l treno corre.
Una grigia cornice
su estranei frammenti di quotidianità,
resi opachi dalla condensa.
Frugo, avida di segreti,
fra le geometrie delle ombre,
in sfuggenti anfratti come nature morte,
e ricordo il sapore delle fragole.
Il treno corre.
Furtivo lo sguardo
fra le fessure di consunti portoni;
vite appese ai fili come panni ad asciugare.
Rumore di ferro,
una carrozza riposa sul binario accanto,
ricoperta di ruggine;
ricordo un tramonto dello stesso colore.
Il treno corre,
e, al contrario, corrono la terra secca
e le umide nuvole,
alberi dondolano un saluto di vento,
e ne indovino l'odore.
Una girandola di cane e coda
ignora un bimbo che a terra piange;
e ricordo campanelli di ninna nanne.
Il treno corre.
Incroci di binari mescolano direzioni e vite,
indistinto girone di anime sperse.
Grovigli senza via d'uscita,
salite e discese in ordine casuale,
miliardi di strade fittamente solitarie,
ognuna con un luogo da attraversare.
Il treno corre.
Su questa piatta terra libera,
sotto questo cielo terso e infinito,
scorrono, senza alcun merito,
i miei fortunati binari,
e dal posto che mi è stato assegnato
osservo la straordinaria varietà umana,
e con essa me.
E il treno corre.....
Stefania menegatti
http://cogitoergosum-arabafenice.blogspot.com