Eppure a me sembrava malinconia

Eppure a me sembrava malinconia


Ieri ho trovato casualmente una pagina di diario dentro il cassettone istoriato di un comò Luigi XV di una villa gentilizia.
Di mestiere faccio la restauratrice e da sempre amo il profumo d’antico, le cose velate dall’oblio del tempo, le sopite sensazioni che parlano di un incedere diverso, più lento, più elegante come se “l’oggi” avesse divorato nella frenesia del movimento l’adagio del sapore delle percezioni, il loro svanire fra l’impronta della memoria scivolando sullo specchio arrendevole alle nuove mode.

Il mio lavoro mi porta spesso a contatto col passato coi gusti di chi ha vissuto epoche lontane. E mi porta accanto alle loro anime, e lì, la mia immaginazione lavora in trafori di fantasie e intagli, come la mia mano quando si prende cura del legno.

E’ un foglio ingiallito di grafia minuta, le parole hanno assunto l’accento brillante tipico delle penne intinte nel calamaio dell'inchiostro vivo. Il mare azzurro dei sentimenti con cui forse una donna ha scritto queste poche righe:

Sono nella mia casa paterna, dopo tanto tempo ho ripreso le mie letture. Oggi mi sento lieta, per la prima volta ho provato l’emozione di riaprire il Vostro libro. Non ho scordato niente delle parole che ci siamo scambiati in quel luogo molto tempo fa ma qui dentro, in quella pagina precisa, una vostra frase mi tiene compagnia da molti anni. Ed oggi ho potuto rileggerla con animo diverso.
Voi la sottolineaste con la penna. Oggi la riscopro vera come vera è stata la vostra tenerezza per le mie vicessitudini. Ho accarezzato quella increspatura della carta dove poggiaste le vostre dita, la vostra attenzione. Mi pareva di risentire la vostra carezza, l’unica che abbia mai avuto. La vita ha potuto compiersi nel fato che ognuno di noi incrocia suo malgrado.
Qui sul lago la vita è sbocciata anche per me, qualche volta immagino ancora i vostri occhi prima che il destino decidesse per noi e ci lasciasse soltanto il senso di questa impalpabile carezza…

Ogni tanto mi capita di trovare fogli, annotazioni di pensieri sparsi, pagine di appunti di vita quotidiana persi ormai nell’eco del passato, ma oggi non saprei…questo foglio mi richiama ad una sorta di malinconia come se la donna che l’ha scritto, chissà poi in quale frammento del tempo, avesse voluto fermare la sua scrittura per sempre dentro la mia percezione. Un sottile filo trasmesso dal passato.

Non avevo più voglia di lavorare. Non so perché. Forse volevo tenermi dentro l’emozione provata nel leggere quelle poche righe, forse volevo assaporare quel mistero sentimentale in tutta la mia immaginazione, o forse sono solo una stupida sognatrice romantica che si perde troppo nella fantasia.
Mi sono avvicinata alla finestra e dalla tenda discosta ho guardato il lago.
Laggiù da qualche parte, nel pensiero di una primavera sbocciante, un’altra donna deve aver posato con malinconia e dolcezza il suo sguardo sull’amore.





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Una pagina tenera e delicata. Un filo dorato lega una donna del passato a una del presente.
Un saluto da Franca.

grazie mille Franca,

e questo è il mio saluto a te

Grazie, Lara. Auguri per il tuo affascinante lavoro. Un abbraccio. Franca.

Lara, grazie per questa bella pagina, malinconica forse, ma certo che riconcilia con la lettura e col piacere di leggere parole e frasi scritte con garbo e sentimento.

in questa paginetta che sembra uscita dallo scrigno del tempo, evochi temi a me cari: l'immaginazione viva che lavora il tempo, come la tua restauratrice; la tenerezza, la malinconia perfino nella scrittura... minuta, pallida come l'ombra, eppure ancora lì a dispetto di due tempi che si affacciano: l'uno apparentemente immobile e l'altro assorbito dal mondo.

anche a me capitano giorni in cui l'unico modo di difendere certe emozioni è rinchiudermi nel mio sguardo e nel mio respiro

Mario Malgieri ha scritto:

Lara, grazie per questa bella pagina, malinconica forse, ma certo che riconcilia con la lettura e col piacere di leggere parole e frasi scritte con garbo e sentimento.

grazie per aver letto e condiviso insieme a me.
ciao

Luca Curatoli ha scritto:

in questa paginetta che sembra uscita dallo scrigno del tempo, evochi temi a me cari: l'immaginazione viva che lavora il tempo, come la tua restauratrice; la tenerezza, la malinconia perfino nella scrittura... minuta, pallida come l'ombra, eppure ancora lì a dispetto di due tempi che si affacciano: l'uno apparentemente immobile e l'altro assorbito dal mondo.

anche a me capitano giorni in cui l'unico modo di difendere certe emozioni è rinchiudermi nel mio sguardo e nel mio respiro

Temo di non saper vivere adeguatamente i miei tempi. così restauro prose e vivo nel passato, magari assaporando sentimenti più spessi di quelli di oggi.
Ma tutto quanto è relativo; ieri come oggi
grazie di esser passato a leggermi.

Il tuo è un modo molto tenero di restaurare storie e magie.
Trovare un messaggio che attraversa il tempo parlando d'amore è come se quell'amore sia rimasto sospeso nell'aria aspettando di rivivere.

Diverso il messaggio che trovai in un'aula universitaria in un quaderno dimenticato, parlava di voglia di morire: ci aggiunsi il mio numero di telefono, ma nessuno chiamò.