Non si muore 2 volte
Non so se veramente mi ha ucciso.
Ricordo una luce. Calda, abbagliante. All’inizio.
Ricordo le sue parole, gocce chiare di emozioni. Nessuno mai era riuscito a scavarmi dentro un furore, una passione, una delicatezza così grande. Un mondo che sapeva di irreale con radici piantate nella vita che scorre.
Rimasi molto tempo col libro in mano….in ginocchio. Sul sagrato della sua Chiesa.
In ginocchio dinanzi a me stessa e a lui, a bere ogni singola parola di quella religione come fosse la saliva dei sui baci o il fiele della mia rabbia, o i baci erano miei e viceversa ? amore, non amore, odio, sublimazione…cosa?
Io sentivo parola per parola come la goccia che arriva al disperato dopo mesi di arido deserto.
Solo quando mi volsi per chiedergli, chi sei, lui mandò qualcuno a uccidermi. Mi ero appropriata indebitamente di una realtà che non mi spettava.
Io morii, lo so per certo.
Ma con quella piccola parte di me stessa che non volle mai farlo, rinacqui.
E sono qui per rileggere quel libro, per capire la vita e la morte.
Per capire me stessa.