Ancora sentori di nevi
Passate, ma viole odorose
Ricamano timide e lievi
I bordi dell’umide crose.
Lambiscono l’onde le rive
E sono carezze furtive.
Osservo pensieri volare
Giocosi che paion farfalle
Nutrite di voglia d’amare.
I sogni son pagine gialle
Girate da bimbi stupiti
Illusi di spazi infiniti,
O forse son solo ricordi
Rinati al soffiar del Grecale.
Non paghi i sensi miei sordi
Ordiscono trame e puntuale
Un volto s’affaccia alla mente,
Nell’ombra ritorna possente
Bisogno di dolce compagna,
Ardore d’antiche tenzoni,
Ricordo d’un giorno in campagna,
Il suono di vecchie canzoni,
Le vesti abbracciate, distanti,
E danze di trepidi amanti.