PENSIERI SPARSI
Non sono un replicante, anche se quello morente in blade runner resterà indimenticabile. Non ho visto navi in fiamme alla periferia di Orione…ma di cose ne ho viste tante, e l’idea di lasciarle per sempre fa male al cuore. Sono questi i pensieri che si affacciano con insistenza quando si comincia a capire che non siamo immortali, e percorriamo col pensiero i momenti di gioia e di dolore che hanno costellato la nostra vita, e ognuno si chiede: “ho fatto qualcosa di utile per gli altri?” Ecco, è qui che diventiamo severi con noi stessi, e tornano alla mente i momenti in cui non sei soddisfatto di un insulto, di un torto fatto a un parente o a un amico, e cresce l’accusa di non essere stato all’altezza della generosità che ti eri ripromesso. Bisogna certo fare un onesto bilancio, ma evitare l’autoaccusa indiscriminata. Siamo esseri fragili come foglie d’autunno, e bisogna imparare ad amarci per quello che siamo, se vogliamo affrontare il viaggio senza rimorsi.
Certo è amaro ridurre in cenere la qualità delle proprie emozioni, filtrate attraverso l’amore, la natura, l’arte, rielaborate con la nostra sensibilità personale…immagini di una donna amata… del mare che si frange sugli scogli in polvere iridescente che ti bagna il viso… di un panorama immenso dalla cima di una montagna conquistata con estrema fatica…del lavoro, di tutto il lavoro fatto in tanti anni di impegno…
Tutte le emozioni registrate nella nostra limitata memoria, si dissolveranno come la neve di marzo. Non occorre aver visto le navi in fiamme alla periferia di Orione per essere scossi da questa inevitabilità che ci rende increduli e impauriti sul viaggio che si sta preparando al di fuori delle nostre possibilità.
eugen