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 La bombola e l'orologio

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PDG Lunedì
Daniela Micheli
Edward Sunflower
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Edward Sunflower
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Edward Sunflower


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MessaggioTitolo: La bombola e l'orologio   La bombola e l'orologio Icon_minitime22/12/2009, 09:38

La sera arrivava all'improvviso in quella casa sopra i tetti della città. In cucina il nonno, con le sue mani gigantesche, caricava la stufa a legna con dei grossi pezzi di legna per avviare il fuoco. Come sempre però iniziava un'accesa discussione. Nonna Gerbina, che osservava facendo finta di niente i movimento di nonno Renato, lo apostrofava immediatamente "Ma non vedi come sono grossi quei pezzi di legno, non si accenderà mai il fuoco". Dal canto suo Renato, sordo come una campana, continuava imperterrito nella solita impresa serale, noncurante delle parole della nonna, lanciando qualche moccolo contro il legnaiolo che aveva portato dei pezzi bagnati. Alla fine il nonno si arrendeva imprecando mentre Gerbina, con la sua aria furbetta, prendeva dei piccoli legnetti e in due minuti accendeva il fuoco. Tutti in casa sapevano che quei pezzettini di legno spuntavano all'improvviso da non si sa dove e tutti sospettavano che li tenesse nascosti di proposito. Comunque alla fine la stufa iniziava a riscaldare la piccola cucina e la temperatura saliva così tanto da avere l'impressione di trovarsi su qualche spiaggia tropicale.

La cucina era sopraelevata rispetto a tutte le altre stanze e, nelle serate di pieno inverno, il calore della stufa a legna non avrebbe mai potuto arrivare a stemperare il resto della casa. Quando si entrava in una di quelle camere gigantesche di 20 metri quadrati, con i soffitti alti almeno 5 metri, era come salire sulla cima di una montagna: l'aria che fuoriusciva dalla bocca si trasformava immediatamente in una nuvoletta di piccoli cristalli ghiacciati. La nonna lo sapeva bene ed ogni sera verso le 22 dava inizio alle operazioni che erano il preludio per la notte. Metteva sulla stufa a legna un pentolone d'acqua e preparava sul tavolo tre belle bombole di latta avvolte in una calza di lana. Quando la pentola iniziava a sbuffare e lanciare nuvole di vapore incandescente, lei riempiva le bombole di acqua bollente, poi le prendeva con le sue mani affusolate e scendeva nelle camere a sistemarle nei letti.

Bimbo osservava come sempre tutti i movimenti della nonna e sapeva che di lì a poco avrebbe dovuto affrontare il letto infuocato come se fosse cosparso da un tappeto di carboni ardenti. Come ogni sera infatti, precisa come un orologio, Gerbina, quando erano trascorsi pochi minuti dalla sistemazione delle bombole nei letti, si rivolgeva verso Bimbo in un tono che non ammetteva repliche "Su Bimbo vai a letto che è tardi". Il ragazzo iniziava a muoversi di mala voglia sapendo ciò che lo attendeva: lenzuola ad una temperatura di circa 80°. Mentre scendeva le scale, seguito come un'ombra da Gerbina, pensava a cosa inventare per allontanarla appena entrati in camera. Quella sera lei aveva un bicchiere pieno d'acqua in mano e quindi Bimbo non avrebbe potuto fare ricorso al suo vecchio trucco di chiedere da bere. Seduto sul letto stava iniziando a spogliarsi sotto lo sguardo attento della nonna, quando l'idea arrivo' improvvisa come un fulmine durante un temporale estivo "Nonna ho dimenticato l'orologio in cucina" disse nascondendo la mano sinistra dietro la schiena. Gerbina, presa alla sprovvista, non ebbe il tempo di notare il movimento della mano e alzando gli occhi al cielo esclamò "Possibile che ogni sera dimentichi qualcosa ? Su finisci di spogliarti che vado a prenderti quel benedetto orologio". Appena uscita dalla stanza, il ragazzo fece volare via le coperte, prese la bombola ancora bollente e la mise sotto il letto, poi iniziò a muovere le braccia come le pale di un mulino a vento sopra le lenzuola che in pochi secondi si raffreddarono. Finì di spogliarsi, si mise il pigiama e appena la nonna stava rientrando si infilò sotto le coperte. Erano trascorsi appena due minuti ma erano stati sufficienti per far tornare le lenzuola ad una temperatura di 5-6 gradi come quella della stanza. “Bimbo ma dove hai la testa, l'orologio non c'è su in cucina” disse la nonna appena entrata in camera. “Scusami nonna non avevo visto di averlo appoggiato qui sul comodino” La nonna alzò il braccio come a voler dare uno schiaffo al ragazzino, ma quando la mano arrivò sul volto del bimbo, lo schiaffo si trasformò in affettuoso buffetto. “Dormi ora che domattina arriva presto” Disse uscendo dalla camera mentre Bimbo si crogiolova fra le lenzuola fredde che si stavano scaldando con il calore del suo corpo. Il sonno lo colse subito mentre stava pensando a cosa inventarsi per la sera successiva.


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MessaggioTitolo: Re: La bombola e l'orologio   La bombola e l'orologio Icon_minitime22/12/2009, 10:19

Lo so, sono di parte, ma quando leggi una pagina che ti riconcilia con il mondo, viene voglia di scavalcare il monitor e abbracciare l'autore.
Bimbo, Gerbina, Renato: ricordi indelebili, preziosi, da rispolverare ogni tanto e da condividere, per lasciare un sorriso dolce al lettore, che applaude contemporaneamente la prosa pacata, assolutamente in sintonia con il tono e l'argomento.
Bravo il mio amico Edo

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E grazie...
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MessaggioTitolo: Re: La bombola e l'orologio   La bombola e l'orologio Icon_minitime22/12/2009, 10:22

Tenerissimo ricordo, quella chiusa è davvero splendida.
Ma tutto il racconto ha il sapore del pane tirato fuori dalla madia ed affettato sul tavolo di cucina.
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MessaggioTitolo: Re: La bombola e l'orologio   La bombola e l'orologio Icon_minitime22/12/2009, 10:23

Hai ragione, PDG1, ha l'odore del pane... che io associo sempre a odore di casa...
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MessaggioTitolo: Re: La bombola e l'orologio   La bombola e l'orologio Icon_minitime22/12/2009, 12:40

Buono il pane toscano ... quello che mio nonno affettava la mattina per inzupparlo nel caffe' e latte ... grazie Daniela .. e grazie PDG1
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MessaggioTitolo: Re: La bombola e l'orologio   La bombola e l'orologio Icon_minitime23/12/2009, 08:16

siiiii, anche noi avevamo la stufa con il pentolone dell'acqua calda da mettere nelle bomboline di metallo. Poi ci mettevamo intorno un asciughino perchè non ci scottassero. La mattina quell'acqua ormai tiepida serviva per lavarci, almeno non ci congelavamo usando quella della cannella. Faceva così freddo che a volte si congelava anche il vino. Sopra la stufa, anzi intorno al tubo della stufa, a raggiera c'erano dei bastoncini di ferro per appendere la roba ad asciugare; ancora ricordo l'odore delle calze di lana bagnate dalla neve e riscaldate dal calore. Un odore di casa, di famiglia, di altri tempi.
Ora c'è lo scalda-sonno, ma non ha lo stesso romanticismo.
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MessaggioTitolo: Re: La bombola e l'orologio   La bombola e l'orologio Icon_minitime25/12/2009, 21:34

Già, le temperature delle case di una volta. Un fiume di ricordi è legato alle startegie di sopravvivenza casalinga che hai fatto riaffiorare con questa bella pagina.
Bella lettura.
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Oroserio Sergio
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MessaggioTitolo: Re: La bombola e l'orologio   La bombola e l'orologio Icon_minitime25/12/2009, 21:59

Rita Paleari ha scritto:
siiiii, anche noi avevamo la stufa con il pentolone dell'acqua calda da mettere nelle bomboline di metallo. Poi ci mettevamo intorno un asciughino perchè non ci scottassero. La mattina quell'acqua ormai tiepida serviva per lavarci, almeno non ci congelavamo usando quella della cannella. Faceva così freddo che a volte si congelava anche il vino. Sopra la stufa, anzi intorno al tubo della stufa, a raggiera c'erano dei bastoncini di ferro per appendere la roba ad asciugare; ancora ricordo l'odore delle calze di lana bagnate dalla neve e riscaldate dal calore. Un odore di casa, di famiglia, di altri tempi.
Ora c'è lo scalda-sonno, ma non ha lo stesso romanticismo.


Ehiii, che bella pagina hai scritto, piena di ricordi come questi di Rita. ma io sono giovane, come faccio a ricordare il pane nel latte, il caffé a legna? e tante altre cose che viste oggi sono medioevo?


Sono contento di aver letto questo tuo racconto, ciao, buona serata
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Giampiero Pieri
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MessaggioTitolo: Re: La bombola e l'orologio   La bombola e l'orologio Icon_minitime25/12/2009, 22:21

Oroserio Sergio ha scritto:

Ehiii, che bella pagina hai scritto, piena di ricordi come questi di Rita. ma io sono giovane, come faccio a ricordare il pane nel latte, il caffé a legna? e tante altre cose che viste oggi sono medioevo?


Sono contento di aver letto questo tuo racconto, ciao, buona serata

E' vero dai, quello che dici. A un qualsiasi ragazzo di vent'anni, mettiamo, che è nato cresciuto in un appartamento di città, se gli parli di questi vecchi modi di vivere è come quando a noi ci parlano dell'ottocento.
Che poi adesso il gap tra il contemporaneo e il passato è maggiore che nel passato. Mi spiego meglio. Prima della scoperta dell'elettricità, dell'energia contenuta nel petrolio, lo sviluppo della comunicazione, i secoli, pur nelle loro particolarità storiche, si assomigliavano tutti come stile di vita. Un antico romano se nann'ava a letto reggendo 'na bugia in mano. Un medievale lo stesso, doveva proteggere il lume del suo moccolo con la mano. poi vennero le candele, ma sempre lo stesso di ben misera fiammella si trattava, più adatta a mostrare tremuli fantasmi tra il mobilio che illuminare veramente. Per tutto l'ottocento stessa musica. Piccoli lumi a petrolio al posto delle vecchie bugie, ma sempre qualcosa che bruciava lentamente ed era buono solo a schiarire un piccolissimo pezzo della notte circostante.
Poi è arrivata la "scossa" e di colpo la notte si è accorciata.
In certe città di oggi non se ne trova neppure più di notte vera. E' sparita. Come sanno bene quelli che amano guardar le stelle a naso ritto. A ruota è arrivato tutto il resto e tutto quello che è stato è adesso relegato nel non senso, e molto alla bisogna andrebbe addirittura reinventato.
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Oroserio Sergio
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Oroserio Sergio


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MessaggioTitolo: Re: La bombola e l'orologio   La bombola e l'orologio Icon_minitime25/12/2009, 22:28

Sì, è tutto vero ciò che dici.
Io per trovare le stelle me ne vado su un minuscolo paese sull'appennino marchigiano, dove quasi non arriva strada, l'energia elettrica finisce là quindi basta andare verso il fiume e il bosco a 500 metri dal paese per essere incantati da un firmamento incredibile, e dal buio intorno. Lì ho scoperto " lu prete", lo scaldaletto locale che alcuni ancora usano, di rame con la brace dentro. In alcuni angoli si rtitrovano atmosfere incredibili.
ma ora basta sennò mi invecchio prima del tempo. Un saluto
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Antonella Pozzobon
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MessaggioTitolo: Re: La bombola e l'orologio   La bombola e l'orologio Icon_minitime4/1/2010, 21:08

mi è sembrato di tornare bambina, quando io, abituata ai comfort di un appartamento con riscaldamento centralizzato, andavo a trovare i miei nonni in Friuli, che vivevano in una casa simile a quella descritta. Mi è sembrato di sentire il calore delle lenzuola che mia nonna mi riscaldava con lo scaldino e la borsa dell'acqua calda, mentre il mio viso rimaneva gelido fuori delle coperte. Bel brano, complimenti
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