Lacrime scorrono dai tuoi occhi prima di lasciarmi. Affondo le mani nella tua carne
per farti sentire che ci sono. Accarezzo la tua testa.
”Canta, canta per me piangendo,
vedrai passerà questo tempo,
finirà anche se durerà in eterno.”
Come mio figlio che ha lasciato tre lacrime nel mio collo rivedendomi, come mia figlia che mi acceca con le sue immense domande, ti ho stretto, non so fare altro.
Ed una lama intanto, pensiero di te, passa sul mio ventre incerta se colpirmi o meno.
Le mie lacrime sono vele senza vento, sospinte alla deriva, sassi nella mia storia.
Ho indossato il vestito colorato, rotolata fra tinte ero certa di vederti.
Festa di mille colori nel cielo che alto si scaglia, limite oltre il quale più splendore non si riesce a scorgere.
Ed ho mani che zampillano d’amore, sapore nella bocca di un bacio mai finito.
Mentre tutto viaggia verso il suo svanire, nell’accomodarsi di giorni uguali, dove momenti si infrangono e si perdono,Tu lasci traccia in me e nessuno addio sollevato ed amaro compagno di se stesso, ci conduce.
Il nostro resta un eterno Ri-trovarci.
Il mio capo sopra il tuo. Tutto fermo così per sempre.
“Amami, amami per gioco, succhia le mie labbra, prendine i ricordi,sputali lontano,afferra il dolore, che io dimentichi sia mai esistito. Cingi la mia vita,slega i miei pensieri,fammi sentire che esisto, rendimi la gioia stuprata, poi fermati,rammentami che il mio vagare
è solo in me stessa. Tutto dentro di me. Dall’alba al tramonto, in tutte le ore fino alla fine del giorno.
Ora che sei con me, ti prego, non alzarti dal mio letto.”