La signora
prende il suo colore
mentre lenta
scende la notte.
Notte di festa,
di balli
e di erbe.
Che crepitino
i fuochi
già da sera!
Che il mare
si bagni
dell'oro nei tizzoni.
Stanotte
non sentirti sola.
E' tempo di scambio.
Di sostituzioni precoci
e devia il riso
in un pianto ubriaco
ma puro.
Osservo il cielo a pois
e mi spingo
a disegnarci attorno
un cerchio.
Voglio che non sia
notte polverosa
questa,
e che l'ebano ombroso
ai muri
susciti
viscerali formule magiche,
e le barche lontane
dondolino
e nel sentiero perso
dei tuoi passi
ritrovi la mia curiosità
smarrita
dai troppi fuori onda
dall'oro ambrato
dei continui sguardi.
Che crepino
le inutili attese
alle finestre,
e risplendano sempre
le notturne
profezie di lente
primavere.