Parole di fuoco che solcano i cieli
Non basterebbero a dir solo il tuo nome
Non raggiungerebbero la cima dalla quale mi guardi
Non avrebbero la forza di portare il dono che conservo.
Dibatterebbero con forza le ali, e giungerebbero solo a sfiorarti le labbra.
Spinte da venti di passione, perirebbero ad un tuo sorriso.
Ancora non mi hanno dato le ali per farle volare.
Ancora attendono nella mia mano.
Tu non lo sai, ma vivono ad ogni mia carezza.
Non lo sai ma palpitano sotto la mia pelle.
Non sai, ma soffrono quando le togli l’aria;
quando non le illumini;
e tu però lo fai.
Ora morte giacciono tra le mie dita
E io le stendo su fogli acerbi,
pronte a fiorire su orecchie sorde,
a far scendere lacrime mute,
quando solo il ricordo permette loro di librarsi.
Il ricordo di te, del tuo volto, che ancora attendono.
Ignare della tua indifferenza, sofferenti per la tua distanza
E speranzose di un futuro che dio deve ancora creare,
ma che per ora rimarrà solo tra le mie mani e le loro ali.