Inseguo la voce d’un raggio tra le chiome
come piuma svelta rubo al vento il suo passo
e altro fulgido odore m’avvolge.
Il mio corpo risplende dorato tra i secondi
affaticati dallo sguardo della pelle
che riveste la clessidra del tempo.
Un granello abusa del verbo per un bacio
e, filtrato da un tenero sussurro, mi giunge
l’echeggiante profondità del suo cuore
e il timbro d’una lacrima mi tenta il viso.
Mai come ora il delicato mio volo
invidiò la sensuale discesa
d’una lacrima tra due labbra.
Mi abbandona l’abbraccio del vento
e il luminoso sentiero fugge
mentre lambisco l’affilato terreno
col mio estremo unico bacio.