutti è dato a vedere.
Per ciò che mi riguarda non sarei assolutamente in grado di distinguere un cavolo, ma è bello che ci sia chi lo fa, anche per me.
Ciao, carissima, bacio
Torna in alto Andare in basso
Giampiero Pieri
Star
Star
Giampiero Pieri


Numero di messaggi : 2332
Data d'iscrizione : 20.01.08

Muta d’accento e di pensier Empty
MessaggioTitolo: Re: Muta d’accento e di pensier   Muta d’accento e di pensier Icon_minitime18/6/2009, 22:36

Serata a rincorrererincocomeunrinco, lascio questo segnalibro
Torna in alto Andare in basso
Rosalba Signorello
Top
Top
Rosalba Signorello


Numero di messaggi : 656
Data d'iscrizione : 17.03.09

Muta d’accento e di pensier Empty
MessaggioTitolo: Re: Muta d’accento e di pensier   Muta d’accento e di pensier Icon_minitime28/6/2009, 12:38

Sono una pubblicitaria (ah ah ah). Ho un'età per cui, nel mio excursus professionale, mi sono trovata a cavallo tra i tempi d'oro della comunicazione a scopo commerciale e l'avvento del digitale e dell'informatica, che ne hanno stravolto tempi e modi.
Quando scrivo "stravolto" non attribuisco già un'accezione negativa a tale termine: constato piuttosto una trasformazione brusca e sostanziale che ne ha coinvolto l'intero suo assetto.
Se i pubblicitari, quali Testa, Pilla, Gottsche, Patrini, Gfeller, Pirella, Panzeri, tanto per citare gli autori del Punt eMes, o del "Chi mi ama mi segua" per i jeans Jesus, o di "liscia, gassata o Ferrarelle?", avessero semplicemente lasciato il pennarello per il mouse, tale trasformazione avrebbe investito solo le tecniche espressive, non la creatività né la forma sintattica.
Ma l'accessibilità al magico mezzo di cui servirsi, quale il pc, corredato di programmi di grafica e di collegamento ad internet, con possibilità di assemblaggi e scopiazzamenti pressocché infiniti, ha allargato a "cani e porci" tale mestiere, abbassando risultati e onorari.
Ai committenti, dal canto loro certo mai molto brillanti e preparati né in sintassi né in comunicazione visiva, non gli è parso vero di veder così tanta disponibilità a basso prezzo, e hanno incoraggiato così questi pseudo-professionisti della pubblicità.
Certo che fino agli anni '80 strafalcioni come quelli citati era impossibile trovarne, ed altrettanto certo è che chi rinuncia alla quarta Mercedes per investire in un'agenzia di pubblicità seria, salvo sfiga plurima, non avrà da pentirsene.

"Il libro è l'oppio dell'Occidente." Anatole France
Torna in alto Andare in basso
Divagazioni laterali
Star
Star
Divagazioni laterali


Numero di messaggi : 1499
Data d'iscrizione : 21.09.09

Muta d’accento e di pensier Empty
MessaggioTitolo: Re: Muta d’accento e di pensier   Muta d’accento e di pensier Icon_minitime25/9/2009, 15:07

Mi fa piacere che si parli di pubblicità, forse l'unica cosa interessante dei palinsesti TV.

Sono una cultrice dell'argomento e una cosa non posso mandare giù: la donna nella pubblicità!
Di solito è una demente felice che canta sculettando quando trova il condimento per l'arrosto!
Ha bisogno di salvaslip di tutti i tipi; antiodore, anti allergia, antiperdite, anti-patici.
Quando è piccola usa pannoloni con pipì azzurra, quando è adulta usa pannolini con petali rosa, quando è vecchia porta i nipoti allo zoo e quelli non ne possono più, però ha i pannoloni anti annegamento.
Qualunque pubblicità contiene allusioni sessuali, mai che si presenti una bella matrona a cui non frega niente del calfort e randelli l'idraulico che vuole fare il furbo.
Questa donna a volte è stitica e ha bisogno dello yogurt, a volte si guarda in giro per cercare una toilette in quanto affetta da repentina sciolta.
Spesso le balla la dentiera e deve fare impacchi di alghe.
E poi c'è quella famosa che mangia i cioccolatini dorati ( ma che fine ha fatto?) e non si è mai capito se Ambrogio ci andava a letto o no.
Fortunatamente c'è anche una donna di 30 anni che fa la pubblicità alle creme delle sessantenni.

avrei in serbo tanti altri commenti, ma lascio a voi la parola. clown
Torna in alto Andare in basso
Rosalba Signorello
Top
Top
Rosalba Signorello


Numero di messaggi : 656
Data d'iscrizione : 17.03.09

Muta d’accento e di pensier Empty
MessaggioTitolo: Re: Muta d’accento e di pensier   Muta d’accento e di pensier Icon_minitime25/9/2009, 15:38

La pubblicità rispecchia i tempi. E certo la figura femminile non è meglio trattata in altri frangenti televisivi, dove perfino un Santoro se non sono gnocche non le vuole. Il consiglio di rivedersi le pubblicità dei tempi in cui Franca Valeri aveva un'alta audience televisiva potrebbe riconciliare con gli spot commerciali, che sono solo l'ultima ruota del carro mediatico.
Torna in alto Andare in basso
Divagazioni laterali
Star
Star
Divagazioni laterali


Numero di messaggi : 1499
Data d'iscrizione : 21.09.09

Muta d’accento e di pensier Empty
MessaggioTitolo: Re: Muta d’accento e di pensier   Muta d’accento e di pensier Icon_minitime25/9/2009, 16:57

ah i bei caroselli di un tempo, quelli sì che erano la storia della comunicazione. Come scordare ...anch'io ho commesso un errore, non ho usato Brillantina Linetti.
La Carmencita del pianeta papalla, ...nessuno mi vuole bene perchè sono piccolo e nero....

Ora si usa sesso anche per pubblicizzare l'ADSL, con lui sul divano che si sbaciucchia l'aggeggio. (per aggeggio intendo proprio l'ADSL, nè?) Ma si può?!

Le donne nella pubblicità sono il massimo del minimo mentre gli uomini in genere sono rappresentati tutti manager con l'automobilona e uno stuolo di escort, oppure dementi come le donne che ansimano sopra una pirofila ben lavata. Cioè, la donna continua ad essere rappresentata casalinga a oltranza, anche attraverso l'immagina maschile.

In questo periodo però ho notato che gli spot delle auto sono migliorati, sono meno piatti di quelli di una volta; trovo interessanti quelli della Toyota e della Peugeut. Ottima fotografia.

Le musiche invece spesso sono proprio belle; almeno quelle!

eh già, Santoro si è accollato persino la Borromeo, che pareva la vispa teresa nell'erbetta. O almeno mi pare che fosse lui.
Torna in alto Andare in basso
Rosalba Signorello
Top
Top
Rosalba Signorello


Numero di messaggi : 656
Data d'iscrizione : 17.03.09

Muta d’accento e di pensier Empty
MessaggioTitolo: Re: Muta d’accento e di pensier   Muta d’accento e di pensier Icon_minitime25/9/2009, 17:04

C'è ottima merce, ANCHE tra gli spot pubblicitari, che peraltro spesso sono palestra per futuri validissimi registi, sceneggiatori, attori, musicisti, etc. etc. (potrei fare esempi a dozzine ma sono al lavoro, appunto).
Torna in alto Andare in basso
Contenuto sponsorizzato





Muta d’accento e di pensier Empty
MessaggioTitolo: Re: Muta d’accento e di pensier   Muta d’accento e di pensier Icon_minitime

Torna in alto Andare in basso
 
Muta d’accento e di pensier
Torna in alto 
Pagina 1 di 1
 Argomenti simili
-
» Muta il tempo
» H(lettera muta)

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
 :: Prosa e Poesia :: Di tutto, di più-
Vai verso: