Pensieri vaganti da dita scottate

Eccoci qui, di nuovo, con l'aria tra le mani.
E quanto è leggera, impalpabile e senza alcuna consistenza.
Trasparente, come certe acque demineralizzate che lasciano un retrogusto amarognolo in bocca.
In alto i calici, si brinda!
No, non a un matrimonio, nemmeno a un battesimo o ad una comunione, con tutte quelle fanciulle ridicolamente vestite da sposine.
Io, ricordo, avevo un vestito da suora.
Preveggente.
Al contrario, oserei quasi dire.
Mi sono bruciata le dita a scottare i fagiolini.
Devo stare più attenta a usare le presine.
Ma per quanto le abbia cercate, non le ho trovate di acciaio temperato.
Solo di stoffe che non trattengono affatto il calore dei manici delle pentole.
Così è, che mi garbi o meno.
Mi tengo le mie quattro dita arrossate.
Nessuna pomata può servire, adesso.
Occorre solamente lasciare che la pelle si riformi sopra.
Nuova.
No, pelle indurita.
Ogni volta di più.

dai dovremmo tenere all'aria come al respiro di un bambino e invece...

pensare dalla parte delle dita scottate lo trovo interessante punto di vista

Quando ero un giovane apprendista saldatore, ogni tanto mi distraevo sul lavoro per guardare le spose passare - l'altra grande occupazione dei trombai tubisti è puntare tutte le donne che passano vicino ai cantieri - e così finivo con l'ustionarmi di brutto.
Soprattutto quando afferravo un tubo appena saldato che da rosso incandescente aveva già ripreso il suo colore normale conservandone però ancora il calore micidiale. Eran dolori veri, cazzi amari insomma.
I piu anziani allora, in totale spregio della legge 81 - che del resto a quei tempi ancora non era nemmeno nei pensieri dei giuristi - mentre io zompavo come un matto "santianno" tutti li santi del calendario messi in colonna, mi dicevano: "eeeh, ma i'che tu voi che sia, non ci far caso, dai. Gli'è il mestiere che l'entra nel sangue.! - e così sghignazzando - uhauhauha - mi lasciavan li a piangere quel povero fesso che sono ancora oggi.
Morale, dai su Dany, pensa la lato positivo. Pensa che hai fatto un'esperienza. ora sai che le pentole, spesso, scottano.
O no? (mi è sorto un "dubbio")

Occorre solamente lasciare che la pelle si riformi sopra.
Nuova.
No, pelle indurita.
Ogni volta di più.



Le scottature che contano sono altre, vero? e la pelle indurita è sensibile come sempre.

E' vero, Diva, hai letto benissimo...

Citazione :

Nessuna pomata può servire, adesso.

dici?
spagiria
l.

liesma ha scritto:

Citazione :

Nessuna pomata può servire, adesso.

dici?
spagiria
l.

dico.
no, dicevo.
ciao B.A.M.F.

Che belle pagine che ci sono qui sotto. I pensieri lasciati come i tuoi mi prendono, certo che l'ho notate presto eh? troppi impegni fanno perdere il vero senso della vita purtroppo. Felice d'averti letto, ora approfitto anche io, ciao Daniela

Oroserio Sergio ha scritto:

Che belle pagine che ci sono qui sotto. I pensieri lasciati come i tuoi mi prendono, certo che l'ho notate presto eh? troppi impegni fanno perdere il vero senso della vita purtroppo. Felice d'averti letto, ora approfitto anche io, ciao Daniela

Hai notato e hai colto che sono pensieri lasciati defluire, come se si parlasse da soli, in una sorta di follia che ti fa dire e notare e affermare. Così, senza uno schema fisso, senza un incipit, uno sviluppo e una fine.
Credo siano le parole che più ci assomigliano e dove siamo davvero senza pelle, nelle gioie e nei dolori.
Grazie, Sergio.