Mi perdo nell’eco della pioggia
non seguo, sono parte del ronzio
la mia pelle qui è una sera eterna
qui raggrumo frammentate passioni
qui coltivo la morte seminando il mio dio
non chiedo regalo che il sogno non sappia donare
non voglio un tempo che il pianto non sappia sfiorare
non prendo nulla che il tempo mi possa rubare
semplice e zitto
tremo, sono ancora nella pioggia
nell’oblio delle palpebre chiuse mi fondo a queste gocce
mi sciolgo e raccolgo e grondo e rispondo
quando un lampo m’imprime il contorno
e la sfumatura dell’uomo s’inasprisce
e vengo e vado per ogni dove
forse in fiumi mari e fontane
forse nulla e resto fermo in questo posto
sorrido alle lacrime celesti
qui dove mai potrà morire il forse d’un sogno.