Il mio amico Giacomo ha un naso "importante” ed è stata la prima cosa che
notai quando lo conobbi.Era lì che troneggiava con una certa aria di sfida
come se fosse al centro del mondo, invece che in mezzo alla faccia.Da come
ne parlava si capiva che ne soffriva, che aveva il complesso di questa
protuberanza che lui definiva, esagerando, grande quanto
un'autostrada. L'aveva ereditato da suo padre ed era un'eredità che non aveva
potuto rifiutare; sul suo viso magro, quasi emaciato,poi, faceva un altro
effetto, più devastante e decisamente antiestetico.
Giacomo spesso ironizzava sul suo naso e, visto che non lo poteva cambiare,
gli aveva dato dei poteri straordinari.
Diceva che aveva una capacità connaturata di sentire gli odori che altri non
sentivano, e qui le sparava grosse.
Diceva che riusciva a indovinare cosa aveva mangiato un amico,non dall'alito
, ma semplicemente dal sentore emanato dalla pelle, o se la sera prima era
stato con una donna, poiché certi odori, affermava, ristagnano nei pori e,
né il sapone né l'acqua di colonia, riescono a eliminarli.
Il suo rapporto con le donne non era dei più felici:impacciato e timido non
riscuoteva grande interesse se non come amico e confidente.Ma Giacomo aveva
un amore segreto:una bella ragazza dai lunghi capelli castani e dagli occhi
celesti.Ma quello che più lo affascinava di lei era quel suo nasino
delizioso, con la punta leggermente rivolta all'insù che le dava un aspetto
capriccioso e impertinente. Giulia. così si chiamava, quando prorompeva in
una delle sue fragorose risate, si toccava con il dito indice la punta del
naso e questo gesto aveva su Giacomo un potere eccitante, si sentiva
scombussolare dentro e gli venivano certi pensieri.........
Lei nemmeno se ne accorgeva dello strano effetto che causava su di lui e
nemmeno si accorgeva del suo amore e attribuiva l'imbarazzo e il rossore del
viso quando le parlava alla sua innata timidezza.
Una notte la sognò: erano a piedi nudi...camminavano su un prato erboso e si
tenevano per mano ma i loro passi non li portavano da nessuna parte.Erano
circondati da folti siepi, da alti alberi. Tutto era così irreale,
silenzioso e paradisiaco; la lunga e folta capigliatura nascondeva a
malapena la nudità e le rotondità di Giulia;lui la baciò con trasporto, con
passione, lei sorrideva, era felice.Quanto durò quel momento Giacomo non
seppe dirlo.Si destò ancora con il calore di quell'emozione, rimase a lungo sul
letto con gli occhi chiusi nel tentativo di prolungare quella magia ed
assaporarne ancora la dolcezza.
Alla sera, mentre tornava dall'ufficio, la incontrò.Provò un certo
imbarazzo pensando al sogno, gli sembrava di essere un ladro di amore;lei
era allegra più del solito ed entusiasta di incontrarlo.
Ti devo parlare Giacomo- gli disse.
Sei il primo degli amici a cui lo dico.Fra due mesi mi sposo...è un amore
segreto, in pochissimi lo sanno.Lui abita due paesi più lontani da
qui, ci siamo sempre frequentati di nascosto, non volevamo che la nostra
storia venisse a conoscenza di tutti.
Sei invitato al mio matrimonio, sei uno dei miei migliori amici.
Giacomo era inebetito, riuscì a malapena a congratularsi con lei e scappò
via,con la scusa che aveva da fare.
Giunto a casa, si lasciò andare ad un pianto doloroso e rabbioso.
Come puoi pretendere che una fanciulla così carina possa innamorarsi di uno
con un naso simile?Sono brutto, non avrò mai nessuna donna, non potrò
conoscere la gioia di avere una ragazza tutta per me.
Così si disperava Giacomo.
Passarono due mesi, arrivò il giorno del matrimonio. Giulia, nel suo abito
bianco, era splendida:un angelo che camminava sulle nuvole, tanto era
leggiadra.
Giacomo, in mezzo a parenti ed amici, non riusciva a togliere gli occhi da
quella visione: era bellissima.Pensò che non avrebbe mai amato più nessuna
come amava lei.
Non vedeva lo sposo...
Eccolo vicino all'altare mentre aspettava la sposa.
Non è possibile, mormorò dentro di sé Giacomo, non è possibile che quello
sia lo sposo.La natura gli è stata matrigna: brutto e con il naso ancora più grosso del suo
Giacomo capì che non c’entrava il suo aspetto fisico, Giulia si era innammorata di un altro perché aveva provato per lui quel qualcosa che nessuno sa dire cosa sia ma che tutti chiamano amore
Aveva gli occhi umidi di lacrime.Si sentì toccare un gomito...si girò ed
al suo fianco una ragazza dai capelli ricci neri e cortissimi, gli stava
dicendo che anche lei era molto emozionata e che sognava il giorno in cui
avrebbe indossato un vestito da sposa.
La ragazza continuò a parlare.Era espansiva e loquace.Non era molto
bella, formosetta e piccolina ma erano 60 chili di simpatia.
Al pranzo sedette vicino a Giacomo, e lui si accorse di avere con questa
ragazza parecchie cose in comune: tutte e due amavano lo stesso genere di
musica, gli stessi autori di libri, le passeggiate in campagne,il risotto
alla milanese e la torta di mele.Avevano una passione per gli animali:lei
aveva due gatti, un cane, un pappagallino e un piccolo criceto. Giacomo le
confidò la sua passione per i cavalli e per il motocross.
Alla fine della giornata, i due si scambiarono il numero di telefono e la
promessa di ritrovarsi al più presto.
Giacomo era sceso da un sogno ma aveva ricominciato a volare.