acqua corrotta
da tralci di pensieri
che alfine sapevano
spegnersi
di quante labbra
s'è saputo il mio cammino
averti lama a tracciare
nel viso il tempio
perchè altra ruga
abbia a ricordare
ora resta
descritto nell'ombra
solo allevare la penna
acqua corrotta
che a dire radici
ci vuol più d'una scarpa
e ricomincia l'inverno
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del quando un'onda
si confonde ai sassi
che ne cerchi l'origine
ma rimane orizzonte
tra le mani di bimbo
e pare impazzire l'idea
ma troppi pensieri
imbrogliano le dita
e mamma chiama
"sembrano prugne secche le mani"
ma il mare è mistero
quando s'è bambini
e l'acqua arriva oltre
e arriva al cielo
e si mescola col cielo
non ho sentore , anche ora,
di quanto è il vero
e quando follia
se sapessi raccogliere
come da bimbo
il richiamo di mamma
forse
avrei la misura del mio pensarti
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