Vi piango su un foglio
parole distillate, strappate a macerate emozioni,
siete il duro terreno del mio viso.
Illusioni,
baciate come un uomo perduto.
Spalmate i secondi sulle mie labbra.
Mai saprò resistervi.
Siete la domanda che trascende il mio corpo.
L’eco del trascorso, nella fuliggine, scinde un sorriso,
come specchio incrinato
riflette il tumulto muto d’un lago.
Sei il masso nel mio liquido cuore
profondo e perduto
l’aroma del tuo viso si aggrappa ancora sotto alle palpebre
l’amore ancora vibra sulla superficie,
ancora,
tra due labbra e un bacio.