ATTO UNICO - SELVA

nel mio racconto non sei stata cosi feroce, allora ti devo ringraziare..

devo scappare, rubi, me le riscaldi dopo quando torno? daiiiiiiiiiiiiiiii
ciao a tutti

sorcio ha scritto:

nel mio racconto non sei stata cosi feroce, allora ti devo ringraziare..

... al momento ho due racconti in pole position .. quindi ... baci a tutti scappo anch'io! a dopo!

sorcio ha scritto:

devo scappare, rubi, me le riscaldi dopo quando torno? daiiiiiiiiiiiiiiii
ciao a tutti

vai che te le tengo in caldo!

Buongiorno a Tutti.
Ciao Pdg, sono in ritardo stamane, ho stampato il tuo racconto ché lo voglio gustare come una zeppola calda.
Questa volta voglio leggere su carta, perchè in verticale si legge meglio e, se mi scusi, commenterò da casa più tardi, con una bella merit che rilassa e uccide, in silenzio ed io, purtroppo, mi rilasso spesso
Ho già intravisto Paola (belladonna) e Salpi (un nome mai sentito, comunque bello), ho annusato odore di legno e di palcoscenico...già questo mi azzanna il cuore...
Prendo un'altra zeppola, tanto Rubinia è generosa e non mi fa saltare le manine, e m'immergo in lettura.
A più tardi

Aldo, Aldo, non fare il finto tonto....
Io non l'ho scritto....
Chi altri "respira" la polvere del parquet dei teatri?
Su, non fare il pinocchio e ammettilo che lo hai scritto tu

rubinia ha scritto:

nocturna ha scritto:

rubinia ha scritto:

Ce n'è per tutti!!!!con la nduja,gradite?(e il cibo cinese sarà una bazzecola,dopo!)

ahahahahah
dici che "riscalda" ancora di più??
ahahahhaha

riscalda???!!!tu provala e poi avrai tutto un altro concetto di"riscalda"!

come temevo, ma nel caso ho sempre la pomatina ehhhhh

Buongiorno a te, Reina.
A più tardi.
Le zeppole sono buone, si.
Ne frego una anch'io, devo solo fare attenzione che non se ne accorga...guarda che faccia che ha davanti a quel calderone!!!

Unico racconto in cui Sophia era e resta un personaggio fittizio, da interpretare, quindi, su di un doppio piano: letterario e (meta)letterario. Ambientando il tutto su un palcoscenico si inserisce la gestualità, la visione.
Originale anche il trattamento dell’amore che sembra ancora una volta prendere la via dell’amore non corrisposto e che poi, se ho ben capito, lascia aperta una via.
E anche Salpi è allo stesso tempo duale: è saggio, carismatico ma anche umano e terreno. Incute ....un sorriso, insomma.
Doppio del doppio su tutti i piani. Bella l’idea, riuscito il trattamento.

Questo mi è arrivato e questo mi è piaciuto PdG.

Se volete in attesa di aperitivi e cena da mammolina, io ho del caffè per tutti.

Scusate ma che l'io narrante sia donna è passato solamente a me? Dai vostri commenti mica ho compreso (a parte Sorcio) se quello che per me è lampante lo sia anche per voi.
PDG, detto cassata (siciliana)?

Vada per il caffè La Mar.

Nel frattempo ti ringrazio, ti è arrivato un bel po' ci ciò che speravo arrivasse.

Cioè donna innamorata di Paola intendevo?
Ok mi metto nell'angolino sui ceci. Anzi no, rileggo per capire in che punto a me è passato questo.

No Noct, a me non è sfuggito. MI aspettavo la infatuazione per il regista e poi ho scoperto che non lo era. o no?

No, Noc... spero proprio che non sia arrivato solo a te. D'altra parte mi sembra chiara la sua collocazione nel passaggio in cui l'io narrante confessa d'avere sperato "come tutte noi" in quella parte. Non poteva certo essere un uomo ad aspirare alla parte di Sophia.
Non è stato ribattuto, e mi auguro che sia perchè è stato chiarito senza ombra di dubbio.

L'io narrante è chiaramente una donna, quando scrive "avevo sperato in quella parte"

Noc, giuro che non l'ho scritto io, te lo giuro su tutti i lupi della terra.

E poi, non vedi che la Pdg mi tratta con distacco... mi chiama Reina

Citazione :

Io lo seguivo a qualche passo di distanza, indecisa sul da farsi ma determinata a non perdere di vista l’uomo che aveva segnato la mia vita. Salpi, il suo cognome, e noi giovani attori lo chiamavamo così pur dandogli del tu

Ecco dove, è al femminile il suo "seguire"

PdG, non è che invece non ho capito un c@a.kio?

Scusate, sono io che sono sfasata oggi...
qui tra la gente che esce e quella che entra nel mio ufficio mi perdo un poco....
è chiaro che è passato così a tutti, pardon...

Confermo, l'innamoramento della narrante per Paola. Innamoramento sconosciuto anche a lei fino al riincontro con il Salpi.

ecco. pensavo che la tioridite che mi attanaglia mi avesse confuso più del solito

Qualcuno potrebbe eccepire che non sia un racconto perfetto, e in effetti avrebbe bisogno di piccoli ritocchi, poi lo rileggi e ti accorgi che è proprio questa caratteristica che lo rende particolare. Sembra che parli una voce, e non pensieri impiastricciati nell’inchiostro, una voce che parla con passione, come quando si evocano i ricordi nella ventura del tempo. L’intonazione, non lo stile, mi raggiunge come lettore e la storia si sviluppa come una confessione istintiva, sembra che non ci sia niente di costruito. Questo aspetto mi piace, perché penso che non si possa scrivere senza dare architettura all’idea, e il fatto che la Pdg ci riesca così bene, sacrificando ben poca cosa rispetto all’armonia complessiva del brano, già mi sospinge un pizzico d’invidia e tanta, tanta, ammirazione.
Ma veniamo al dunque.
Il titolo, innanzi tutto, “Atto Unico”, per chi sa un po’ di teatro in un atto unico devi condensare tutte le emozione, le più variegate, compreso il colpo di scena finale. In un atto unico devi cercare di raccontare una storia senza annoiare, tenendo costantemente acceso l’interesse dello spettatore. Lo spettatore/lettore, penso che non si annoi a leggere questo racconto e parimenti penso che l’interesse sia adeguatamente rinfocolato.


Accidenti è tardissimo, devo andare!
La seconda parte del commento la scrivo e la posto più tardi, mi sforzerò di entrare nei particolari, a patto che la Pdg mi chiami Aldo.

Ciao a Tutti

Si, La Mar. Il mio tentativo infatti era quello, indirizzare la lettura allo scontato innamoramento per il regista per arrivare al cambio di direzione finale.
Hai capito benissimo.
Avete capito benissimo tutti!!! E se questo mi dice giusto ... è perchè sono riuscita a spiegarlo? Mi piace pensare di si.

ribadisco: è tutto doppiamente originale, si interpreta un'altr@ si interpretano le inetnzioni e i sentimenti e , alla fine, ci si interpreta per scoprirsi diversi il tetaro è terapeutico . brava PdG

Ciao Aldo....

Sì, Aldo: il titolo è perfetto, soprattutto se lo si collega alla fine, il sipario che si spera sarà riaperto per una nuova rappresentazione.
In quel "Dimmi dove posso trovarla, se puoi" voglio leggerci che lo strillone metterà in cartellone nuovamente non un dramma, ma una commedia romantica-sentimentale.