Oltre il ponte zebrato riposava un bacio.
Un moto di esauste emozioni mi correvano le gambe
ma sul muro finale naufragarono i sensi.
Barbaro saccheggiatore martellava l’incudine ch’era il mio petto
Nuovo echeggiante clangore tra i nervi,
mentre un sorpreso sorriso mi riempiva di tutto.
L’orecchio mio cieco si librava oltre l’invidia
Tra nubi bianche e profonde, tra le brezze di un viso.
Un sospiro per tornare alla guerra.
Dalla vetta del desiderio un balzo, e nuvole lascio
E quiete distante saluta, e pienezza di cuor si dirada,
e più nulla nel mio corpo muta; ma mi sfianca quel viso che brama.
Il tuo occhio è brigante e assassino
Nel mio cuor non più sento la lama,
Il ribelle si è fatto bambino,
ora so: non è il bacio che ama.