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 quel che ancora vedo, mi fa soffrire

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Daniela Micheli
cinzia tomassini
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cinzia tomassini
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cinzia tomassini


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MessaggioTitolo: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime28/2/2008, 10:53

L'uguaglianza tra uomo e donna è ancora oggi una sfida ed una denuncia
per una cittadinanza incompiuta.
Non mi dilungherò molto su questo fenomeno ma ci tengo a denunciare
alcuni aspetti affinché si abbia un assaggio della situazione in cui
vivono le donne della nostra civiltà (mi propongo di scrivere più
accuratamente al riguardo su altri lavori che sono in corso).
Se osserviamo bene, possiamo chiederci quante sono le donne che
partecipano ai dibattiti e hanno voce in sedi internazionali.
A gennaio del 2006, il "Comitato della Nazioni Unite per
l'eliminazione della discriminazione contro le donne ha reputato
inadeguate le misure adottate dall'Italia per risolvere il problema
della bassa partecipazione delle donne alla vita pubblica. Il Comitato
ha raccomandato che nella legislazione pertinente sia inclusa una
definizione di discriminazione contro le donne, per allineare l'italia
alla Convenzione delle Nazioni Unite sulle donne".
Inoltre, l'Organizzazione mondiale della sanità afferma che tutte le
donne sono a rischio per quanto riguarda la violenza domestica, ossia
tutte quelle forme di maltrattamento psicologico e fisico, compresi
tutti i comportamenti coercitivi o di controllo.
Secondo lo studio dell'Oms, condotto con la London School of Hygiene
and Tropical Medicine e diverse associazioni di donne con altri
istituti di ricerca nazionali, oltre a rilevare dati di violenze
domestiche omogenei, indipendenti dai paesi di appartenenza o dalle
condizioni sociali ed economiche, hanno denunciato il fatto che non
sono state risparmiate dalle violenze nemmeno le donne incinte.
Infatti, il 4 - 12% di queste donne sono state picchiate durante la
gravidanza.
Uno dei problemi principali è il silenzio e così la maggior parte
delle violenze rimangono nascoste.
Altre donne, invece, hanno sperimentato un incremento di violenze dopo
aver esposto denuncia.
Irene Khan denuncia che in "Asia e Medio Oriente le donne vengono
uccise in nome dell'onore. Nell'Africa occidentale le ragazze sono
sottoposte a mutilazioni genitali femminili in nome della tradizione.
Nell'Europa occidentale le donne migranti e rifugiate sono attaccate
perché non accettano le usanze sociali della comunità che le ospita.
Nella regione meridionale dell'Africa le ragazze sono stuprate e
infettate con il virus dell'HIV/AIDS perché coloro che abusano di loro
sono convinti che fare sesso con una vergine li guarirà dalla
malattia. Infine, nei paesi più ricchi e più sviluppati del mondo, le
donne vengono picchiate a morte dal proprio partner".
Fra 25 paesi dell'Unione Europea, l'Italia ha il dato più basso di
occupazione femminile.
Le donne sono soprattutto occupate nella pubblica amministrazione,
nella sanità e in modo particolare nella scuola. Inoltre, sono ancora
molte le donne non scolarizzate che lavorano in campagna o sono
occupate nel lavoro nero e non qualificato, o donne che devono
lavorare in età avanzata.
In Italia, e non solo, le donne lavorano più degli uomini, si laureano
più velocemente e con i migliori voti, ma la disoccupazione è quasi
doppia rispetto a quella maschile. Le donne sono ancora sottopagate e
ci sono più impiegate che dirigenti. Non solo, secondo il rapporto
Ocse del 2006, siamo anche indietro sulla crescita dei salari. Secondo
questi dati, l'occupazione femminile italiana si pone al quart'ultimo
posto, prima della Corea, Messico e Turchia.
"Il tasso di occupazione delle donne in Italia nel 2005 era al 45,3%,
contro il 56,1% della media Ocse e il 57,8% dell'Europa a 15".
Secondo un rapporto recente dell'International Labour Organization
(ILO), se le donne, negli Stati Uniti, occupano il 45% dei posti di
comando nella sfera pubblica, in parlamento o sono manager a livelli
aziendali nelle grandi imprese, in Italia i dati scendono a 18%.
Oltre le differenze di occupazione, cambia anche il tipo di contratto.
Per citare un esempio concreto, un comunicato stampa del 7 marzo 2006
ha attestato che nell'Emilia Romagna su 1.870.000 occupati, 1.064.000
sono uomini e 806.000 donne. Le donne hanno un contratto di lavoro
flessibile: su 806.000 lavoratrici, ben 170.000 lavorano part-time e
80.000 a termine.
Le donne sono tuttora discriminate nel campo della scienza, come ha
dimostrato il Gruppo di Helsinki. Non dimentichiamo che sono state
sempre trascurate nella storia dell'umanità figure femminili
importanti.
Se si esaminano i necrologi degli ultimi anni, ci si rende conto che
appaiono nomi illustri quasi solo di uomini.
Le donne illustri sono immortali?
Barbara McClintock, premio Nobel per la medicina nel 1983, disse ad
una sua allieva che essere una donna scienziato è peggio che essere un
negro in America e ribadì: "Competere con successo con gli uomini è
fuori questione... anche quando la donna è intellettualmente
superiore".
Nel 1996 è stato istituito l'Ufficio del Ministro per le Pari
Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 1997
con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sono state
fissate le funzioni del Ministro e, sempre nello stesso anno, è stato
istituito il Dipartimento per le Pari Opportunità e modificato con i
D. P. C. M. del 30 novembre 2000 e D. P. C. del 30 settembre 2004.
Il Dipartimento è stato strutturato nell'ufficio per gli interventi in
campo economico e sociale; ufficio per gli interventi in materia di
parità e pari opportunità; ufficio per la promozione della parità di
trattamento e la rimozione delle discriminazioni.
Sono state istituite anche una serie di reti dalle locali alle
regionali fino a quelle europee.
La Regione Lazio, per esempio, attraverso le leggi regionali sulla
famiglia ha varato una serie di provvedimenti per sostenere le donne
nell'imprenditoria con la legge regionale n. 51 del 13 dicembre 1996,
sulla tutela della salute, al potenziamento delle strutture per la
prima infanzia.
La Toscana ha istituito un Centro di Documentazione Pari Opportunità
e, oltre ad occuparsi della raccolta e della diffusione di materiale
informativo e documentario sulle pari opportunità, si propone come un
punto di riferimento per gli enti, associazioni, ricercatori e
studenti. E' specializzato nelle tematiche:
- donne e processi decisionali, rappresentanza politca, empowerment;
- politiche del lavoro, occupazione femminile, imprenditoria
femminile;
- organismi e fonti normative sulle pari opportunità.
Il Centro offre anche il servizio di consultazione e lettura in sede,
di banche dati su CD - Rom, servizio di reference, assistenza
bibliografica e altro.
La Commissione Regionale per le Pari Opportunità (parliamo sempre
della Toscana) ha elaborato una serie di proposte per valorizzare la
differenza di genere, finanziamenti per le imprese anche a fondo
perduto, valorizzando il periodo di congedo di maternità e paternità.
Un'altra iniziativa molto importante è la DADA (Dalle Donne in Aiuto
ale Donne), per l'aiuto, l'assistenza e la prima accoglienza sia per
donne che minor che hanno subito maltrattamenti, violenze ed
emarginazione sociale.
Salta subito agli occhi come la violenza sulle donne sia diffusa in
Italia. Ecco il perché di tante associazioni, campagne di
sensibilizzazione promosse dal Nord al Sud del paese e cito proprio
l'ultima che conosco, tanto per fare un esempio, promossa dal CEDAV
(Centro Donne Antiviolenza) di Messina, Lady Butterfly impara a
volare.
Nel 2005 sono triplicate le denunce di sturpo e il Telofono Rosa ha
affermato che la violenza uccide più del tumore. Secondo la Questura
di Roma, nella capitale ogni tre giorni una donna subisce uno stupro.
Secondo il Rapporto Unicef del 2000 quasi 130 milioni di donne in
tutto il mondo vengono sottoposte alla pratica della mutilazione
genitale. Circa 60 milioni di donne sono sparite dalle statistiche
demografiche perché vittime delle loro stesse famiglie.
La ricerca del 2004 dell'Eures ha dimostrato che un omicidio su
quattro in Italia avviene entro le mura domestiche e il 70% delle
vittime sono donne, soprattutto casalinghe.
Il maggior numero di omicidi domestici è stato registrato nel Nord
Italia pari al 44,4%, contro il 34,2% del Sud e 21,4% del Centro.
Anche i dati dell'indagine Istat pubblicati nel 2004 affermano una più
alta percentuale di violenze al Nord, soprattutto nelle grandi aree.
Il 43% delle donne ha subito uno stupro o un tentativo di stupro in
luoghi familiari e il 28,8% in strada, il 4,3% in un parco pubblico o
al mare, il 5,9% in un locale pubblico.
La violenza familiare in Europa è la prima causa di morte tra i 16 e i
44 anni.
L'Associazione Penelope di Palermo con il Progetto Fragile e con la
collaborazione dell'Associazione Casa dei Giovani di Bagheria ha
creato degli sportelli per le donne vittime di violenze e per lo donne
vittime della tratta, fornendo una consulenza legale gratuita,
l'accoglienza in strutture già attive, una banca dati sulle strutture
esistenti nella Regionee, una rete di servizi pubblici e privati.
"Promozione di inserimenti lavorativi tramite tirocini formativi ex
art. 18 Legge 196/97 con erogazione di borse di lavoro per favorire il
reinserimento lavorativo delle vittime di violenza e promuovere
percorsi di vita indipendente.
Un altro sportello che ha lavorato sul territorio siciliano è quello
di Arcidonna impegnato nell'imprenditoria femminile, nell'orientamento
e nell'assistenza legale, nella Consulenza economica, tributaria e
giuridica, Mediazione Familiare e anche microcorsi di alfabetizzazione
informatica.
Il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per
l'eliminazione della violenza contro le donne, per ricordare il primo
Encuentro Feminista de Latinoamerica y el Caribe, a Bogotà nel luglio
del 1981 ed è stata resa ricorrenza ufficiale nel 1999 dall'ONU votata
all'unanimità con risoluzione n. 54/134 del 17 dicembre.
Fu la Repubblica Domenicana a proporre questa giornata in onore di
Patria, Minerva e Mate Mirabal, le tre sorelle domenicane uccise il 25
novembre del 1960 perché impegnate nella lotta di liberazione contro
il generale Trujillo. La loro storia è raccontata dal lungometraggio
di Mariano Barroso "La rivoluzione delle farfalle".
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime28/2/2008, 11:21

E' per questo che ci siamo annusate, io e te.
E ci siamo piaciute dal primo momento.
Un articolo da stampare, da leggere, da riflettere.
E non fare finta che le cose siano cambiate.
Una riflessione che aggiungo a questa tua: un nuovo partito è nato per combattere contro una legge che ha permesso alle donne di esercitare la scelta di volere o non volere una gravidanza con l'assistenza sanitaria dovuta, momento di lotta e di conquista per le donne. Legge che ora viene messa in discussione, la Lista per la vita da chi inneggia ad un grandissimo assassino, Bush.
Così è, Cinzia. Se ci pare.
Ricordi la nostra chiacchierata vis to vis su Pirandello?
Mai titolo a commento a questo tuo articolo-denuncia-informazione è appropriato.
Il mio plauso più sincero ed un ringraziamento.
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sorcio
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime28/2/2008, 12:47

Perfetta la denuncia, ma vedi Cinzia, anzi cinzia, non si puo' piu' dire che non lo sappiamo non lo immaginavamo non ci pare possibile.
Lo sappiamo e benissimo tutti.
Questo e' il momento di fare, il momento di dire e' passato.
Un esempio....
Questo sito
questo e' il fare.
mentre io dico.
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cinzia tomassini
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime29/2/2008, 09:06

Nocturna è per me una persona molto importante e ha ragione nel dire che ci siamo capite subito. E' vero: la prima volta che l'ho incontrata ho compreso. Sorcio è per me una bella rivelazione, non lo conosco, non ci siamo mai incontrati. Ma è come se lo avessi incontrato, perché qui le persone si incontrano sul serio. Mio figlio Michelangelo mi dice sempre: "Mamma io e te a quattro metri sopra il cielo, perché a tre, è già troppo affollato". Io aggiungo che vi invito.... Un'altra piacevole rivelazione è Mammolina, perché di Mammolina avevo una idea distorta da un altro sito di scrittura. Nel senso che mi ritrovavo a leggere dei commenti nei suoi riguardi, spesso pesanti. E provavo un senso di smarrimento. Lì io ero registrata come Immensità. In onore della canzone che mi piace. Ma ci sono altre persone che amo leggere, che considero in gamba e che qui, hanno avuto la possibilità di rivelarsi, a loro dico grazie. Anche a Daniela dico grazie. Sono giorni faticosi per me, non lo nascondo. Non è semplice pensare a tre mostre tutte così vicine. Ma passare qui è sempre una bella e piacevole esperienza, cinzia
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime29/2/2008, 12:55

Pirma di tutto grazie...
Purtroppo si sa e si è sempre saputo ....essere donna è difficile in questa società in passato come oggi anche se sicuramente in passato credo molto di più... Però ogni volta che leggo testimonianze che ci "riguardano" una domanda mi nasce sempre spontanea: é mai possibile che nulla possa cambiare? E' mai possibile che certe condizioni di vita delle donne sono così e basta? Perchè ???? Parliamo di violenza subita in ambito familiare.
Perchè tante donne accettano tanto e tutto ancora? So perfettamente che purtroppo i casi sono diversi e il silenzio in certi casi è dettato dai tanti problemi .. insicurezze , paura , vergogna e chi più ne ha ne metta ma cavolo siamo anche nel 2008 e io non riesco a concepire che una donna possa sottostare alla violenza ....Centri di accoglienza ce ne sono ...persone che possono aiutarti ci sono ...perchè rimanere?
Vabbè come al solito mi sono persa nei miei commenti e riflessioni..

grazie Cinzia comunque e scusa se mi sono lasciata prendere la mano...

Aurora
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime3/3/2008, 08:51

"Immensità". ho un (buon) ricordo di questo nick. io posso dire solo che essere donna è faticoso, troppo. che ogni più piccolo spazio di libertà è una conquista da difendere a morsi. che affrancarsi da compagni, figli, genitori e fratelli è difficile e ha costi altissimi. e che, per essere pienamente felice, io-donna ho bisogno di lentezza. altrimenti mi sento amputata, violata, non viva: un soprammobile che trotta per casa, un manichino che sconosce la gioia.
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime3/3/2008, 09:54

Vi faccio un esempio pratico che sto verificando in questo momento: da me lavorano cinque funzionari di cui una sola è di genere femminile. Gli altri, oltre a stipendi di molto superiori, hanno, nell'ordine:

- auto aziendale a disposizione anche durante il week-end
- blackberry
- pc portatile dell'ultima generazione

Lei:
- niente

Scusate ma ste cose mi fanno girare le ovaie a mille....
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime3/3/2008, 11:22

cinzia tomassini ha scritto:
Nocturna è per me una persona molto importante e ha ragione nel dire che ci siamo capite subito. E' vero: la prima volta che l'ho incontrata ho compreso. Sorcio è per me una bella rivelazione, non lo conosco, non ci siamo mai incontrati. Ma è come se lo avessi incontrato, perché qui le persone si incontrano sul serio. Mio figlio Michelangelo mi dice sempre: "Mamma io e te a quattro metri sopra il cielo, perché a tre, è già troppo affollato". Io aggiungo che vi invito.... Un'altra piacevole rivelazione è Mammolina, perché di Mammolina avevo una idea distorta da un altro sito di scrittura. Nel senso che mi ritrovavo a leggere dei commenti nei suoi riguardi, spesso pesanti. E provavo un senso di smarrimento. Lì io ero registrata come Immensità. In onore della canzone che mi piace. Ma ci sono altre persone che amo leggere, che considero in gamba e che qui, hanno avuto la possibilità di rivelarsi, a loro dico grazie. Anche a Daniela dico grazie. Sono giorni faticosi per me, non lo nascondo. Non è semplice pensare a tre mostre tutte così vicine. Ma passare qui è sempre una bella e piacevole esperienza, cinzia

... grazie Cinzia ... sò che di me si può avere un'idea non proprio agreable per quanto si è letto in giro, come con te così con altri ho sempre sperato ed avuto fiducia nel tempo, che mostra e dimostra quanto le persone siano poi davvero ... Wink per fortuna non ho fretta e so che il tempo appunto è a mio favore dando prova di ciò che realmente sono. ad oggi, non saprei ancora dirti e dire a nessuno il perchè di tante follie che sono state scritte, questo è il mio unico rammarico. Renata
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime3/3/2008, 11:24

ps. ma tu sei la mamma di michelangelo? quel ragazzo che su altri siti ho letto e che scrive benissimo? complimenti per tuo figlio, dalle sue parole si comprende quanto è in gamba! Smile
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime2/4/2008, 04:44

sorcio ha scritto:
Perfetta la denuncia, ma vedi Cinzia, anzi cinzia, non si puo' piu' dire che non lo sappiamo non lo immaginavamo non ci pare possibile.
Lo sappiamo e benissimo tutti.
Questo e' il momento di fare, il momento di dire e' passato.
Un esempio....
Questo sito
questo e' il fare.
mentre io dico.

perdonami, romeo, e mi stupisco, ma non è come dici tu. sono d'accordo sul fare e sono impegnata in questo, ma è ancora il tempo di denunciare. le quote rosa, che poi nemmeno ci sono, sono umilianti ma necessarie (hai fatto vita di sezione: sicuramente sarai stato un segretario illuminato; da me, una delle più importanti sezioni di roma, era lotta dura!), è umiliante non poter denunciare un uomo che ti picchia perchè per poter agire in modo efficace la polizia o chi per lei lo deve prendere in flagranza. certo, puoi portare un certificato medico, fare un esposto, una denuncia, ma tutto si ferma lì e inizia l'incubo delle minacce e non vado oltre. la cronaca ci parla di violenze in famiglia, di donne picchiate, uccise.
il mio mondo è degli uomini, anche se le donne sono numericamente di più e con risultati migliori, ed io non sono un cervello più che dotato e preparato, ma una bella figa da chiudere a chiave in stanza per provarci. e non solo io: è il battesimo che tocca un pò a tutte noi.
hai delle pubblicazioni scientifiche su riviste importanti? certo, non ti sei fatta un mazzo tanto giorno e notte perchè gli esperimenti venissero, dimenticandoti di natale, capodanno, domeniche e agosti inclusi, no: ti sarai scopata il prof.
chi si farebbe operare da una donna? siamo troppo emotive: un uomo da più sicurezza.
mia sorella, avvocatessa, viene sistematicamente scambiata per segretaria. e non so quanti esempi potrei portare, ma ci hanno pensato cinzia e daniela, ricordando che ora dobbiamo pure temere che ci venga tolta la libertà di decisione sul nostro corpo, come fossimo dei dolci forni.
però si dice che le donne a lavoro siano stronze, che quelle che ce la fanno, le poche, sono furbe, cattive, non tranquille e compagnone come voi uomini: ma va? per avere la metà delle opportunità che ha un uomo dobbiamo faticare il triplo, e non certo a parità di capacità, e cerchiamo di tenercelo stretto, perchè non possiamo permetterci errori. non per questo le giustifico, ma le comprendo.
l'altro giorno seguivo uno dei dibattiti elettorali: degli uomini si parlava citandone i nomi, quando è stato il turno della capolista del lazio, credo, del PD si è aggiunto l'aggettivo carina. non sai quanto mi sono imbestialita.
durante la specializzazione una donna medico non ha maternità: perde tutto. un uomo no. ma noi abbiamo il miracolo della vita, il prodigio della maternità: ma per piacere!!! e te lo dice una donna che spera di avere dei figli, ma sinceramente non aspetto questo per realizzarmi e non sono un utero che cammina... però sono assassina se decido di abortire, persino con una pillola.
ti prego, romeo, non dirmi che queste cose le sappiamo, le immaginiamo, che è passato e che ora si deve solo fare, perchè noi le viviamo, e ti assicuro che è umiliante e fa rabbia, tanta rabbia.
c'è una cultura antica che resiste da smantellare, c'è tanto da fare, ancora, soprattutto da noi donne, che non abbiamo un modello femminile moderno a cui rifarci: non a caso si dice "una donna con le palle!".
beh, io sono una donna, non voglio le palle, ma ho un cervello e un cuore, e romeo, forse tu lo sai, ma ancora non lo sanno tutti. e non è ancora passato. le pari opportunità di cui tanto si parla ancora non ci sono e ancora sopravvive la mentalità dell'uomo padrone, così come ci sono donne alle quali, mi rendo conto, tutto questo va bene. ma sono sempre meno.
dobbiamo fare ancora molto. ben vengano le denuncie di cinzia, perchè non sei tu uomo a dover aver paura quando torni la notte da solo a casa.
s. de beauvoir scrisse, nel sesso forte, che donne ci educano. in questo rispondo anche ad aurora; è ancora così, ma molto meno rispetto a prima. siamo nel 2008 ed è tempo che ci educhiamo da sole, che spezziamo vecchie catene, anche se può essere doloroso, e che decidiamo chi vogliamo essere perchè è anche colpa di noi donne se certe realtà persistono. ma non si compiono grandi imprese in una notte, e l'emancipazione femminile è ancora storicamente giovane e ha tanta strada da fare, ancora. ma la faremo.
Ti chiedo scusa per lo sfogo, romeo: in realtà ho preso il via dalle tue parole, perchè sembravi dare per scontato che tutti la pensino come te. credimi, non è così, non ancora, anche se non sei l'unico. e questo è un argomento che mi tocca molto profondamente e mi accende. sono certa che mi avrai compresa.
Elisabetta


Ultima modifica di bettarm37 il 16/4/2008, 02:04 - modificato 1 volta.
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cinzia tomassini
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime3/4/2008, 12:47

cara Renata, il mio Michelangelo ha solo 11 anni e usa ancora il computer per giocare... ma chissà forse un giorno, un abbraccio e ho letto con interesse tutti ci commenti
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime4/4/2008, 16:10

cinzia, l'uguaglianza tra uomo e donna non è ancora arrivata nei paesi cosidetti civili.Ci sono aziende che non assumono donne per il rischio di gravidanze...pensa te.
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sorcio
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime4/4/2008, 17:24

fino in fondo Elisabetta
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime4/4/2008, 17:43

Ho letto adesso anche i copmmenti.
Elisabetta lo sai che hai un bel carattere??

qua la mano...
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime4/4/2008, 18:40

te la do volentieri, nuccina! ma sul bel carattere....mah!
spero che sorcio mi voglia ancora bene: l'ho letto e sono partita in quarta, visto che non tutti gli uomini "sono" come lui...
B
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime4/4/2008, 18:47

sorcio ha scritto:
fino in fondo Elisabetta

sorcio romeo! mi vuoi ancora bene? dimmelo!!!!
GB quel che ancora vedo, mi fa soffrire 545810
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime4/4/2008, 18:50

romeoooooooooo dille che le vuoi bene plisssssssss quel che ancora vedo, mi fa soffrire 556327

ma dillo anche a me.... quel che ancora vedo, mi fa soffrire 725624
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime4/4/2008, 18:53

nuccina lui te ne vuole, e l'invettiva l'ho fatta io: sono io che rischio di perderlo per sempre....sigh!!!
GB
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime4/4/2008, 18:56

ma come potresti perdelo con un faccino cosi...sù sù betty...
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime4/4/2008, 19:00

no! non mi vuole più bene....sigh!! quel che ancora vedo, mi fa soffrire 776475
GB
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime16/4/2008, 02:09

donne! volete commentare, per favore?
Elisabetta
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MessaggioTitolo: Re: quel che ancora vedo, mi fa soffrire   quel che ancora vedo, mi fa soffrire Icon_minitime16/4/2008, 07:48

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