La felicità, attimi effimeri, agognati. Vissuti solo a metà
Nell’attimo stesso in cui la credi raggiunta, la felicità, già percepisci l’ombra del dopo che si stende a velarla. E chiede pegno, perchè quasi mai sono momenti regalati.
Bisogna viverla spensieratamente, la felicità, in quei brevi splendidi istanti che la vita ci concede.
Sperare di raggiungerla e mantenersela per sempre, pianificandone perimetri, è come fare scorta di prodotti surgelati, quando li consumi ti rendono solo l’idea di ciò che avrebbero potuto essere realmente.
La felicità va condivisa. Raggiungerla e tenerla solo per sé non è solo un atto di egoismo, è un essere già morti dentro.
E’ illusione riuscire a trattenerla in una stanza, la felicità. La perderemo e la ritroveremo, più volte.
Di essa sempre ci rimarrà però il ricordo con cui vestirsi a battaglia mentre attraversiamo la nebbia oltre la parete. E sarà valsa la pena viverne anche un solo momento.