Solo in codeste poetiche parole il mero senso del mio sentimento via sa trovare.

Se il tempo avesse parola
E io la forza d’ascoltar tal menzogna
I ridenti bimbi acquieterebbero il proprio ghigno.

Un sol tuono irromperebbe sul mondo
Non un solo nervo rilascerebbe l’alito proprio e
Al mio occhio l’orgoglio darebbe riparo.

Tu non hai idea del sentimento che
Reo nel mio petto perpetravo nell’innocenza
O nella stupidità che l’amor sa donare.
Io or ascolto il vento che il vociar di genti spira
Alto il mio verbo si trova all’inizio d’ogni mia falsa rima.



E chi voglia intendere intenda, mai lo scurrile fu più vertical d'oraXD.

si intuisce una sincera inquietudine, il testo è musicale, ma rimane l'ermetismo del suo senso.

Rita Paleari ha scritto:

si intuisce una sincera inquietudine, il testo è musicale, ma rimane l'ermetismo del suo senso.

Non voglio mettere in discussione l'intelligenza di nessuno ma credo che il senso sia più che chiaro...
Se hai letto in verticale l'iniziale di ogni riga capisci di cosa parlo...

gulp, no davvero, non avevo letto il verticale!

di solito leggo le poesie in modo orrizzontale, vecchia usanza orientale, ora mi rimane una bella curiosità che ovviamente tu non accontenterai.

A 17 anni, probabilmente si tratta di una tua ex amica.

Rita Paleari ha scritto:

gulp, no davvero, non avevo letto il verticale!

di solito leggo le poesie in modo orrizzontale, vecchia usanza orientale, ora mi rimane una bella curiosità che ovviamente tu non accontenterai.

A 17 anni, probabilmente si tratta di una tua ex amica.

Si tratta di una mia ex e basta. Della prima persona che mi ha fatto scoprire l'amore, o almeno il massimo sentimento che per ora ho provato e che per la sua intensità ora mi vedo costretto a definire amore.. la poesia altro non era che uno sfogo pittoresco...

Un ex amore, è per sempre amore, non lasciare che la sua fine rovini i ricordi della sua bellezza.

Come può arma rovente ferire le altissime nubi?
Così il presente, per quanto doloroso, rimane inerme
ad un bellissimo passato, nonostante medesima fonte
sia la donatrice d'opposte emozioni.
La sofferenza sfama il rancore, pietrifica il cuore
ma non nullifica alcun sentimento, può solo coprirli
nella speranza che un giorno vengano dimenticati,
nella speranza che un giorno sentimenti più intensi li sovrastino,
e questo è il mio odio, l'impossibilità di trovar altra persona alla quale
il mio cuore sia disposto donar il proprio alito, legato e fedele
all'unica mano che, dopo una carezza, lo strinse soffocandolo
e che ancor lo tiene con debole presa. La verità è che non la odio per la sofferenza
che mi ha causato ma per la distanza che ci separava.
Lei era piuma che al mio vento volava, e più io spiravo forte
più lei s'allontanava da me.
La odio perché è riuscita a far nascere in me
quel bagliore accecante che tutto pervade
quando un solo astro illumina il tuo cielo e
che nel buio opprimente ti sprofonda in sua assenza.
La odio perché il mio cuore non riesce ad odiarla.


Scusami è un periodo così, fortunatamente non si cammina col cuore.

Credo che tu sia un vero poeta, romantico e intospettivo .
Quando soffriamo per un amore, ci sembra che non ne troveremo mai un altro uguale, ma se ti può essere di consolazione, vedrai che non è così.
C'è sempre un altro amore, bisogna lasciarlo arrivare alla nostra sensibilità.

Io non credo che non esista un altro amore, anzi, come ho detto, un cuore ferito da un amore spera nell'arrivo di un altro amore che sia in grado di sovrastare il primo.
Ma l'ape non giunge al bocciolo d'un fiore chiuso;
finché non permetterò a nessuno di entrare, finché non mi schiuderò,
finché sul petto ferrea maglia di ricordi proteggerà il mio cuore,
non riuscirò a superare questo momento.
E la mia malinconia s'intensifica quando alla mia roccia palpitante
si scontra altrui sentimento, quando l'amore d'altra donna cerca di penetrarmi,
ma io ieratico rimango indifferente, compiaciuto da tal sentimento
ma inalterato, come rosa che vibra per il flebile vento serale
senza mai schiudere la propria anima alla notte.
Il mio lamento non è rivolto all'eterno, non credo al "per sempre"
il mio guaito è spergiuro di questo momento, dell'istante in cui il tempo
mi percorre la carne, il presente in cui non riesco a vedere oltre la coltre di nubi
che s'erge sul mio sorriso, sul mio animo. Consapevole dell'universo che m'aspetta oltre,
piango l'attesa che mai è nota, mai è lunga ma che è, ed d'un momento non è mai stata,
e par che, come al risveglio, nessun ombra, nessuna notte sia durata più d'un attimo,
quando nuova luce rinnova il tuo vissuto.