IL SILENZIO DI CRISTINA - ALDO REINA

Grassie al casso, Noct: IO non posso fregarti, mica so come te chi sono tutti gli Autori e le Autrici del rimanente dieci per cento dei brani pubblicati non da me...

Ma io non sono Giuda e non tradisco nessuno, manco per 30000000 denari...
Oddio, per quelli ci potrei fare un pensierino....

Vabbè, però alla Guissa ci piace Ivano Fossati...

Nessuno si è accorto che nel portale ora c'è la musica ad accogliere?
Un ringraziamento al figlio di Nuc, che dopo il dover sopportare la madre deve supportare queste signore testone che ci volevano la musica, ci volevano

De Andrè?? L'ho fatto apposta per fare incassare Gocciadisplendore...

Sì, grassie, solo che la musica mi si sovrappone al video degli Alice in Chains scaricato da youtube... Non sono mai contento. E quindi non godo. E' grave, futuro doc Nuccino juniors??

SAVONA, volevo dire... che loccolocco
e mi piace Ivan Fossati.
Massimo, mica è facile imitarti, anzi è impossibile
Sai che faccio? Me ne vado dietro la lavagna, e non pallopiù per tutto il giorno in silenzio

La sensazione di soffocamento alla prima a Palazzo Omodei Migneco è resa ottimamente, mi hai fatto venire caldo PDG... E anche l'odore della tintura della signora che languidamente ti sfiora...

La suora (tersa a sinistra nel mio avatars) mi ci mandava spesso dietro la lavagna... Ma ripeto: io NON sono di Lavagna!! Semmai di Albenga, ove era nato mio papà!!!

Pdg, ho riletto di nuovo, e la discrepanza finale nel ricercare la voce, trovando nel silenzio il perdono, mi appare come l'unica pecca al racconto, come se li la logica si perdesse. Per il resto è perfetto, la sequenzialità delle immagini che dal presente volgono al passato, l'interiorità in cui si addentra a tratti, i passaggi dal tono discorsivo a quello narrativo vero e proprio, senza perdere il ritmo o dispedersi. Essenziale ed intimista al punto giusto nell'evidenziare la crisi del protagonista, con i cooprotagonisti che si affacciano come tante tessere di un mosaico ad offrire una visione più dettagliata di Carlo attraverso le riflessioni che evocano a lui stesso. Non c'è una virgola che sia fuori posto o da aggiungere. Nella mia pole position sei al momento al secondo posto... Quindi bravo/a Renata

Grazie Renata, dopo che mi hai cassato i miei coloni sò soddisfazioni queste, mica cotiche...
Ops ho sbagliato a loggarmi

Concordo con Mammolina: bellissimo il passaggio tramite Sophia dal presente-Valentina al passato-Cristina: se fosse un fèlm meriterebbe un premio Oscar alla regìa, anche solo per questa sorta di magistrale "dissolvensa" !! Ciuro! (con la C, come dice la badante ucraina di mia suocera ogni tre secondi)...

Quando ho letto il primo racconto mi volevo cuocere anch'io. Certo per originalità il racconto fa un po' schifo, ne volevo mandare un altro... ma il tempo era scaduto...

Bè PDG credo invece che questo "sentire" comune fa parte comunque di sentimenti che toccano tutti, di situazioni che, bene o male, hanno sfiorato se non direttamente almeno nelle corde del cuore.

Sì: sto mentendo: sono di nuovo io la PDG!! Ma... Mammolina, come si intitola quello fra tutti i miei racconti del secondo rounds che sinora hai preferito?? (in realtà sono un bugiardo: ne ho inviato 12, come gli apostoli - belin che indissio - ma anche gli altri/e avrebbero potuto fare lo stesso)... 'sta casso di Redassione mica cià delle regole precisissime...

gocciadisplendore ha scritto:

sorrido leggendo : "In verità non vedevo un granello di nesso logico nei quadri di Valentina. Lei era tutta presa a spiegare al popolo di visitatori, stazionante nel suo angolo pittorico di nove metri quadrati, che il surrealismo astratto le aveva consentito di esprimere la sua interiorità artistica, e annaspava a spiegare, nella generale incomprensione, come i valori simbolici di occhi e teste, e strani mostri, avessero un preciso significato onirico, e come l’arte del segno, del disegno, dei colori e della figurazione irreale dei soggetti, affrancandola dai canoni estetici classici, la sospingesse verso la fantasia dell’inconscio attraverso una definizione segnica dal carattere allucinatorio."

perchè sorridi?

E sì, Goccia, in quel passaggio mi sono allargato come un pavone brasiliano
E adesso sloggo che ho parlato troppo

Cioè della serie vadoallemostremanoncicapiscountuboanchesefacciofintadiavercapitotutto?

Più parlo e più mi beccano... (mi sono triloggato da boriskarlozzilla)...

nocturna ha scritto:

Grazie Renata, dopo che mi hai cassato i miei coloni sò soddisfazioni queste, mica cotiche...
Ops ho sbagliato a loggarmi

Massimo Guisso ha scritto:

Sì: sto mentendo: sono di nuovo io la PDG!! Ma... Mammolina, come si intitola quello fra tutti i miei racconti del secondo rounds che sinora hai preferito?? (in realtà sono un bugiardo: ne ho inviato 12, come gli apostoli - belin che indissio - ma anche gli altri/e avrebbero potuto fare lo stesso)... 'sta casso di Redassione mica cià delle regole precisissime...

la malinconia dell'ombra al momento lo trovo il più bello, tuttavia alla fine bisogna rileggerseli tutti ... mica facile essere giuria, imputato e testimone allo stesso tempo ..

Eccomi di ritorno.
Ho letto con vero piacere il brano di oggi.
Dove qualche neo come "umanoide" e "risibile" non è piaciuto neppure a me ma dove invece la lettura si arricchisce per esempio con:

" riuscii a sentire la voce baritonale di Antonio che mi chiamava a squarciagola “Carlo, sono qui”. Agitava il braccio come un indiavolato e ripeteva all’infinito “Sono qui, Carlo.” ”L’ho capito, t’ho visto” cercavo di trasmettergli annuendo con il capo, mentre tutti mi guardavano con dei risolini beffardi “Benedetto Iddio, dammi il tempo di arrivare”."

Periodo in cui davvero la voce di Antonio giunge alle orecchie con la sua ansia d'essere sentito!
E ancora non posso fare a meno di notare un periodo come:

"Lei era tutta presa a spiegare al popolo di visitatori, stazionante nel suo angolo pittorico di nove metri quadrati, che il surrealismo astratto le aveva consentito di esprimere la sua interiorità artistica, e annaspava a spiegare, nella generale incomprensione, come i valori simbolici di occhi e teste, e strani mostri, avessero un preciso significato onirico, e come l’arte del segno, del disegno, dei colori e della figurazione irreale dei soggetti, affrancandola dai canoni estetici classici, la sospingesse verso la fantasia dell’inconscio attraverso una definizione segnica dal carattere allucinatorio."

descrizione del contesto da professionista!
Nel racconto lo scrittore accoglie alla lettura in maniera elegante e completa. A suo perfetto agio, il lettore arriva pronto al dialogo e mi risulta molto chiaro quanto accaduto tra Cristina e Carlo ma è qui che arriviamo all'unico mio dubbio negativo:
dal dialogo in poi l'io narrante che prima trovavo assolutamente convincente, trasforma Carlo in terza persona narrata dal narrante e qui mi convince meno. resta chiaro il concetto ed il finale, chi scrive sa comunque scrivere bene, ma avrei preferito continuare a leggere di Carlo in prima persona narrato.

Pdg, scrivi bene lo sai? Mi è piaciuto molto il tuo racconto, la qualità dell'intreccio trama rispettando i percorsi obbligati. Mi è piaciuto come hai inserito anche visivamente il dipinto e per giunta in una mostra di dipinti! Gioco nel gioco. Complimenti

Ma ritorno!!!

clelia

Ma... non è che la Penna del giorno sia anche un Pennello??

Donna Selva, impallidisco.....

Purtroppo oggi è una giornata di … con tante esse guissiane.
Ho letto velocemente il brano e la prima cosa che mi è saltata agli occhi è la struttura.
La prima parte con un io narrante (quindi in prima persona), leggera, esplicativa ed in un certo qual senso ironica. La seconda parte solo dialogata, probabilmente per focalizzare il cuore della storia. La terza parte introspettiva, con il cambio in terza persona.
Dovrei rileggerlo per cogliere gli aspetti specifici, mi scuso con la Pdg ma in questo momento mi è proprio impossibile. Spero di ritornare più tardi.
Ciao a Tutti