Al mio Ricordo più Bello..

Vai avanti negli anni convinta che certe cose non possano più scalfirti, che hai imparato a conviverci, addirittura che puoi aver dimenticato. E invece, basta una parola, un nome, una sensazione, per riportarti indietro nel tempo, fai un viaggio incredibile, ti lasci risucchiare dal passato e ci torni, per un attimo che sembra una Vita, ti riappropri di quello che avevi e di quello che eri, per qualche istante che sembrano una Vita sei quella di prima e hai di nuovo tutto quello che ti bastava. Ti mordi le labbra per trattenere quel fiume di parole che vorresti pronunciare, ti strofini gli occhi per impedirti di piangere, poi li spalanchi di fronte alla Meraviglia: come puoi aver perso tutto questo? Come puoi esserti lasciata sfuggire tutto questo? Dov’eri quando piano piano si allontanava, quando spariva da te e ti lasciava completamente sola? Perché non ti sei mossa? Tutte quelle domande che ti sei fatta allora, quando ti guardavi intorno e ti mancava la terra sotto i piedi, quando ti sembrava impossibile che stesse accadendo proprio a te, eccole di nuovo, a distanza di anni, a distanza di attimi che sembrano secoli.
Vai avanti negli anni convinta di avercela fatta, di aver superato tutto e di poter sopravvivere, finalmente. E invece, quando meno te l’aspetti eccolo riaffiorare: il tuo ricordo più bello, quello che ha significato tutto per te in passato e che, ma questo non puoi saperlo, continuerà a significare tanto.
In questi anni mi sono sentita dire di tutto: di essere legata ad una proiezione di qualcosa che in realtà non è mai esistito, di essere troppo sognatrice, di essermi fatta e di farmi troppi film, di non saper distinguere quello che vorrei da quello che realmente ho. E se fossi io, l’artefice di tutto ciò? Se avessi deciso io, consapevolmente, di voler vivere attaccata a quel ricordo, di volerci sperare ancora, di sognare? Che male c’è? Che male posso fare agli altri? Al massimo ne faccio a me. E allora? Se, ancora una volta, avessi deciso io di meritarmi questo male, dopo tutto quello che posso averne fatto io? Mi sta bene.
Ogni volta è una botta, basta una parola per farmi sobbalzare, posso chiaramente percepire il mio sguardo che cambia, che si fa velato, troppe volte mi sono trattenuta e spesso ho davvero paura che, prima o poi, non ci riuscirò più. Cosa succederà, allora? Cosa farò? Come apparirò?
Quante coincidenze, quanti piccoli segni…ogni volta da leggere, capire, interpretare...fino a quest’ultimo, forse il più importante perché legato ad una cosa così solida, così reale, da fare paura, perfino a me.
E stavolta ho davvero paura, perché è arrivata quella cosa a cui ho pensato per tutto questo tempo, ma che ho cercato di tenere maledettamente lontana dal punto più razionale della mia mente…una di quelle cose a cui pensi incessantemente, quasi giorno e notte, che però in realtà non vorresti mai vivere, e allora è come se la rimandassi, giorno dopo giorno. Ma giorno dopo giorno la Vita va avanti, che gliene frega…e prima o poi accade.
E così…ancora pochi giorni…e solo ora mi rendo conto degli anni che sono passati, degli anni che mi sono persa…adesso mi pesano, più che mai. E io non lo so se ce la faccio a sopportarlo questo peso, non in questo periodo, non con tutto quello che devo fare e a cui devo pensare, non ora che speravo di essere diventata un po’ egoista e invece sono forse più labile di prima, non ora che più che mai mi tengo tutto dentro per non pesare a nessuno. Io posso portare i miei, di pesi, ma non questo. Non si potrebbe rimandare ancora un po’?
No.
E allora? Allora scrivo, ancora una volta, e cerco di buttare lontano parte di questo peso. E scrivo ancora una volta per fare chiarezza, per ribadire ancora una volta a me stessa quello di cui sono convinta ormai da anni, ma che ancora ho bisogno di ripetere, come una di quelle poesie imparate da piccola, che ancora conservo in qualche angolino del mio cervello.
Non voglio dirti bravo, non voglio riempirti di parole smielate. La tua vittoria è anche la mia maledizione, l’ennesimo senso di colpa per non esserci stata e per non esserci. Ormai probabilmente è troppo tardi, ormai anche fare un tentativo sembrerebbe idiota…ormai indietro non ci torno, e mi complimento con me stessa perché ancora una volta è l’orgoglio a salvarmi, il mio non abbassare mai la testa davanti a niente ma anzi alzarla ancora di più, il mio senso di giustizia e forse quell’egoismo che sto nutrendo da qualche tempo.
Non ti dico bravo perché non hai bisogno che sia io a dirtelo, perché io ormai non sono nessuno e forse ti offenderei, dicendotelo. Forse mi guarderesti con disprezzo, e non nego di meritarmelo.
Il senso di colpa c’è, non me lo cancella nessuno, non spero di trovarmi un giorno davanti a Dio che mi assolva da ogni mio peccato, probabilmente sarò io stessa a chiederGli di non farlo, di lasciarmi questo peso anche dall’altra parte.
Va bene così, anche adesso che stai vivendo il momento più importante della tua vita, va bene che io non ci sia…quando festeggerai, quando brinderai, quando farai il tuo discorso e ti commuoverai ripensando a come ci sei arrivato…
Va bene così…perché non saprei trovare un altro modo per farlo andare meglio.
Ce l’hai fatta! Finalmente, ce l’hai fatta!
Congratulazioni, Dottore…

Io faccio sempre il tifo per te…

se ti presenti così, nulla da eccepire... sorrido nel leggere che anche ciò che sono sentimenti adulti, sono presenti anche in una giovane donna quale tu sei...
sulla forma nulla da eccepire, scivola via questa tua pagina di diario e dice molto di te.
grazie di avercela regalata

Questo tuo biglietto da visita mi fa molto piacere e un poco mi fa sorridere, e ora passo a spiegare.

Mi fa molto piacere leggere finalmente un italiano corretto, anzi correttissimo, scritto da una persona giovane come te. L'italiese dei telefonini, dei cosiddetti reality, dei buzzurri che infestano radio e tv qui è totalmente assente... evviva!
Poi sorrido un po' quasi teneramente dall'alto dei miei 65, nel leggere certe espressioni, a iniziare proprio dall'incipit "Vai avanti negli anni convinta che certe cose non possano più scalfirti, che hai imparato a conviverci..." che paiono uscire dalla penna di una persona della mia età, o quasi.
Anche a me, alla tua età, è capitato di pensare così. Purtroppo ci hanno pensato gli anni che sono passati a decine a farmi capire quante scalfiture, ferite, lacerazioni mortali, mi stavano ancora aspettando.
Ti auguro di cuore che ciò non sia vero per te, e che tra alcuni anni, rileggendo le tue righe, tu possa sorridere serena.
Con grande simpatia.

ecco, Mario, un piacere per gli occhi davvero... non una virgola fuori posto!

già, il testo non sembra scritto da una ragazza così giovane, complimenti. R.

Mamma mia quanti complimenti! Sono commossa, davvero.. grazie!
Credo però che il mio scritto sia stato un po' frainteso.. non si tratta di un amore, e questo ci tengo a precisarlo!

Per quanto riguarda l'italiano.. è l'unico modo in cui so scrivere!

taniafigaro ha scritto:

...

Per quanto riguarda l'italiano.. è l'unico modo in cui so scrivere!

E per fortuna!

Siamo contenti (leggo anche gli altri commenti e mi permetto di parlare al plurale)di averti tra noi.Traspare da questa pagina una cosa che accomuna tutte noi penne,un amore profondo per le parole.Mi piace il tuo stile e, come gli altri, i miei complimenti per la forma.E' buffo come tu sia arrivat insieme a Franca,sessant'anni di differenza ed unico piacere per me:leggere nuove parole da due donne così belle!
Benvenuta!

scrivi: "E se fossi io, l’artefice di tutto ciò?" questo è un pensiero razionale o piuttosto un modo come un altro per giocare con i pensieri e per scriversi come si fosse davanti a uno specchio. mi verrebbe da dirti cose che sembrerebbero un po' scontate o piene di supponenza. di questa pagina, compresi i commenti, mi ha colpito il fatto che certi modi di sentire non hanno età. a volte il tempo sembra davvero una illusione, salvo poi scontrarti con i dati di fatto.

questo ricordo sembra opprimerti e davvero nessun dio potrà alleggerirti, secondo me.

magari lo scrivi, come fosse un sogno, chissà. benvenuta

Grazie veramente a tutti..

Luca Curatoli ha scritto:

scrivi: "E se fossi io, l’artefice di tutto ciò?" questo è un pensiero razionale o piuttosto un modo come un altro per giocare con i pensieri e per scriversi come si fosse davanti a uno specchio. mi verrebbe da dirti cose che sembrerebbero un po' scontate o piene di supponenza. di questa pagina, compresi i commenti, mi ha colpito il fatto che certi modi di sentire non hanno età. a volte il tempo sembra davvero una illusione, salvo poi scontrarti con i dati di fatto.

questo ricordo sembra opprimerti e davvero nessun dio potrà alleggerirti, secondo me.

magari lo scrivi, come fosse un sogno, chissà. benvenuta

Questo ricordo non solo mi opprime..mi schiaccia proprio..ma ho imparato a conviverci..e quando proprio non ce la faccio più allora scrivo di lui..pagine come questa che ho pubblicato tornano periodicamente, ogni volta qualcosa rende il ricordo più vivido e io non riesco a soffocarlo..ma ripeto, non si tratta di un amore..

Complimenti anche da me, Tania. Hai sentito? siamo arrivate insieme, ci accomuna il piacere
della scrittura. La differenza tra le nostre età è esattamente di 60 anni. Tu la nipotina in punta di penna, io la nonna. Danielal, nostra amabilissima Boss, vuoi proclamare ufficialmente che Tania è la nipotina di "in punta di penna" ed io la nonna? Vi racconterò qualche favola e i miei ricordi di gioventù. Abbracci a tutti. Franca.

Franca posso essere solo onorata di tutto ciò..
Mi dispiace solo di avere pochissimo tempo per scrivere, e dato che lo faccio solo a mano poi è difficile trovarne dell'altro per ricopiare tutto e postare..
Ora poi inizia il periodo di studio intensissimo per l'Università (studio Medicina) e avrò ancora meno tempo!
Uffaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!

Studi medicinia, Tania! complimenti. cerca di trovare il tempo par partecipare al quinto round.
Anche io scrivo a mano. E poi, che noia ricopiare tutto. Un abbraccio. Franca.