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 Il cane nero

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Carlo Bodeleri
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Carlo Bodeleri


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MessaggioTitolo: Il cane nero   Il cane nero Icon_minitime17/6/2010, 19:53

Parigi, primo luglio 1971.

“Do' mi pa fumé, Baron Samedi, do mi pa fumè, safarà safarà”.

Una bestia stupenda, un molosso dal pelo nero lucido come quello d’uno stallone purosangue, avanza maestoso nella strada, mentre nell’aria risuona un’arcana invocazione.

“Do' mi pa fumé, Baron Samedi,do mi pa fumè, safarà safarà”.


Tutti si spostano al suo passaggio, tale è il suo carisma.
Dotato d’un possente fascio di muscoli pettorali, due occhi scuri come la notte che sprigionano rosse faville di brace e una filiera di denti bianchi e affilati.
Un animale prodigioso che sembra provenire dall’antro oscuro dell’Inferno.
Si dirige all’interno del Bois de Boulogne, uno dei più malfamati parchi della capitale francese.
Raggiunge una panchina pubblica dove sta sonnecchiando un giovane hippy dalla lunga barba trasandata e il ventre gonfio di birra. Sta bofonchiando nel dormiveglia:

“Do' mi pa fumé, Baron Samedi,do mi pa fumè, safarà safarà”.


Il cagnaccio si siede davanti a lui in posa accucciata.
- Mr. Jim Morrison, sveglia!
E prende a lanciare un orrendo latrato, fino a quando il ragazzo barbuto non si mette a sedere in ascolto.
- Uhmm…Ermes, hai accolto la mia implorazione, allora…
- Stai a sentire, rockstar da strapazzo, un conto è quando mi rivolgi delle innocue preghiere generiche per favorire la tua poesia e un altro quando mi costringi ad accorrere presso il tuo fetido alito con una sacra e inviolabile formula magica.
Me ne stavo in Polinesia con Afrodite, tra gustose fritture di pesce, noci di cocco, Sole e amplessi divini…scocciatore!
Cerca di tirare fuori un buon motivo per questa rottura, o t’incenerisco all’istante!
-Aiutami, o divino messaggero dai piedi alati, sono prigioniero dell’Effetto Soglia.
Ricordi quel giorno che ho scritto queste parole:

“La scuola, il sistema sociale, persino gli amici, proseguono a un certo punto l’opera dei genitori- quest’opera di snaturamento- e impariamo così a vivere la finzione.
Siamo costretti a vivere come gli altri vogliono, a sentire ciò che gli altri provano, sopprimendo la nostra vera identità, la nostra autentica personalità.
E’ una sottile forma di omicidio, e gli assassini –genitori, parenti, amici, e la società intera- ci suicidano piano piano, con il sorriso sulle labbra, e noi ci danniamo alla ricerca del fantasma della nostra realtà ormai perduta.”
Allora tu mi sei apparso e mi hai consolato:

-Per trovare la tua identità perduta, Jim, ti donerò la musica.
La musica è uno sguardo gettato oltre la soglia del cosiddetto reale.
Apre una finestra segreta e ti dà il senso e la magia della Visione personale.
Ma dovrai stare attento a non amarla troppo o resterai intrappolato al di là della Porta.
Apri le porte della percezione, guarda oltre e poi torna indietro in un punto d’equilibrio tra la dimensione della coscienza e quella del Sogno.
Non far saltare la presa della consapevolezza o la Visione si trasformerà in incubo e si perderà nel delirio.
-Ecco il problema, Signore delle vie. Sono rimasto prigioniero oltre la Soglia, schiavo dell’alcol e delle droghe. Non riesco più a tornare indietro.
Aiutami, o Divino, liberami.
Sai con quanta sincera passione t’ho servito, con tutta la buona poesia che ho inventato in tuo onore!
-Va bene, Jim, mio prediletto, ti donerò due giorni di sobrietà e di lucida cognizione, per ritornare dalle vaste regioni della tua Anima.
Ecco quello che devi fare: inscenare la tua morte.
Corromperai un medico per avere un falso certificato di decesso per cause naturali. I soldi non ti mancano.
Convincerai Pamela, la tua ragazza, a recitare la scena del ritrovamento del tuo corpo in una vasca da bagno.
Le dirai che vi rivedrete tra un paio di anni.
Soffrirà terribilmente, ma capirà che è una questione di vita o di morte: o ti liberi da questo mascherone del cantante rock auto-distruttivo o muori.E poi scappa, viaggia in incognito, più lontano che puoi.Mettiti in salvo.
Una volta distante da questa pagliacciata potrai dedicarti alla poesia come essere umano e non più come fenomeno da baraccone.
E le persone che ti vogliono veramente bene, ti saluteranno per strada “Jim!” e non più Re Lucertola, l’onnipotente sex-symbol intossicato.
Ora ti tocco col mio caduceo magico e poi a te la decisione:
o abbandoni il tuo ridicolo travestimento e torni a essere una persona o resti intrappolato oltre alla Soglia e sei finito.
Eccoti i due giorni di equilibrio psicofisico: adesso scegli.
Ti saluto Jim, per questa volta passi.
Ma la prossima volta che mi distogli dai baci bagnati dell’aurea Afrodite, per Zeus, ti fulmino sul posto![
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MessaggioTitolo: Re: Il cane nero   Il cane nero Icon_minitime8/10/2010, 22:33

ohibò, questo pezzo era rimasto nascosto tra le pieghe dei miei occhiali.
Concordo, la società ci suicida, ci omologa, ci sfrittella. E chi osa essere un tantino diverso, viene pure sfrittellato! Sig.
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