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 PERCHE' HO DECISO DI NON PUBBLICARE LIBRI.Fino a quando ci sarà questa industria culturale in Italia

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Carlo Bodeleri
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MessaggioTitolo: PERCHE' HO DECISO DI NON PUBBLICARE LIBRI.Fino a quando ci sarà questa industria culturale in Italia   PERCHE' HO DECISO DI NON PUBBLICARE LIBRI.Fino a quando ci sarà questa industria culturale in Italia Icon_minitime12/6/2010, 18:48

PERCHE' HO DECISO DI NON PUBBLICARE LIBRI.
(fino a quando ci sarà questa industria culturale in Italia).


Dopo la morte di Dio, avvenuta soprattutto per il soffocamento del Titolare da parte della sua casta sacerdotale, ipocrita e corrotta, la nostra era sta assistendo ad un secondo omicidio spirituale: la fine dell’Arte.
Secondo la profezia di un noto scrittore, nel 2030 saremo tutti artisti, e avremo tutti a disposizione una bella casa editrice per farci pubblicare la nostra operilla.
Personalmente, almeno tre volte il giorno mi capita d’incontrare persone che hanno avuto un’ispirazione geniale e mi chiedono venti euro per la commercializzazione di tale trovata.
Per molti questa sarà una festa della libera espressione, per me invece una fiera della catastrofe.
Mi chiedo che fine abbiano fatto il lento apprendistato, la faticosa conquista di uno stile personale e di una poetica emozionante.
Si vuole tutto e subito e questo per me è una malattia, altro che una liberazione!
Forse, l'Arte può salvarsi grazie ai Forum come questo, dove ancora vengono praticate le antiche virtù dell'ascolto, della pazienza e della lenta costruzione.

Ci siamo mai chiesti perchè le case editrici siano tante e proliferano come funghi?
Ve lo dico io: perchè ci sono troppi poeti e autori; insomma troppe persone che si ritengono tali, perché l’hanno arbitrariamente deciso loro.
Il desiderio di ciascuno di essi di vedere ufficializzata attraverso la stampa di un libro, questa loro convinzione, associata alla loro debolezza dettata da un narcisismo senza fondamento, è il punto di forza degli editori carnefici.
Vergognoso, poi, come una casa editrice nota, si sia servita della TV per invitare tutti ad inviare al suo staff i propri manoscritti, da valutare .
L'editoria è ormai omologata così ad una fabbrica di detersivi!
Scommettiamo che quell'editore pubblicherà tutto, ma proprio tutto ciò che gli verrà proposto?
Non vale, oggi, la qualità di un’opera in una società culturalmente massificata e peggio ancora globalizzata.
Ciò che conta è la quantità che si traduce in profitto e business.
ESISTE ancora la cultura oggi?

Io vi dico che la cultura è morta! L'hanno uccisa, editori, critici assoldati da questi ultimi, facendo e disfacendo a loro piacimento per incassare un turpe salario, ma parliamoci chiaro e fino in fondo, la cultura e l’Arte le stanno uccidendo anche i falsi Poeti e gli editori e i critici posticci e prezzolati che esaltano gli Ego degli appartenenti a questo imperante RECLUTAMENTO ALLARGATO DI FALLITI, per spillare quattrini facili come birra alla spina.

Come uscirne?
Non ho una soluzione di facile presa e d’immediata applicazione.
Comincio a dare il mio esempio: io non pubblicherò MAI A PAGAMENTO.
Se qualcuno s’accorge che merito bene, se no, bisogna fermare questa sciagura, ci deve essere un’altra strada!
Al momento non si vede, la disperazione è somma e monetizzata; ma se tutti protestiamo nella stessa direzione forse possiamo sbloccare delle nuove alternative, se ci uniamo possiamo costruire un nuovo modo di vivere la cultura e l’Arte.

La profezia dice che dopo la morte di Dio e la fine dell’Arte, uccisa dai suoi stessi praticanti, toccherà alla scomparsa dell’Uomo.
Personalmente mi tocco e spero sia esagerata.
Cerchiamo di fare quello che possiamo per salvarle, poverette.
Non si vive di solo pane, mi pare.
Che ne sarà dell’anima dell’Uomo in un mondo senza cultura e Arte, svincolate dal profitto economico?
Questa eventualità mi suscita orrore e provo a fermarla come posso!
E voi, amiche e amici della cultura e dell’Arte?
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Luca Curatoli
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MessaggioTitolo: Re: PERCHE' HO DECISO DI NON PUBBLICARE LIBRI.Fino a quando ci sarà questa industria culturale in Italia   PERCHE' HO DECISO DI NON PUBBLICARE LIBRI.Fino a quando ci sarà questa industria culturale in Italia Icon_minitime12/6/2010, 22:14

l’Arte la si potrà pure mettere sul piedistallo e adorarla: perchè no. la si potrà pure scambiare con il bisogno della massa di esistere anche soltanto un quarto d'ora (infondo la massa si nutre di individui che pongono al mondo questioni vitali); la si potrà pensare come a una gallina dalle uova d'oro. e gli artisti per me possono fare quello che vogliono. potrà essere morto il vostro dio e la cultura tutta. mai avute di queste superstizioni. e non ho mai avuto - e di questo ne soffro un poco - il piacere di discorrere o solamente sentire parlare e mangiare uno di quei mostri sacri che incantano popoli e generazioni. mi rimangono opere e rimasugli di intelligenze e sensibilità altre. solo questo conta per me: un libro che mi diventa caro come la mia pelle: versi, racconti, diari... tanti o pochi che siano, che mi diventano cari come il cielo azzurro, nonostante la noncuranza che percepisco. come le questioni irrisolte fossero delicate più di una farfalla che vive così poco su questa terra: come il mare e tanto altro ancora...

per quanto mi riguarda ancora non ho la speranza di aver qualcosa da dire al mondo, veramente qualcosa che valga la pena della fatica della scrittura - che come dici tu, partecipa a quel paziente lavoro di costruzione lungo una vita - e non parlo solo di grandi opere. ci vuole passione e coscienza innanzitutto. bisogna sentirle certe cose, altrimenti non credo si possano realizzare per decreto.

molti altri, gli spunti da trarre da questo tuo enfatico appello
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Carlo Bodeleri
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MessaggioTitolo: La lettera uccide lo Spirito, il Profitto stermina ogni forma vivente insieme alla sua Anima.   PERCHE' HO DECISO DI NON PUBBLICARE LIBRI.Fino a quando ci sarà questa industria culturale in Italia Icon_minitime13/6/2010, 06:47

CAro Luca, ho molto apprezzato lo SPirito contenuto nelle tue parole.
Leggendo tra le righe ho colto quel rispetto SAcro per la passione che ci anima, che fa male vedere insozzata da questo mondo avido,pieno di cialtroni e mercanti corrotti nel TEmpio.

Ciao!
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Carlo Bodeleri
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MessaggioTitolo: Re: PERCHE' HO DECISO DI NON PUBBLICARE LIBRI.Fino a quando ci sarà questa industria culturale in Italia   PERCHE' HO DECISO DI NON PUBBLICARE LIBRI.Fino a quando ci sarà questa industria culturale in Italia Icon_minitime13/6/2010, 07:21

Caro Luca,la tua osservazione è immensa come un oceano ,e merita un approfondimento perchè
ci fai riflettere su che cos’è ormai l’Arte per l’Uomo nel mondo attuale.
Per me l'artista è un artigiano ,un falegname dell'Inutile e l'Arte è la dea rivale del dolore.
Vedi , la vita come conservazione dell'individuo, propagazione della Specie,aumento costante del FAtturato, è un quadro ben riduttivo:in questa visione la necessità,la volontà di potenza,il bisogno, la fatica, il finalismo tracciano i modelli dell'uomo politico e dell'uomo economico, i due orrendi segmenti in cui è stato"normalizzato" l'uomo contemporaneo.
Ma la vita è anche giuoco, o se preferisci, è anche QUALCOS'ALTRO, qualcosa di diverso da tutto quello che ho detto prima.
Quando un pezzo di vita sottratto alla pena del Profitto controbilancia tutto il resto, il finalismo estremo dei nostri tempi è vinto.
L'Artista è colui che reimpara e vive e agisce la sua profonda Nobiltà d'animo.
Essere nobili non significa possedere ed esercitare il Potere -come oggi ignorantemente si crede-, bensì l'agire, il pensare, il fare arte senza finalità.
Ciò che chiamiamo cultura esprime l'indomabile istinto antipolitico e antieconomico dell'Uomo.
NEssuna casa editrice a pagamento potrà mai soffocarlo ed è per questo che il sito che ci ospita è così pulito, solare,LIBERO.
Ciao Luca!
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Luca Curatoli
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MessaggioTitolo: Re: PERCHE' HO DECISO DI NON PUBBLICARE LIBRI.Fino a quando ci sarà questa industria culturale in Italia   PERCHE' HO DECISO DI NON PUBBLICARE LIBRI.Fino a quando ci sarà questa industria culturale in Italia Icon_minitime13/6/2010, 15:34

nell'osservazione che tu lodi ci sono anche delle esagerazioni... specie riguardo alla mia spericolata definizione di Arte e dio.

di sicuro l'artista è un artigiano e in alcuni campi colui che ha una manualità a me sconosciuta (me ne sono reso conto visitando stamani l'ultimo giorno della mostra di Hopper: incisioni, acqueforti, disegni a matita e a penna, dipinti a olio... di sicuro anche l'americano avrà conosciuto la sofferenza, e tutti quei stati intermedi fino al dolore, che a volte fanno delle giornate di tutti noi ben misera cosa; eppure quanta commozione e gratitudine per una espressione di tal genere, seppur con lo scotto del contorno destinato alle opere d‘arte. quando nelle sale orrendamente dipinte di celeste e di rosa, lottavo contro il sentimento - tra audioguide, hostess e uomini divisa, guide saputelle e facce sbadiglianti - non vedevo l'artista osannato dai vari pontefici della critica e dell'industria culturale; vedevo l'uomo all'opera o parte di esso: ho visto un tizio che ha sfidato una enormità di difficoltà e probabilmente ha vinto una lunga serie di debolezze; sue e della società in cui ha vissuto).
allora la vittoria dell'arte ci cui parli tu è la vittoria di questo misero essere sulla terra. a dirla tutta una cosa del genere dovrebbe invitare al più profondo raccoglimento per accettare un simile dono. per questo e per altri sfumati motivi stamani ho avuto gli occhi lucidi per quelle pennellate che viste da vicino diventavano macchie…

L'Artista è colui che reimpara e vive

bella definizione: come un dipinto che se lo vedi sembra facile ma poi ti coglie lo stupore
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