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 Yamamuro seconda parte

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orione21
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MessaggioTitolo: Yamamuro seconda parte   Yamamuro seconda parte Icon_minitime19/8/2009, 15:08

Yamamuro aveva preso la Yamanote line fino a Shinjuku, e da li il treno delle 8:30 per Matsumoto. Non c'era molta gente lungo i binari, e neanche negli scompartimenti. Si era fermato in quello dove aveva visto due gaijin assonnati. Si tenevano per mano e parlavano lentamente, con la voce impastata. Si era seduto di fronte e aveva cominciato a guardarli con attenzione. Lei in particolare. Indecifrabilmente interessante. Non era appariscente, ma ecco, indecifrabilmente interessante. Yamamuro aveva notato subito la gambe, lunghe ed affilate come anche le braccia. Le gambe spuntavano da una gonna corta e di tessuto leggero. Si vedevano bene le ginocchia e anche l'interno coscia, in certi momenti. Lui era meno interessante. Coi capelli lunghi, la barba di qualche giorno ed evidentemente sovrappeso. I gaijin stavano riguardando le foto scattate sul monitor di una compatta, cancellavano le piu' compromettenti, tracce effimere di una relazione che doveva rimanere segreta. Yamamuro si era sorpreso a sentirsi chiedere in un discreto inglese: "Are you going to Matsumoto for sightseeing or bussiness?" I gaijin si erano voltati assieme, accorgendosi solo in quel preciso istante di quel signore minuto, ben vestito, ma capelli che tradivano un taglio non recentissimo. Un aspetto contraddittorio avevano pensato, trasandato ma allo stesso tempo dignitoso. Il tipo gli aveva parlato in un inglese stranamente buono per quelle latitudini, e anche questo aveva accrescito la loro curiosita'. Avevano spiegato che la loro intenzione era quella di visitare le alpi giapponesi del nord e del sud, entrambe accessibili facilmente da Matsumoto. Yamamuro aveva detto che possedeva un Ryokan vicino alla stazione, e che avrebbero potuto usare convenientemente quello come base per le loro escursioni. I due si erano guardati con un po' di sopresa, ma poi pensato, certo, perche' no?

La montagna non era decisamente in cima ai pensieri di Naoko-san. Si certo, conosceva molti dei sentieri, specie quelli piu' famosi, ma tutto questo risaliva all'adolescenza. Da anni non andava a passeggiare per i boschi. Preferiva decisamente i vicoli della citta'. I club. Le feste. Le occasioni che capitavano la notte. E poi il giorno c'era il lavoro. Monotono e noioso in una citta' piccola e al confine con i boschi e le montagne come Matsumoto. Non succedeva mai veramente niente di eccitante, e Naoko-san spesso e volentieri passava il tempo fermando i turisti per controllargli i documenti. Specie quelli carini, e con accompagnatrici femminili. Quando, spesso, li trovava senza passaporto, gli chiedeva di lasciargli un recapito, l'indirizzo di un hotel, il numero di un cellulare. Che poi qualche notte usava.

Aveva sentito parlare di risultati degli esami, di impronte digitali, DNA, altro. Non capiva bene a chi si riferisse cosa. Gli avevano detto che era meglio che li seguisse alla questura, in attesa dei risultati degli esami e soprattutto in attesa di capire che fine aveva fatto la donna che, sosteneva, viaggiasse assieme a lui. Non c'erano testimoni pero'. Di Yamamuro non c'era traccia. E soprattutto nella sua camera era stato trovato solo il suo zaino rosso. Non c'era nessun altra borsa. Avevano controllato le foto sulla sua camera, e tra centinaia non c'era traccia di alcuna presenza femminile. Sul suo cellulare c'erano molte telefonate di donne, ma nessuna riconducibile a "Silvia". Le braccia ritrovate nella sala da pranzo di Yamamuro sembravano maschili, ma degli altri resti non si poteva dire. Era in corso un esame del DNA. La scientifica aveva anche passato al setaccio tutto il Ryokan, alla ricerca di traccie della donna scomparsa. Non era stato ancora trovato nulla. L'interrogatorio ora lo conduceva il superiore di Naoko-san.

Naoko-san era sfinita. Dopo la nottata passata in giro per locali e dopo quella mattinata alllucinante aveva bisogno di un bagno caldo e di sonno. Tra poche ore sarebbe cominciata un'altra settimana. Tutto sarebbe tornato nella normalita'. Un pensiero la disturbava. La stupidita' di quel gaijin. Odiava la stupidita'. Anzi, la stupidita' le repelleva. Per questo aveva avuto un brivido mentre inseriva la chiave nella serratura della porta del suo appartamento. Poi il brivido era stato cancellato velocemente dall'emozione. L'emozione di trovare li' Silvia che la stava aspettando. Le gambe nude, solo un paio di mutandine su un corpo non certo appariscente, ma ecco, indecifrabilmente interessante. Con un colpo secco aveva sciolto il nodo che teneva ferme le mani di Silvia al rubinetto del bagno. Silvia si era quindi strappata il bavaglio che le stringeva la bocca e aveva lanciato uno sguardo di puro odio verso Naoko-san. Ma non si era messa ad urlare e neanche aveva tentato di scappare. Era rimasta li, eretta davanti a Naoko-san, mentre i loro sguardi si passavano reciprocamente da parte a parte. Odio misto ad adrenalina e a curiosita'. Era quello che Naoko-san aveva intuito la notte prima, quando aveva incontrato Silvia e il suo stupido accompagnatore in un bar li vicino. Aveva intuito le possibilita' di quella ragazza, e aveva deciso di metterle alla prova quella notte stessa. Aveva accompagnato Silvia e il suo uomo, completamente ubriaco al Ryokan Yamamuro. Aveva aspettato che l'uomo si addormentasse, e telefonato al suo cellulare. Silvia aveva risposto ed era andata ad aprire la porta del Ryokan. Li la fortuna era girata decisamente dalla parte di Naoko-san. Yamamuro le aspettava nell'ombra. Naoko-san aveva visto subito il riflesso inconfondibile della lama di un rasoio, e aveva lanciato uno sguardo di intesa a Silvia. Yamamuro non aveva avuto il tempo neanche di alzarsi che si era gia' ritrovato steso per terra, sotto il peso della poliziotta. Naoko-san aveva poi chiuso la bocca di Yamamuro e lo aveva legato usando la cinta di cotone robusto della yukata di Silvia. Aveva cominciato a sperimentare la lama del rasoio sui suoi polsi. Deciso che si, era decisamente ben affilato, aveva tirato un fendente con tutta la forza verso l'avambraccio destro di Yamamuro, recidendo il braccio di netto, subito sotto il gomito. Aveva poi pulito la lama dal sangue e offerto il rasoio a Silvia. Questo dono, completamente inaspettato, aveva lasciato Silvia interdetta, ma anche insospettabilmente eccitata. Non era scappata ma invece aveva cominciato a lavorare di rasoio sulla carne di Yamamuro per impratichirsi un poco. Deciso di aver raggiunto sufficente padronanza del mezzo aveva anche lei provato a tirare un fendente, questa volta sul braccio sinistro di Yamamuro. Il risultato non era stato cosi' netto come in precedenza, e Silvia aveva poi dovuto lavorare non poco per staccare il braccio dal resto del corpo. Poi non ricordava piu' molto. Ombre, altro sangue, riflessi. Naoko-san e Silvia che correvano via nella notte. Si erano addormentate da poco quando il telefono di Naoko-san aveva cominciato a suonare. Naoko-san si era lavata e vestita in fretta. Era rimasta indecisa fino all'ultimo, poi aveva deciso di legare e imbavagliare Silvia. Non perche' non si fidava, era sicura che Silvia non sarebbe scappata, ma perche' la eccitava l'idea che Silvia, furibonda, avrebbe dovuto aspettare li il suo ritorno senza muoversi, senza poter avere lo spazio per pensare ad altro che a lei. E Naoko-san era certa. Certa che Silvia questo lo avrebbe imparato in fretta, oh se avrebbe imparato!
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Natascia Prinzivalli
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Natascia Prinzivalli


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MessaggioTitolo: Re: Yamamuro seconda parte   Yamamuro seconda parte Icon_minitime27/8/2009, 15:38

Coinvolgente, ben orchestrato e con finale a sorpresa.

Piaciuto.


_____nat
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