NOTTE DI MISERIA

Non trovo puttane stasera, al solito angolo
Sandra ha lasciato un biglietto che dice
“abbiamo fatto la solita doccia ghiacciata
poi la polizia stava pattugliando la zona”.
Un randagio mi si avvicina
in cerca di una carezza
frughiamo insieme, e quello che troviamo
è un boccone rancido di vita
un’inspiegabile più che sopportabile amarezza.
Le hanno tagliato l’interno coscia
con dei fondi di bottiglia,
sta abbracciando sua madre
con le sue braccia ancora da figlia.
Mi guardo dentro e mi scopro assassino:
la scorsa notte le ho ceduto il mio letto,
il mio rosario, i versi d’amore sul comodino;
la scorsa notte mi ha chiesto:
“Vuoi conoscere l’inferno?”
Con gli occhi di miseria
che ti additano la miseria del tuo cuore,
cinque nord africani
stanno assiepati su un unico piatto;
credo mangino del pesce
si dividono i bocconi da una mano all’altra.
Da una notte alla preghiera
lo sporco delle loro mani…
lo sporco di questa impura aria di periferia…
lo sporco dei miei passi verso l’altare…
lo sporco di chi ha vinto
sulla cieca indifferenza
che sai bene, non riesci a sopportare.

GRANDE
davvero grande
questa poesia a forma di prosa
Un incipit per un romanzo di vita
un inizio d'un poema a/epico
un inizio di passeggiata nel cortile
del nostro inferno quotidiano ...
Complimenti!


...
Net

Di un amarezza profonda e rassegnata. Questo è un mondo che non ha ancora perdonato Dio, come farà ad amare i miserabili?

Per amare i miserabili basterebbe essere sensibilizzati al semplicissimo sentimento della pietà, preferibilmente dissociandolo dal compiacimento di non essere uno di loro.
Ma se amare altro non è che unaproiezione distorta del nostro egoismo, alla pietà ben s'accompagni vanità.

Ciao net e grazie per le belle parole.
Ok, allora metto la poesia a disposizione di chi voglia usarla come spunto per una delle alternative da te prospettate

Ho conosciuto molte persone che praticavano la bontà, come unico mezzo per sentirsi buone, e pochissime persone però lo erano davvero.
La tua riflessione è reale.

e le prime erano consapevoli di non essere buone?
però allora si può apprezzare il loro sforzo e la presa di cognizione della loro cattiveria impegnandosi a combatterla con gesti di bontà.

Credo che si sentissero realmente buone, ma il fatto di quanto vantassero le loro opere mi faceva pensare che fossero prevalentemente ipocrite e vanitose. Lo so, tutti abbiamo i nostri limiti.

divagazioni laterali ha scritto:

Credo che si sentissero realmente buone, ma il fatto di quanto vantassero le loro opere mi faceva pensare che fossero prevalentemente ipocrite e vanitose. Lo so, tutti abbiamo i nostri limiti.

sono d'accordo.
a volte un gesto passato in sordina è quasi un tutto per qualcuno. o anche una verità omessa a volte può servire ad un gesto di bene.

sulla poesia (molto bella)

umanità infranta.

Alkimias ha scritto:

sulla poesia (molto bella)

umanità infranta.

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